Reportage a cura del nostro inviato Claudio Rao
È la Reggia di Venaria, commissionata dal Duca Carlo Emanuele II°, capolavoro del barocco piemontese, sintesi del genio di Amedeo di Castellamonte e Filippo Juvara, deputata ad accogliere la Camera ardente di S.A.R. Vittorio Emanuele di Savoia.
Con la scomparsa di Vittorio Emanuele di Savoia si gira definitivamente una pagina della Storia d’Italia. Figlio di Umberto II°, “Re di Maggio”, ultimo sovrano del Regno d’Italia, passato attraverso l’esilio («Norme transitorie e finali» della Carta costituzionale della neonata Repubblica italiana) e la riabilitazione, Vittorio Emanuele rappresenta l’ultimo capitolo della dinastia che creò l’Italia unita.
La Camera ardente, nella Cappella di Sant’Uberto sarà aperta al pubblico per l’ultimo saluto dalle 12:30 alle 21:00 di oggi, venerdì 9 febbraio 2024.
Le esequie saranno celebrate domani al Duomo di Torino, prima capitale dell’Italia Unita, alle 15:00 di sabato 10 da S.E. Mons. Paolo de Nicolò, Gran Priore degli Ordini Dinastici della Real Casa.
Presente alla camera ardente il Presidente dell’Istituto delle Guardie d’Onore alle Reali Tombe del Pantheon, il Capitano di Vascello Ugo d’Atri.
Alla solenne celebrazione – che seguiremo passo passo per i nostri lettori – assisteranno Capi di Stato, esponenti delle famiglie regnanti di tutto il mondo e Autorità politiche di diversi Paesi.
Il feretro di S.A.R. verrà cremato (primo caso nella storia della dinastia) e riposerà nella Basilica di Superga, sulle colline torinesi insieme alle altre 62 sepolture di Casa Savoia.
S.A.R. Emanuele Filiberto di Savoia, figlio di Vittorio Emanuele di Savoia, giunge alla camera ardente – foto di Claudio Rao
Foto di Claudio Rao
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Area giornalisti ammessi alla camera ardente – Foto di Claudio Rao
Foto di Claudio Rao
Cappella di San Uberto – Foto di Claudio Rao
Foto di Claudio Rao
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