Perché la scienza è donna…

Perché la scienza è donna…

Di Elisa Stefanati

UNESCO e UN Women l’11 febbraio celebrano la  Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza.

La parola alle donne che allargano gli orizzonti e preparano il futuro. La parola alle donne che allargano gli orizzonti e preparano il futuro

«Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società».

Rita Levi Montalcini

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Istituita nel 2015 con la risoluzione A/RES/70/212 al fine di riconoscere il ruolo fondamentale che le donne e le ragazze svolgono nel campo della scienza e della tecnologia, questa giornata costituisce un’opportunità per promuovere nei loro confronti pieno ed equo accesso e partecipazione agli ambiti scientifici.

L’uguaglianza di genere, priorità globale per l’UNESCO, e il garantire loro la possibilità di avere un’istruzione e una piena capacità di far sentire le loro idee sono punti cardine su cui fondare lo sviluppo e promuovere la pace nel mondo.

Non solo, questa occasione rappresenta un modo per incoraggiare la prossima generazione di giovani donne a intraprendere una carriera in questi settori.

Co-organizzato da Expo 2020 Dubai, dall’UNESCO, dall’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari Spaziali e dal Ministero dell’Industria e della Tecnologia Avanzata degli Emirati Arabi Uniti, l’evento presenterà i lavori e i risultati raggiunti dalle scienziate che contribuiscono con successo all’innovazione e al progresso in campo scientifico e tecnologico.

Si discuterà di scienze spaziali, cambiamenti climatici, energia e informatica: aree essenziali per la rivoluzione digitale in corso, la crescita economica, l’ottimizzazione delle risorse, la promozione di nuove scoperte e per raggiungere la parità e l’inclusività di genere.

Donne spaziali

E proprio pensando alle scienze spaziali, Samantha Cristoforetti, astronauta e aviatrice italiana, prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea e prima donna europea comandante della Stazione Spaziale internazionale, è rientrata lo scorso autunno dopo quasi sei mesi in orbita. La Missione Minerva, oltre a permettere la realizzazione di importanti esperimenti scientifici, è stata anche un simbolo di pace mentre sulla Terra divampava il conflitto russo-ucraino, come sottolineato dalla stessa Cristoforetti.

«Sicuramente lo spazio – e in particolare la Stazione Spaziale Internazionale – rimane un ponte. Anche nei conflitti più estremi rimangono sempre in piedi dei canali di comunicazione e storicamente la scienza è sempre stata uno di questi canali» ha dichiarato lo scorso mese.

L’astronauta crede molto anche nel suo ruolo di divulgatrice, e si dice entusiasta del riscontro avuto su Twitter prima e su TikTok dopo, soprattutto da parte dei più giovani.

E a chi le chiede se consiglia una carriera da astronauta, risponde senza esitazione di sì, «soprattutto come sogno, come aspirazione. È ovvio che non tutte e tutti probabilmente riusciranno a farcela, però avere grandi sogni che ti motivano è importante. In particolar modo per chi vuole intraprendere carriere in ambito tecnico-scientifico» ha aggiunto. 

Il ruolo delle donne nella scienza

Ma come potremmo inquadrare, in questa giornata, il ruolo delle donne nel panorama scientifico oggi? Lo abbiamo chiesto a due figure di eccellenza in Italia: Heide De Togni, Direttore Scientifico Schwabe Pharma Italia, azienda presente in tutto il mondo, leader del farmaco vegetale ed Isabel Fernandez, Presidente dell’Associazione EMDR Italia.

«Ritengo attuale e doveroso riflettere sul ruolo delle donne nella scienza» commenta De Togni, per poi indicare quale sia il punto di forza delle donne nella scienza.

«Sono convinta ed ho sperimentato come il connubio tra “approccio scientifico e sensibilità umanistica” sia vincente per promuovere il confronto e la collaborazione tra professioniste e professionisti nelle scienze. Persone che insieme con ruoli diversi ricercano e sviluppano soluzione per migliorare la salute e la qualità di vita di altre persone. Questo è ciò che anima e ispira le mie scelte ogni giorno. Questo è fare scienza ogni giorno, e io sono onorata e grata di poter dare un contributo alla corretta divulgazione scientifica» conclude.

Un ruolo ponte tra ricerca e persone: le relazioni

È dello stesso parere anche la dott.ssa Isabel Fernandez, che aggiunge come, essendo al fronte di una comunità scientifica, per lei sia «stato importante fare ricerca, coordinarla, informare la popolazione sulle innovazioni, ma anche i colleghi e la comunità professionale. Tutto questo implica che dobbiamo non solo portare dati di ricerca, ma saperli trasmettere, tradurre per gli altri. Quindi, la comunicazione, le relazioni sono il veicolo che possono portare i dati e le innovazioni scientifiche a raggiungere le persone e le istituzioni che ne hanno bisogno. Avere queste capacità è particolarmente importante quando chi le possiede è una donna».

Impossibile parlare di dati e innovazione senza volgere il pensiero a una figura diventata emblematica: Hedwig Eva Maria Kiesler, nota ai più come Hedy Lamarr, star del cinema hollywoodiano e una delle scienziate che hanno contribuito a cambiare il mondo.

Brevettò nel 1942 il Secret Communication System, un sistema di codifica di informazioni su frequenze radio che, di fatto, è la base della tecnologia di trasmissione del segnale spread spectrum, punto cardine della moderna telefonia e dei sistemi Wi-Fi.

Difficile immaginare un presente senza connessione wireless, impossibile immaginare un futuro che ne sia privo, ma il ruolo chiave di Lamarr è emerso in tutta la sua pienezza solo negli ultimi anni.

L’intelligenza artificiale del futuro è donna

Così, in un presente che vede le donne sempre più protagoniste nel mondo scientifico, volgiamo infine lo sguardo a un futuro già arrivato: Lucia, l’assistente della tua farmacia, è la prima digital assistant 3D donna con intelligenza artificiale, progettata per decongestionare il lavoro dei farmacisti da compiti dispersivi.

Ad oggi, è il più evoluto sistema conversazionale uomo/macchina presente sul mercato a supporto dell’essere umano, senza mai sostituirlo.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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