Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso
A partire dal 2020 il popolo italiano è stato oggetto e vittima di una delle situazioni più difficili dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Una guerra terribile, minacciosa, grave e senza tregua si installò nella vita quotidiana della popolazione nazionale.
Non che le altre popolazioni non ne siano state oggetto, ma le differenze tra le altre nazioni e ciò che è accaduto nel nostro paese sono palesi e confermano, senza ombra di dubbio, ciò che per anni ho dubitato, nel mio piccolo e descrivendolo in certi miei articoli, che corrisponde a ciò che The Washington Post confermò pubblicamente tempo fa: l’Italia è un laboratorio sperimentale di misure aggressive contro la popolazione, misure di ogni genere: da quelle economiche e fiscali a quelle relative al diritto al lavoro o alla salute, passando per tutti gli altri ambiti della vita umana.
Qui invece ecco l’articolo originale di The Washington Post pubblicato il 16 ottobre del 2021:
(Qui la versione precedente dello stesso articolo: avevano scritto una cosa su Mario Draghi che, evidentemente, era stata compresa male): https://archive.is/dSClP
Perché non è colpa della stampa o dei medici se la pandemia è stata narrata male o i sanitari hanno dovuto prendere certe decisioni
Uno dei temi più controversi dallo scoppio della pandemia in poi, è rappresentato dal fatto che molti italiani, in circa tre anni, hanno ritenuto che stampa, giornalisti e medici, fossero contro di loro.
Non è esattamente cosi e proverò a spiegarlo in breve e in maniera chiara iniziando con alcuni esempi concreti.
La politica in Italia ha assunto – nel corso dei decenni – un potere sempre più forte. Insinuarsi lentamente ma metodicamente nella vita dei cittadini, è una delle operazioni di abuso di potere che, in un sistema che ancora oggi sulla Carta è denominato “a regime democratico“, fa tremare i polsi.
Perché non è proprio colpa dei politici italiani
Primo spunto di riflessione: sono i politici italiani a essere dei malfattori? Tolti i casi di corruzione acclarata e di azioni poco aderenti alla leicità, posso assicurare che non sono dei cattivoni patentati. Sono, invece, illimitatamente legati ad accordi internazionali, dai quali è impossibile slegarsi, pur volendolo.
Un esempio concreto: quando nel 2014, durante il governo Renzi, avevamo a capo del Ministero della Sanità Beatrice Lorenzin, ella volò negli USA ad accettare, per il governo italiano, la missione di “Italia capofila delle strategie vaccinali a livello mondiale”.
Non fu una decisione italiana: siamo alleati facenti parte della NATO, vi siete mai posti l’interrogativo di chi decide cosa, come e perché?
Possiamo, semmai, indicare a dito i politici che accettano l’incarico di ministro pure sapendo come funzionano certe cose, ma queste sono e restano scelte personali.
Narrai di quell’accordo più volte nel corso degli anni attraverso i miei articoli, inchieste e un libro-inchiesta sul tema: certo, io sono una molecola rispetto alle grandi testate giornalistiche, ma il mio lavoro resterà negli annali della storia del giornalismo d’inchiesta: ecco il mio libro-inchiesta, frutto di anni di inchieste sulle case farmaceutiche, sui sistemi di corruzione in ambito farmaceutico e sanitario. Non diventerò ricca con i miei libri auto-pubblicati, ma è arrivato almeno il momento che mi si riconoscano anni e anni di lavoro che, ci tengo a sottolinearlo, non sono stati pagati: la testata che state leggendo è mia, l’ho fondata 17 anni fa proprio per poter continuare a fare inchiesta, ed è auto-finanziata da 17 anni. Il tasto “Dona” che si trova da circa 1 settimana in fondo a ogni articolo, lo dovete a tanti lettori che mi hanno convinta a prendere questa decisione, sia chiaro.
La politica italiana NON è indipendente. Non solo perché facciamo parte dell’Alleanza Atlantica, ma anche e sopratutto perché se c’è qualcosa di anomalo nel sistema politico nazionale è una grande tendenza a farsi i cavoli propri, ad abusare del potere, anche economico, oltre che diplomatico, che il sistema italiano regala ai parlamentari: questo ha reso possibile l’aumento vertiginoso di sanzioni da parte della Commissione Europea a causa delle troppe infrazioni alle regole comunitarie.
Si badi bene: spesso sono regole A TUTELA dei cittadini, come per esempio quella che non consente di erogare acqua inquinata dai rubinetti delle case… E’ solo uno dei troppi esempi concreti: accedendo dal seguente link è possibile verificare le sanzioni attive contro l’Italia:
In massima sintesi: non sto dicendo che tutti i politici italiani siano santi costretti da altri a generare misure aberranti. Sto dicendo che da un lato la politica nazionale è ormai degenerata da anni e avvezza a farsi gli affari propri contro i diritti dei cittadini, ma dall’altro lato è costretta da accordi esterni a fare “I compiti” o a rendere la nostra nazione un laboratorio sperimentale…
Perché non dovete odiare la stampa
Prendiamo ora il discorso della stampa nazionale. Io sono un caso a parte: lavoro per la stampa nazionale, ma 17 anni fa decisi di fondare questa mia testata che, dal 2014 ho regolarmente registrato in tribunale.
Poichè non ho alle spalle una società e non ho aperto un’organizzazione al fine di prendere finanziamenti pubblici o privati, la registrai per garantire il mio marchio – Gli Scomunicati – e per non fare in modo che venisse, beceramente, scambiata per un blog.
Intuii, 17 anni fa, che noi giornalisti avremmo avuto sempre minor possibilità di lavorare a inchieste e così fondai la mia testata giornalistica.
Torno al punto centrale: un conto è Emilia Urso Anfuso che fonda la sua testata, sa che dovrà penare l’inferno per andare avanti da sola, con le sue poche risorse economiche ma poter continuare a realizzare inchieste.
Un altro conto sono le redazioni delle grandi testate nazionali: posso piacere o meno, ognuno sceglie secondo i propri parametri personali, ma esse dipendono sostanzialmente dal governo italiano, chiunque vi sia a capo. I finanziamenti pubblici, vi piaccia o meno, sono necessari a sostenere la stampa. Le redazioni costano. Vi faccio un esempio su me stessa: io non ho potuto, fino a ora, dare maggior diffusione a Gli Scomunicati perché non sono miliardaria e non posso accollarmi i costi di stipendi e tutto ciò che servirebbe per fare un lavoro ancora migliore di quanto faccio.
Le copie in edicola ormai sono un triste invenduto quotidiano. La stampa online non accumula gli stessi introiti di vendite e finanziamenti pubblici.
Se il governo sceglie di narrare propagandisticamente una vicenda alla popolazione, voi pensate davvero che i giornali scelgano di ribellarsi e di non ricevere più un centesimo…?
Vi racconto una storia: The Guardian ,lo storico periodico inglese fondato nel 1821, ha avviato per primo una soluzione. Si sono rivolti ai lettori: volete informazione indipendente, volete inchieste indipendenti? Ci serve il vostro sostegno: ecco uno degli articoli che ne parla, è del 2018
https://www.illibraio.it/news/ebook-e-digitale/guardian-giornalismo-782942/
Anche al di fuori dei nostri confini l’indipendenza costa e se i lettori vogliono essere davvero informati, devono sostenere la stampa. Altrimenti, vi tocca accontentarvi di ciò che passa il governo…ops, il convento.
Perché non dovete odiare troppo i medici a prescindere
Stesso discorso può essere applicato alla categoria dei medici. E’ fresca la memoria di medici sospesi, radiati dall’ordine, messi alla berlina, ingiuriati fin dallo scoppio della pandemia da SarsCov2.
A vostro parere, ragionateci bene: quale padre di famiglia avrebbe gettato alle ortiche una carriera, lo stipendio, la casa al mare per moglie e figli e tutto il resto?
La povertà è ciò che ci rende liberi, ma di Emilia Urso Anfuso mi dicono che ne esistano rari esempi…Mi dicono, perché io non ritengo di essere migliore: sono fatta proprio così.
Conclusioni
Poichè questo periodo storico così difficile sta evidentemente colpendo le menti più fragili. sta contribuendo a sviluppare una società drammaticamente violenta, consiglio a tutti di riflettere su quanto ho scritto oggi, su come si debba invece riconsiderare una società migliore e solo noi, che nei siamo i componenti, possiamo cambiarla in meglio.
Buona vita a tutti.
***Immagine di copertina da shutterstock.com
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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