Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso
Se armo il finimondo davanti all’ingresso di un’università per non far svolgere un convegno organizzato per volere di studenti universitari che non la pensano politicamente come me, sono liberale e democratica?
Se impongo cosa sia giusto e cosa sbagliato, sovvertendo totalmente l’ordine delle cose socialmente riconosciute come giuste e condivisibili nella società civile, se mi arrogo il diritto di obbligare gli altri a fare e dire ciò che impongo, posso poi chiedere di essere riconosciuta come liberale ma sopratutto, come persona di idee democratiche?
Se non permetto la libera diffusione di idee, se tento di oscurare un libro – peraltro auto-pubblicato liberamente – se censuro le idee altrui anche se queste idee, in Italia (solo sulla carta a quanto pare) da chiunque esse arrivino non possono essere censurate, sono una persona coerente, liberale, democratica?
Il caso Vannacci più che accendere gli animi di molti (nella maggior parte dei casi senza che costoro capiscano il senso della lotta che stanno armando ma glielo impone il partito di riferimento, e quindi…) deve accendere la favella: a che punto siamo arrivati in questo paese?
Si sta per caso effettuando l’ennesimo test sociale che poi esporteremo all’estero dove troveranno il modo di edulcorare certi comportamenti o misure politiche per far ingollare altre amare pillole? Altrimenti, davvero, non si spiega. Ho dubitato per anni che il popolo italiano sia quello perfetto per effettuare questo tipo di sperimentazioni, che in diversi miei articoli pubblicati nel corso degli anni ho paragonato agli stress-test a cui sono sottoposti gli pneumatici prima della commercializzazione.
Poi lo confermò persino il Washington Post:
Fahrenheit 451 ma solo secondo i casi…
Chi ha letto il romanzo Fahreinheit 451 conosce il motivo per cui lo prendo a esempio di quanto sta accadendo in questo bizzarro periodo storico. Senza che, per l’ennesima volta nel corso degli anni, ne sintetizzi la trama, per chi non sappia di cosa si tratti potrà agevolmente leggere la sintesi cercandola sul web. Qui sotto un sito che sintetizza la trama:
A che punto siamo arrivati in questo paese che sta andando oltre il paradossale e in troppi settori della vita quotidiana? Se in Farhenheit 451 la caccia ai libri era globale, guai a chi ne detenesse qualcuno di nascosto, qui siamo a una forma atroce di dittatura.
DEVONO piacere OBBLIGATORIAMENTE i libri firmati da Saviano o dalla scomparsa Murgia, di cui mi spiaccio umanamente della perdita precoce ma con cui non condivisi nemmeno una virgola delle sue idee, del suo senso della morale o del suo stile di vita?
DEVO amare la “schwa” che non lederebbe non si sa quali diritti umani di genere, e se mi permetto di usare il maschile dovrei ottenere la pubblica condanna? Per volere di chi e perchè?
Ma siamo matti o cosa? La Murgia, per quanto mi riguarda, ha fatto benissimo a operare le SUE scelte, ma NESSUNO deve venire a rompere le scatole a me e dirmi o peggio, impormi, cosa sia giusto o sbagliato. So scegliere, so cosa sia giusto o sbagliato, nessuno farà mai fremere le mie certezze su certi elementi, sulle MIE certezze. Su tante altre cose sono sempre pronta a operare profonde riflessioni e anche a modificare il mio pensiero qualora io lo ritenga effettivamente utile. Ma che io debba abbracciare a forza le idee altrui no, state male e si nota.
Signore e signori, ve lo dico chiaramente: tutto questo ha ZERO a che vedere con il rispetto delle persone, dei generi, ma soprattutto ha zero a che vedere con l’equilibrio delle cose in una società evidentemente uscita fuori da ogni binario.
Bisognerebbe abbracciare sterilmente, a occhi chiusi, qualsiasi stile e tendenza che giunge da chi la impone al grido di “Libertà e democrazia”?? Lo capite che sta accadendo qualcosa di molto grave o davvero, è necessario vergare disegnini?
Chi impone non è democratico. Chi censura qualsiasi cosa non sia pari al proprio pensiero, non è democratico. Chi non permette la libera espressione, tutto fa tranne che sostenere un sistema a regime democratico.
E prima di chiudere questo mio breve editoriale odierno, attenzione: se proprio volete farvi prendere in giro come polli o peggio, fate pure, ma ricordate che il Generale Vannacci ha scritto e auto-pubblicato il suo libro dal titolo “Il mondo al contrario” e lo ha fatto su Amazon.
Ecco qua il link per chi volesse leggerlo, basta cliccare sull’immagine per accedere alla pagina di Amazon: (lo faccio liberamente e con piacere più che altro perché leggere il testo può contribuire a far si che le persone parlino DOPO averlo letto e magari confermare di essere contro, ma almeno DOPO averlo letto)
Assurdità spacciate per verità e viceversa
Come possano girare foto di questo genere senza che si insorga dicendo a chi diffonde balle simili: “Ma cosa volete vendere o non vendere nella vostra libreria se il libro del Generale Vannacci è auto-pubblicato su Amazon“?
Non farò pubblicità a questa libreria, perché lo scopo di un cartello simile è solo quello di attrarre gonzi da prendere in giro con molta facilità.
Lo capite che siete costantemente sottoposti a un crogiuolo di stupidaggini che vi fanno perdere la trebisonda? Tuttp questo è grave e non dovete permettere che la lucidità mentale sia messa così a dura prova. Non permettetelo, datemi retta.
A proposito: prima di ergervi a censori, prima di condannare e contorcervi in campagne contro qualcuno, il libro lo avete letto? Avete letto almeno la quarta di copertina per capire il conenuto? No, molti di voi non lo hanno fatto: tenete, almeno vi farete un millesimo di idea su chi è un “nemico” e chi no. Ma a parte questo, su quando e perché si può parlare, se non si conosce di cosa si parla, di ciò che dicono o impongono altri?
Oltre alla lettura della quarta di copertina, vi consiglio anche la lettura di questa analisi giuridica, così magari si potranno tacitare tentativi di condanna al Generale Vannacci basate su opinioni personali e non sulle norme in vigore:
Sul criterio del “politicamente corretto”
Finisco fornendovi un mio articolo che scrissi e fu pubblicato sul quotidiano Libero sul tema del politicamente corretto: leggetelo con attenzione a alzate la guardia, non è tutto giusto ciò che viene imposto da questo bizzarro “nuovo che avanza”:
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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