Reportage del nostro inviato Claudio Rao
Si sono svolti sabato 10 febbraio 2024 i solenni funerali del figlio dell’ultimo Re d’Italia, spentosi sabato scorso a Ginevra.
Vittorio Emanuele di Savoia ha potuto godere del diritto di essere salutato dalla sua Torino, dopo che il 15 luglio del 2002, vennero abrogati i primi due commi della XIII^ disposizione transitoria e finale della Costituzione italiana.
Intorno a mezzogiorno, il principe Emanuele Filiberto, ha sottoscritto – com’è consuetudine – l’Atto di morte del padre all’interno del Palazzo reale di Torino.
Le esequie si sono svolte al Duomo di San Giovanni il cui quadrilatero era presidiato dalle forze dell’ordine. Dietro le transenne, di fronte alla chiesa, almeno 300 persone al freddo e sotto la pioggia battente hanno seguito l’evento dai due maxischermi posti lateralmente all’edificio. Ieri, le visite alla Camera ardente, allestita alla Reggia della Venaria Reale, sono state oltre 4.000.
Dinanzi a noi giornalisti, ai piedi del duomo, sono sfilati personaggi di prim’ordine, annunciati dall’efficiente servizio stampa della Real Casa. Il Granduca Henri del Lussemburgo, arrivato al volante della sua stessa auto. Il principe di Monaco Alberto II°.
Aimone di Savoia-Aosta, accompagnato dalla consorte Olga di Grecia. Il principe Leka di Albania che si è cortesemente prestato ad una foto sui gradini del duomo. Rebecca, Granduchessa di Russia accompagnata dal principe reale d’Egitto. Il principe di Grecia. Il principe Charles-Louis d’Orléans, Conte di Parigi, e la sua consorte. L’ex regina Sofia di Spagna. Il Gran Maestro dell’Ordine di Malta. Il discendente dei reali di Bulgaria, entrato per errore da un ingresso laterale, è sfuggito a telecamere e fotoreporter.
Alle ore 15, in religioso silenzio, l’arrivo del feretro di S.A.R. Vittorio-Emanuele di Savoia, avvolto nella bandiera dell’Italia reale. Un bacio deposto dal figlio Emanuele-Filiberto sulla bara, poi la solenne accoglienza in Duomo.
All’ingresso, un drappo rosso con lo stemma dei Savoia ha ricoperto il feretro che si è avviato ai piedi dell’altare, dove alle 15.15 è iniziata la celebrazione accompagnata dai canti del coro Valdostano Francesco Veniero e dall’Inno sardo in omaggio alla Dinastia.
Oltre 400 invitati. Accanto a Emanuele-Filiberto, la madre Marina e la moglie Clotilde insieme alle figlie Vittoria e Luisa. Maria Pia di Savoia, sorella maggiore del defunto era accompagnata dai figli.
Dopo le esequie, Vittorio-Emanuele è stato portato a Biella dove è avvenuta la cremazione. Riposerà nella Basilica di Superga, insieme agli altri 62 membri di Casa Savoia.
Dietro le quinte
«Discreta e dignitosa; di esaltante semplicità» commenta una visitatrice visibilmente commossa. Emanuele Filiberto, con una dignità tutta sabauda ha accolto coloro che hanno voluto rendere un ultimo omaggio alla dinastia di cui è l’illustre esponente.
Il Principe ha ringraziato i giornalisti per la loro presenza “al freddo e con la pioggia” e si è lasciato andare a qualche confidenza. « Le ultime settimane sono state molto belle, perché era sereno » spiega Emanuele Filiberto, precisando che il suo augusto padre è stato circondato dall’affetto di amici e familiari… « prima della sua partenza. Perchè ha deciso lui di addormentarsi e di non risvegliarsi. La cosa che mi solleva è che non abbia sofferto ». Il Principe sottolinea come « Torino era la città che Papà amava ». Poi rivela: « Ciò che mi ha commosso sono stati i molti messaggi ricevuti e soprattutto le persone comuni che lo ricordano con affetto e con le lacrime agli occhi ». Precisa che “sono diversi i personaggi di Governo e gli esponenti politici ad avergli inviato dei messaggi personali”.
«È stato un Papà stupendo – confida – ma è stato anche un amico e un maestro per me. Gli sarò sempre grato e spero che continuerà a mostrarmi il cammino giusto da lassù».
Un Addetto stampa della Real Casa osserva: «Ieri il Principe è stato circondato dall’affetto di tutti coloro che sono venuti a rendere omaggio a Suo Padre. La giornata emozionalmente più difficile è quella odierna, in cui – dopo gli ultimi abbracci – avverrà la separazione definitiva e si aprirà il tempo del lutto».
***Tutte le foto sono state scattate da Claudio Rao
DONA ORA E GRAZIE PER IL TUO SOSTEGNO: ANCHE 1 EURO PUÒ FARE LA DIFFERENZA PER UN GIORNALISMO INDIPENDENTE E DEONTOLOGICAMENTE SANO
Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
Lascia un commento