Night Eating Syndrome

Night Eating Syndrome

A cura del dottor Claudio Rao

Terminiamo il nostro breve e non esaustivo excursus sui disturbi alimentari con ciò che nel 1955 il professor Albert Stunkard definì  Night Eating Syndrome, l’alimentazione notturna incontrollata.

Trattasi di una patologia che induce la persona ad alimentarsi compulsivamente in orario serale e notturno, di quantità maggiori che nel resto della giornata.

L’alimentazione incontrollata notturna sembra legata allo stesso tempo a disturbi alimentari, dell’umore e del sonno. Spesso è associata a sovrappeso e obesità.

Stando a quanto spiegano i professionisti, i suoi sintomi avrebbero queste caratteristiche:

  • il saltare i pasti al mattino;
  • un appetito scarso o inesistente durante la giornata;
  • un  progressivo aumento dell’appetito nelle ore serali;
  • insonnia;
  • eccessiva assunzione di cibo in ore notturne con la piena consapevolezza di questa anomalia;
  • un conseguente disagio anche sotto forma di stress.

Se le cause fisiologiche permangono poco chiare, tra le concause troviamo i disturbi del sonno, alcune forme depressive e il ritardato rilascio della melatonina. Secondo alcune ipotesi potrebbe avere natura ormonale.

Questo disturbo si manifesta con l’interruzione del sonno e il bisogno di alimentarsi abbondantemente in ore notturne, anche  ripetutamente.

Chi soffre di sindrome da alimentazione notturna consuma il 25% del totale giornaliero di cibo dopo cena o durante la notte. Tale alimentazione aumenta il rischio di sovrappeso, obesità e diabete.

La N.E.S. potrebbe assomigliare ad altri due analoghi disturbi: il disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder) ed il disturbo notturno del sonno associato al disturbo dell’alimentazione. Per questo occorre affidarsi a medici specializzati per un’adeguata diagnosi differenziale.
Chi soffre di Night Eating Syndrome dunque concentra generalmente le abbuffate nella fascia notturna e non accusa disturbi nell’accettare la propria immagine corporea.

Per curare questo disturbo è indispensabile riferirsi al proprio medico che potrebbe consigliare un approccio multidisciplinare, ad un tempo farmaceutico e psicoterapeutico

Concludiamo ricordando alcune strategie suggerite dagli specialisti per gestire e superare gli attacchi di fame e che ci paiono utili anche come elementi di riflessione ed in assenza di disturbi alimentari propriamente detti:

  • adottare una dieta equilibrata;
  • bere molta acqua per ridurre la sensazione di fame;
  • privilegiare piccoli pasti distribuiti nella giornata;
  • assumere cibi come frutta e verdura, ricchi di fibre;
  • non eccedere con zuccheri e carboidrati;
  • praticare esercizio fisico, yoga e meditazione per ridurre lo stress;
  • rispettare orari notturni che privilegino otto ore di sonno consecutivo.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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