Rubrica a cura del dottor Claudio Rao
« Ho traslocato diverse volte nella mia vita, un po’ come te, – mi confidava un’amica psicoterapeuta – ed ogni volta mi sono stupita di quante cose avevo accumulato negli anni, nonostante cerchi periodicamente di fare un poco di pulizia! » E mi parlava di interi scatoloni di materiale informatico ormai obsoleto, di libri acquistati e mai riletti che non rivestivano alcun interesse, di vestiti troppo piccoli o troppo grandi e comunque non più di suo gusto o di oggetti da cucina o soprammobili e ricordini impolverati e stipati nel suo garage.
Davanti a una buona tazza di caffè, Marie-Laure ed io riflettevamo su cosa potesse favorire l’accumulo pressoché meccanico di cose inutili e di quanto potesse rassicurare o ingombrare la nostra vita e la nostra psiche.
Le principali ragioni evocate furono cinque: lo faccio automaticamente, ora non ho tempo per riordinare, può sempre servire, è un ricordo, mi è costato caro.
Il percorso dello staccare la spina passa anche attraverso l’alleggerirsi dalle cose inutili. Cose che “non sono (più) noi”, non ci rappresentano, non significano (più) nulla, soprattutto se dimenticate tra gli scaffali polverosi di una soffitta o in angoli umidi della cantina. Spesso, perfino un mobile o un oggetto voluminoso che ci precipitano in un passato buio e tempestoso e ci tengono ancorati a vissuti negativi o colpevolizzanti e che sono addirittura dannosi per la nostra evoluzione interiore!
Questo non significa certo liberarci da ricordi affettivamente significativi come per esempio (è il mio caso) la fede nuziale di nostro padre che ci procurano gioia e senso di vicinanza in un legame senza tempo a quelle radici che sostanziano la nostra identità. Semplicemente, è necessario fare attenzione a quegli oggetti il cui possesso rappresenta un peso, una chiusura in vissuti negativi e affatto liberatorî, sullo stile delle “reliquie malefiche” di Harry Potter.
Conservare unicamente oggetti “positivi” che ci procurano sollievo e gioia, insomma. Nel suo libro « Il magico potere del riordino: il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita » Marie Kondo ci propone un metodo che garantisce l’ordine e l’organizzazione degli spazî domestici per favorire la serenità. Il riordino fisico, nella filosofia zen, genererebbe diversi vantaggi: aumento della fiducia in sé stessi, liberazione della mente, distanziamento dall’attaccamento al passato, valorizzazione delle cose veramente preziose, tendenza a ridurre gli acquisti inutili.
Il consiglio di Marie Kondo è quello di fare in un primo momento un’attenta cernita tra le proprie cose, per poi sistemare adeguatamente quelle che decidiamo di conservare.
Pensiamo ai nostri vestiti, per esempio. Potremmo conservare soltanto quelli realmente indossati negli ultimi dodici mesi. Poi custodire quelli che, indossandoli, ci procurano piacere, benessere; in cui ci sentiamo belli e a nostro agio. “Se mi piace mettermi questo capo,allora vale la pena di conservarlo nel mio armadio”. Evitiamo di tenere vestiti brutti per casa (se non sono cari ricordi o piccoli rituali che ci aiutano a sentirci bene): spesso è una scusa per evitare di disfarcene!
Liberarsi degli oggetti inutili o psicologicamente ed emotivamente ingombranti è senz’altro il segno che abbiamo intrapreso il percorso della distensione con lucida determinazione.
Se la via del rivenderli su siti internet è generalmente da scartare per via dell’impegno e del tempo che richiede, il donarli conferisce loro un valore aggiunto. Intanto ci trasmette la sensazione di essere una persona “per bene”, generosa e attenta agli altri. Poi consente a chi li riceve di manifestare gratitudine, in uno scambio contagioso di positività. Infine dà a ciò che doniamo un senso nobile che ricorda e valorizza in cuor nostro le persone a cui oggetti e vestiti appartenevano.
Per esempio, perché non organizzare degli aperitivi svuota-armadî tra amici e conoscenti? Un modo generoso e conviviale per porsi controcorrente rispetto al consumismo esasperato ed ai suoi effetti negativi sull’ambiente e le popolazioni meno abbienti.
¹ Marie Kondo, Il magico potere del riordino – il metodo giapponese che trasforma i vostri spazi e la vostra vita, Feltrinelli (anche in audiolibro Vallardi, 2021)
DONA ORA E GRAZIE PER IL TUO SOSTEGNO: ANCHE 1 EURO PUÒ FARE LA DIFFERENZA PER UN GIORNALISMO INDIPENDENTE E DEONTOLOGICAMENTE SANO
Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
Lascia un commento