Staccare la spina: missione impossibile?

Staccare la spina: missione impossibile?

Rubrica a cura del dottor Claudio Rao

Verso un Prontuario della Distensione

E se parlassimo di distensione? Per molti di noi quotidianità rima con stress, per via di un’interminabile serie d’impegni che – volenti o nolenti – ci troviamo a dover assolvere. Allora, l’ambizione delle prossime settimane porterà sul come staccare la spina, cosa ce lo rende così difficile e le strategie per provarci efficacemente. Un prontuario della distensione, in qualche misura.

Cosa ci rende così impervio il cammino della distensione? Cosa c’impedisce di tanto in tanto di staccare la spina per ricaricare le batterie? Ritengo che i motivi siano molteplici. Ne ho individuati almeno sei.

Tanto per cominciare, lo staccare, non si può fare “a comando”. Per chiarire, più ci concentriamo sul prendere le distanze, rilassarci, distenderci e meno ci verrà facile farlo. Un po’ come quando cerchiamo disperatamente di addormentarci e continuiamo a rigirarci nel letto.

Un’altra ragione che mi pare presente ed operante è la nostra difficoltà ad accettare la propria impotenza. Mi spiego. Mai come oggi noi uomini siamo stati così forti e potenti: dai progressi tecnologici a quelli medico-scientifici, abbiamo acquisito la sensazione di dominare il reale. Questo ci rende assai problematico constatare che certe cose non funzionano, neppure se lo desideriamo intensamente. Proviamo sentimenti contrastanti e frustranti quando ci troviamo di fronte ai nostri limiti e gli altri o gli oggetti non rispondono al nostro volere.

Un terzo motivo è la nostra tendenza a perseverare nelle cose note ancorché negative, piuttosto che andare incontro ad altre sconosciute. Se un amico si trovasse in condizioni analoghe, gli consiglieremmo di “cambiare” (lavoro, partner, comportamento…), ma noi no. Nel bene e nel male, manteniamo la medesima rotta. L’ignoto ci spaventa, insomma, ben di più delle nicchie che ci siamo scavate. 

Un’ulteriore ragione mi sembra il conformismo: perché così fan tutti o è così che bisogna fare. Nei nostri studî abbiamo avuto spesso donne che non sentivano l’esigenza della maternità e che lottavano o dovevano adeguarsi a quello che la società dà per scontato e talora perfino per dovuto!

Un altro motivo che forse ci sfugge è che lo staccare la spina richiede tempo ed energia. Tempo ed energie che ci difettano terribilmente e che riserviamo ad altre cose.  La distensione necessita di una parentesi per fare il punto della situazione, di ciò che ci ingenera disagio; insomma, richiede una presa di distanza e un momento d’introspezione per i quali “non troviamo mai il tempo”.

Ultima ragione che mi sembra d’individuare, perché lo staccare ci impone di cambiare abitudini. L’essere umano è abitudinario. Tanto che sono le nostre abitudini a scandire le nostre giornate! Modificare un nostro comportamento che si è radicato negli anni, richiede uno sforzo cognitivo enorme. Al quale il nostro cervello non è poi sempre così disponibile.

Per tutte queste motivazioni e probabilmente per altre ancora, il lasciar andare, l’abbandonarsi, il distendersi, lo staccare la spina insomma risulta assai impegnativo.

La prossima settimana cercheremo di vedere in che cosa consiste; cosa significa letteralmente ciò che in estrema sintesi potremmo definire con la parola “accoglienza” o accettazione.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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