La guerra di e contro chi?

La guerra di e contro chi?

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

Propaganda politica, metodi strategici di conversione delle convinzioni, false verità ripetute fino a che le popolazioni si convincano che siano vere e unica versione lecita…L’umanità ha perso il diritto all’informazione, ha ceduto le redini della propria esistenza, ha permesso la gestione globale di ogni forma di ragionamento. Si chiama dittatura ma non si deve dire perché sarebbe politicamente scorretto…

Una versione dei fatti ripetuta metodicamente diventa realtà. E’ la base della propaganda politica, bellezze.

E’ sufficiente rammentare alcuni fatti accaduti recentemente, quando – per esempio – a tambur battente sono state riportate dichiarazioni relative all’efficacia e all’innoquità di farmaci evidentemente ancora in fase di sperimentazione. Che fossero evidentemente in fase di sperimentazione non lo dico io, lo dice la scienza e nel nostro paese, lo ha sempre ricordato l’Istituto Superiore di Sanità – per dirne una – che così recita, ancora oggi, sul sito istituzionale:

Al seguente link si accede alla pagina del sito dell’Istituto Superiore di Sanità e qui ho invece “congelato” la pagina, tante volte a qualcuno, un giorno, venisse in mente di modificarne il contenuto, non si sa mai (accade anche questo nella cosiddetta “Era moderna”)

C’era nulla di male a dirlo, magari qualcuno avrebbe opposto resistenza all’inoculazione, questo è vero, ma oggi non ci troveremmo a dover fare i conti con gli effetti avversi, con le sorti di chi era a capo del Ministero della Salute e con il fatto che proprio a causa delle poderose dosi di propaganda politico-industriale, introdotta durante la pandemia da SarsCov2, la gente, oggi, si fida più di Satana rispetto a un qualsiasi politico, virologo e schifa la maggior parte dei giornalisti.

Una guerra anche questa. Contro la maggior parte dei cittadini comuni che a quanto pare stanno diventando maggiormente un peso rispetto a una risorsa, altrimenti non si spiega il motivo per cui esista tanta tenace violenza contro il genere umano nel suo complesso, tanta superficialità al limite della cattiveria nel negare diritti e nel voler generare convinzioni diffuse basate sul nulla.

Prendiamo la guerra, per esempio, la guerra tradizionale non quella psico-politica in atto ormai da anni. Quella guerra in cui ci sono i cannoni e gli immancabili Kalašnikov e c’è chi spara e chi tenta di ripararsi, chi muore – e ci azzeccava zero con con quel conflitto – e chi porta a casa medaglie e pacche sulla spalla.

Quanti sono al corrente del fatto che tra la Russia e l’Ucraina era in atto un accordo di pace che poi non fu portato avanti? Non si inizi con il pensare che “i giornali non informano” perché non è così. Semplicemente, fu deciso che la narrazione metodica e a tambur battente, dovesse coprire anche il minimo ricordo su quegli accordi e oggi, intervistando molte persone, esse stentano a credere – addirittura – che un simile accordo di non belligeranza possa mai aver avuto avvio. Invece…

Quando Putin trattava la pace con Kiev

Sono certa che se chiedessi a mille cittadini italiani “Lei ricorda la bozza di trattativa di pace che si stava tracciando tra Mosca e Kiev nel 2022″ la risposta sarebbe, nel 99,9% dei casi “No”. Alcuni aggiungerebbero: “E’ impossibile che quel mostro di Putin possa mai aver pensato a un accordo simile con l’Ucraina”!

Evidentemente costoro – che come sappiamo bene esistono e si palesano anche attraverso i social network, un ottimo strumento per verificare l’andamento socio-culturale globale e il pensiero comune – sono stati “trattati” con poderose dosi di propaganda politica che nelle loro menti ha prodotto l’effetto desiderato: la convinzione assoluta su un fatto che è diverso rispetto alla narrazione diffusa.

Ecco di seguito qualche prova tangibile della volontà di procedere con un accordo di PACE da parte di Putin che voleva riconoscere anche l’indipendenza della Repubblica Popolare di Doneck, ma ecco che se si segue fino in fondo questo primo video, si comprende meglio chi e perché ha osteggiato questo accordo:

Il video qui sotto dimostra come da parte dell’Ucraina vi sia stato un secco NO agli accordi di pace:

Quest’altro video che inserisco qui sotto è stato pubblicato nel 2016 e ci mostra un’Ucraina affatto civile e democratica:

Tutto quanto sto pubblicando serve semplicemente a ricostituire un pezzetto di verità, di realtà dei fatti, per non rendere possibile uno scenario futuro prevedibile: quello che vede gli umani senza alcun tipo di percezione di ciò che avviene realmente, convinti in massa che la verità è qualcosa di inoculato dall’esterno ma non garantito.

Se un tempo bastava la parola, oggi basta già la percezione. Orribile ma vero.

Un sistema basato sulle percezioni e non sui fatti: lista degli ingredienti

Per comprendere meglio come possa essere possibile ottenere metodicamente questo risultato, è sufficiente avere a disposizione i seguenti ingredienti:

  • un elevato numero di persone che non si informano approfonditamente sugli accadimenti;
  • le stesse persone devono vivere in un sistema che pressa le loro menti attraverso un sistema sociale stressante;
  • la televisione deve fornire attrattive “ristoratrici” come per esempio trasmissioni di scarso contenuto culturale, festival musicali, grandi fratelli e isole sperdute in oceani lontani con lo scopo di far credere di farsi i fatti altrui guardando dal buco di una serratura.

L’ultimo elemento è un ingrediente fondamentale da servire a popolazioni ridotte a lumicino, sfiancate da problematiche socio-economiche che nemmeno Ercole sarebbe stato in grado di sostenere sulle poderose spalle. La sera, dopo aver combattuto per ottenere un pezzo di diritto smozzicato, dopo aver corso per arrivare non si sa dove, dopo aver camminato sul filo teso a 100 metri di altezza e senza rete sotto (rappresentazione di ciò che oggi si è costretti a fare per sopravvivere in un sistema poco generoso con i contribuenti) dopo tutto questo, vuoi anche imporre la visione di programmi pensati per far riflettere, pensare, ragionare, capire?

E’ tutto molto ben coordinato: da un lato il sistema ti disabilita, dall’altro ti riabilita con il contentino del “Tranquilli, non dovete pensare. Pensiamo a tutto noi“.

Peccato che quella che sembra una concessione affettuosa, una sorta di “premio” addirittura, rappresenti in realtà una perversa costrizione a cedere l’ultimo miglio della capacità critica e di comprensione dei fatti del cittadino medio. “Ormai è tardi, sono certa che per alcuni anche ciò che sta leggendo è di difficile comprensione, ormai.”Sono troppo stanca/o per occuparmi di temi seri, per carità“! E’ la frase predominante che sento o leggo da una moltitudine di persone e da un bel po’ di anni.

Il sistema è riuscito a convincere milioni di persone, in special modo in Italia, che le cose importanti per ogni individuo non devono interessare gli individui. Chi riesce a operare queste convinzioni è un genio. Del male, ma genio resta e va riconosciuto.

Qui inserisco un mio approfondimento su un metodo molto utilizzato ma ancora poco conosciuto e che è in grado, sulle masse, di ottenere risultati incredibili: fare addirittura in modo che ciò che è inaccettabile per chiunque, sia richiesto a gran voce dalla maggior parte degli individui. Si chiamano Finestre di Overton e in questo mio articolo tentati di spiegare come chiuderle: (Cliccare sull’immagine per accedere all’editoriale)

Conclusioni

Il succo del discorso che ho affrontato in questo editoriale è: in virtù dei processi dei sistemi di propaganda politica, in relazione alle strategie adottate per convincere le persone su una realtà che, spesso, è frutto di convinzione e non di fatti certi e di verità inoppugnabili, di fronte al fatto che basta continuare a ripetere – al pari di un mantra – che una determinata cosa sia vera, oppure no, la guerra è determinata dalla presenza dei carrarmati o dalle pressioni, sempre più forti, agite contro gli esseri umani?

E’ una guerra combattuta con armi tradizionali quella che dobbiamo temere oppure è peggiore la forma, molto più sofisticata, che usa strategie di manipolazione della mente e che può agire su larga scala e in tempi ridotti?

Il lettore potrebbe eccepire che non è facile concedersi il dubbio a fronte di una diffusa credenza e convinzione, ma appunto: un conto è una convinzione o anche un’opinione personale, un altro conto sono i fatti. Questi ultimi necessitano di ricerca, verifica, studio, comparazione. Una fatica, è vero ma vuoi mettere il risultato finale che corrisponde certamente alla chiarezza su quanto ci accade intorno e con poche probabilità di errore?

Lascio, come sempre, la facoltà di riflettere e decidere cosa pensare dei temi che ho trattato, incitando ogni lettori a commentare questo editoriale utilizzando il modulo che si trova in fondo.

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