Il saluto romano riporta il fascismo in Italia? Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare

Il saluto romano riporta il fascismo in Italia? Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare

Lettera al direttore di Paolo Maria Buttiglieri – giornalista e sociologo

In questi giorni sui principali mezzi di comunicazione si parla di un saluto romano avvenuto a un raduno di “fascisti”.

Ma qual’ è il pericolo del saluto romano o del proclamarsi fascisti? Che valore ha dirsi buoni o cattivi?
Le parole esprimono la realtà o sono un’apparenza?

Se le parole fossero la realtà quando un maschio dice a femmina ti amo e poi la uccide qual’ è la realtà la parola ti amo o il fatto del femminicidio?

Definirsi fascista ed essere fascista sono due cose diverse. Fare il saluto romano non danneggia nessuno. Manganellare invece si.
E allora la discussione di questi giorni sul saluto romano è un modo per ignorare o trascurare i massacri in atto in Ucraina e in Palestina. 

Il saluto romano non fa male a nessuno se non a chi ha paura dell’apparenza.
Paolo Mario Buttiglieri.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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