Sostituzioni etniche e robotiche: addio umani, addio…

Sostituzioni etniche e robotiche: addio umani, addio…

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

Alcune notizie apparse nel corso degli ultimi giorni hanno stimolato in me il desiderio di riportare una serie di riflessioni.

Sulla rassegna stampa quotidiana la guerra tra Ucraina e Russia non invade, ormai da tempo, i primissimi posti e nemmeno le prime pagine in edicola. Nel frattempo la Polonia fa sapere al mondo di essersi scocciata e di non avere più intenzione di foraggiare di armi l’Ucraina: una buona notizia che ha il sapore della pace e della scocciatura estrema di fronte a un conflitto che, se si fosse messa in campo la diplomazia fin dall’inizio, avrebbe fatto risparmiare miliardi su miliardi, ma evidentemente anche il business della guerra, tira e pure parecchio…

Diciamolo chiaramente: non servono analisti per comprendere che in tutto questo qualcosa stoni, sia poco chiaro, non soddisfi tutti i requisiti dei conflitti tradizionalmente scoppiati in tutto il mondo nel corso dei secoli.

Non mi riferisco al fatto che Zelens’kyj abbia trascorsi da attore, prima comico poi pseudo-tale e di conseguenza il fare 2+2 – come hanno fatto in molti – porti alla conferma del fatto che si tratti di una sorta di boutade che causa comunque morti e disperazione.

No, mi riferisco al fatto che sembra, ribadisco sembra, che con la scusa della guerra si stia realizzando il più imponente trasferimento di denaro e di valore (attraverso armi di vario genere) che mai era stato anche solo immaginato.

Ognuno tragga le proprie riflessioni.

Sostituzioni etniche e robotiche: ci siamo

A Lampedusa sta accadendo ciò che succede ormai da diversi anni: frotte di migranti approdano sulle rive dell’isola mediterranea. I residenti aprono loro le porte di casa, preparano insalatiere zeppe di pasta e mangiano tutti insieme.

Una bella immagine di italianità generosa e accogliente, al punto da riversarsi tutti per le strade per ballare, manifestando in tal modo non si comprende quale giubilo, ma tant’è:

Non dico che i migranti giunti a Lampedusa debbano campare all’interno degli hotspot in condizioni di tristezza, ma effettivamente queste immagini stonano col messaggio mediatico che si voleva dare, relativo cioè al problema generale.

Se fai vedere i balli in piazza, il telespettatore medio non percepisce qualcosa di negativo e attenzione, con questo ragionamento intendo anche riflettere sulle condizioni dei migranti, su ciò che si cela dietro questi sbarchi ormai da anni, sulle organizzazioni malavitose che lucrano sulla vita di queste persone ma sopratutto, su un tema di cui si parla mai: gli accordi che il governo italiano ha stretto durante il periodo di Renzi premier, ma di cui evidentemente, ancora oggi, non si deve parlare troppo.

L’ho fatto più volte, nella convinzione che la mia professione sia quella di INFORMARE ed ecco qui uno dei miei tanti articoli attraverso i quali ho affrontato il tema:

Oriana Fallaci aveva ragione quando prevedeva catastrofi in tema di sostituzione etnica?

In qualche modo si, anche se non poteva certo immaginare che la sostituzione etnica sarebbe avvenuta non solo attraverso le migrazioni ma anche con l’avvento della robotica umanoide.

Leggete qua: la produzione di robot umanoidi è una realtà e non si tratta di sperimentazioni o ipotesi. Eserciti di neo-umani stanno per sostituirsi agli umani in diversi ambiti, partendo da quello lavorativo che mi sembra di ricordare fosse quello che garantisce libertà e dignità agli esseri umani, giusto?

La notizia in questione dovrebbe essere tra le prime a essere divulgata attraverso ogni tipo di media, a cominciare dai telegiornali nazionali in prima serata, con tanto di approfondimento, invece…

Ed ecco la notizia pubblicata in queste ore (Cliccare sull’immagine per leggere l’articolo):

La sfida è in atto e lo è da tempo. I (pochi) potenti sfornano pseudo-umani come se fosse roba normale e non consentono agli umani comuni di dire cosa ne pensano, se questa cosa piace o meno.

Se dovesse sorgere la solita, banale domanda (tipica della gente comune) “Ma non si rendono conto che”…? sappiate che siete voi a non rendervi conto che, contate zero, forse ancor meno, ma chi tiene le redini di tutto può invece non solo rendersi conto di ciò che fa, ma soprattutto sa perchè lo fa.

Chiedetevi semmai come possa essere possibile che un numero ingente di esseri umani sia caduto nella rete di un gruppetto di esseri umani, dalle capacità intellettive evidentemente simili ma a questo punto, lasciatemelo scrivere, molto superiori.

Eh si, perché se uno sparuto gruppo di persone sono diventate proprietarie delle ricchezze mondiali e ora decidono le sorti dell’umanità, qualcosa deve aver funzionato molto male nelle sinapsi di miliardi di umani che, tra poco, saranno considerati umanoidi e forse schiavi dei nuovi pseudo-umani.

Conclusioni

Il bordello è servito. Nel corso degli anni, a livello informativo, alcuni di noi giornalisti abbiamo impegnato un poco del nostro tempo per avvertire, allertare, comunicare ciò che stava avvenendo.

Non sono serviti articoli, approfondimenti e nemmeno inchieste: eravate troppo presi a tentare di risolvere problematiche irrisolvibili, imposte dall’alto e di conseguenza create magistralmente.

Prendiamo atto che siamo diventati sempre meno utili al sistema, costiamo troppo ed evidentemente, tutto questo non crea vantaggi economici. Dove siamo andati a finire si vede chiaramente, il vero problema è rappresentato dal fatto che ancora in troppi continuate a dire “Dove ANDREMO a finire”?

(Si tratta sempre di percezione della realtà, che evidentemente sta facendo cilecca)

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