Crescono i matrimoni ma a fare da traino sono le seconde nozze: l’amore è over 40

Crescono i matrimoni ma a fare da traino sono le seconde nozze: l’amore è over 40

Di Alessia Piccioni

Che si tratti di matrimonio religioso o civile, sobrio o in grande stile, nel nostro paese i matrimoni sembrano essere in crescita. Ad affermarlo sono le ultime rilevazioni ISTAT, secondo i quali le unioni civili sono aumentate del 31%, i matrimoni del 4,8%, ma il vero record è stato registrato dalle seconde (o successive) nozze, con un incremento del 22,7%.

Oggi il vero amore, quello che durerà per sempre, sembra arrivare in un’età più matura. Molte persone scoprono che chi hanno sposato quando erano più giovani non è la persona giusta, come conferma l’aumento di divorzi e separazioni (rispettivamente +24,8% e + 22,5%).

Nonostante il fallimento del primo matrimonio, però, non si rinuncia all’amore e al sogno del “vissero per sempre felici e contenti” e, grazie anche all’introduzione del divorzio breve, sempre più persone decidono di sposarsi di nuovo, convinte che questa volta sarà per sempre.

L’affermarsi di una maggior consapevolezza da parte delle donne, di un crescente desiderio di autodeterminazione e di ricerca della felicità hanno portato alla fine di molti matrimoni infelici e spesso addirittura tossici e violenti, che in altre epoche sarebbero andate avanti lo stesso. – Commenta l’Avvocato Valentina Ruggiero, esperta in diritto di famiglia – Nel 2015 è stato introdotto il cosiddetto ‘divorzio breve’, che in caso di separazione consensuale offre la possibilità di divorziare dopo soli sei mesi. Nonostante si tratti di una procedura pensata per accelerare la fine ufficiale di un matrimonio, di fatto il divorzio breve favorisce l’amore e la nascita di nuove unioni, spesso più mature, più solide e più durature delle precedenti”.

Trovare l’amore in età più adulta, però, è più complicato. I coetanei sono spesso già impegnati e le occasioni di fare nuovi incontri sono ben poche. Per questo motivo, sono sempre di più le coppie che nascono online. Il limite delle app di incontri, però, è quello di dare enorme peso all’apparenza, dovendo puntare tutto su una selezione di foto, e non su altri aspetti che determinano la reale affinità. Non tutte, però funzionano allo stesso modo.

Ad esempio, PhaseApp ha deciso di superare il concetto di “swipe tra le foto”, puntando sul ben altro, al fine di creare connessioni profonde che coinvolgano mente, cuore e anima. Il sistema è basato su una batteria di domande pensate da un team di psicologi e sessuologi, che sono organizzate in fasi e che vengono sottoposte ai due utenti. La conversazione prosegue solo se entrambi inviano una risposta, altrimenti, la chat viene chiusa automaticamente.

Al momento dell’iscrizione, gli utenti inseriscono solamente la data di nascita, il genere e l’orientamento sessuale, con possibilità di inviare foto all’altra persona solo in una fase più avanzata, quando sale il livello di intimità. In questo modo, la conoscenza dell’altro segue un percorso inverso rispetto alle altre app di dating: anziché partire dall’aspetto esteriore per poi conoscere quello interiore, si parte dall’interno, dall’anima, per poi scoprire solo dopo l’aspetto dell’altro utente.

Per questa sua particolarità, PhaseApp è molto popolare tra gli over 40 che cercano relazioni più profonde, che non si fermino all’apparenza.

Con PhaseApp abbiamo voluto creare un nuovo modo di conoscere le altre persone, che spesso porta esplorare sfumature sconosciute di noi stessi. – Spiega Marco Ciarlante, responsabile marketing e comunicazione di PhaseApp – Le domande che proponiamo sono molto diverse tra loro, partendo da cose più generiche per arrivare ad argomenti più intimi e piccanti. Ma in ogni fase di conoscenza abbiamo messo domande che spesso non vengono poste in una conversazione, ma che aiutano a conoscere più profondamente il nostro interlocutore. Si tratta di un gioco tra conoscenza, divertimento e seduzione, che spesso viene usato anche da coppie già consolidate, per riaccendere la passione o per puro divertimento. Nell’app, infatti, c’è la possibilità di invitare chi già conosciamo a partecipare a questo ‘duello di domande’ attraverso un link”.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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