Il prontuario dell’autostima(*)

Il prontuario dell’autostima(*)

Rubrica settimanale a cura del dottor Claudio RaoConsigli, idee, suggerimenti

Quarta parte: la tirannìa dell’apparenza...

Dimagrire a tutti i costi. Le ragioni possono essere molteplici, ma dobbiamo soppesare bene le difficoltà da affrontare ed essere tolleranti con noi stessi. Fissiamoci obiettivi ragionevoli e non vogliamocene troppo per le nostre eventuali mancanze. L’obiettivo è fare la pace col nostro corpo, non martoriarlo.

Perdere un paio di chili è relativamente facile. Perderne di più richiede impegno e perseveranza. Prima d’iniziare il “percorso di guerra” chiariamoci le vere ragioni della nostra decisione. È una questione di salute? Di estetica? Una ricerca di attenzioni? E soprattutto: raggiunto l’obiettivo, a dieta finita, avremo risolto il nostro problema?

L’estate per alcuni è l’occasione di regalarsi un nuovo costume, mentre per altri è un autentico incubo. Cerchiamo di acquisire un minimo di elasticità, di assumere una visione meno ansiosa ed angosciante. Nessuno ha il fisico da modella e ciò che conta è convivere col nostro corpo in relativa armonia e magari con qualche compromesso. Vestìti un po’ carini che ci càdono bene potranno conferirci un’apparenza più gradevole e attraente.

Ringiovanire, lo sappiamo, è impossibile e la crema che ci restituirà il vòlto dei 20 anni non esiste. Ciò che invece possiamo fare è valorizzare i nostri tratti, accentuare la bellezza dell’età che ci è propria. Accogliamo il nostro corpo per ciò che è, valorizziamolo senza aver sempre lo sguardo fisso al retrovisore!

Cercare a tutti i costi di sembrare più giovani di ciò che siamo, tradisce una certa carenza di autostima. Il tempo passa inesorabilmente e il nostro fisico invecchia. Viviamo intensamente il presente che ci è dato: curiamo e  valorizziamo il nostro corpo a qualsiasi età

Ognuno di noi, più o meno coscientemente, ammira qualcuno. Se abbiamo un idolo, un modello cui vorremmo assomigliare, ispiriamocene ma senza imitarlo! L’imitazione infatti è negare la propria identità, mentre l’ispirazione  incita a ricercare le proprie peculiarità per valorizzarle secondo l’orientamento prescelto.

Il vittimismo è un altro segno di scarsa autostima. Non considerandoci all’altezza, ecco che “subiamo” la vita piuttosto che viverla. È chiaro che non tutto dipende da noi, ma la maniera di appropriarci della situazione sì. Teniamolo presente, prima di lasciarci prendere nell’ingranaggio dell’autocommiserazione.

Non possiamo piacere a tutti, dobbiamo farcene una ragione. Troveremo sempre qualcuno che ci critica, ci invidia o ci sottovaluta. Ma questo non deve turbarci più di tanto: ciò che conta è ciò che pensiamo noi e le persone che ci sono care.

La nostra immagine non è una cosa esclusivamente personale. È anche un’esperienza sociale. Se sapremo essere attenti ed empatici, attiveremo una dinamica virtuosa. Un sorriso, un complimento, un gesto di attenzione nei confronti degli altri hanno sovente un benefico effetto boomerang.

Il pettegolezzo, specie professionale, può essere fonte di un certo disagio. La miglior maniera di combatterlo è… ignorarlo! Se ce ne impossessiamo anche solo per criticarlo, rischiamo di alimentarlo. In assenza di reazioni da parte nostra, la maggior parte delle dicerìe scema automaticamente dopo un certo tempo. Chi ci conosce saprà che si tratta di calunnie, gli altri cesseranno di alimentarle non trovandoci più nulla di divertente.

L’essere adulti non deve impedirci di avere attività gratificanti. Ciascuno di noi percepisce la necessità di realizzare la propria natura. Che sia un hobby legato all’arte, allo sport o al giardinaggio, trovare un’attività che ci faccia star bene, progredire e che mostri le nostre capacità è indispensabile alla nostra autostima.  

Qualcosa che va di traverso può farci sentire il morale sotto i tacchi. Una pietanza bruciata, un imprevisto, un abito inappropriato, un ritardo flagrante? Non lasciamocene permeare fino al punto di rovinarci la giornata! Nulla e nessuno è perfetto. Concentriamoci su tutto il resto, tutto il positivo che ci circonda e di cui siamo artefici. Magari scopriremo che quel dettaglio andato storto disturbava solo noi e che il nostro entourage non ci ha neppure badato!

(*) Ciò che viene pubblicato in questa rubrica, in esclusiva per “Gli Scomunicati”, non può essere riprodotto senza il consenso scritto dell’autore.

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