Da Ispi
Si allargano le proteste in Cina innescate dopo che un incendio a Urumqi, nella provincia nord-occidentale dello Xinjiang, ha causato diversi morti soprattutto a causa delle misure di contenimenti anti-Covid. Secondo le ricostruzioni e le testimonianze dei residenti i blocchi imposti per contenere la diffusione del Covidhanno ostacolato i soccorsi e reso più difficile la fuga degli abitanti dell’edificio avvolto dalle fiamme, molti dei quali si sono decisi troppo tardi a cercare una via di fuga per timore di violare il lockdown e di subire per questo delle conseguenze. Nell’incendio sarebbero morte almeno 10 persone.
A Shanghai centinaia di manifestanti sono scesi in piazza muniti di fogli di carta bianchi – colore del lutto ma che sta diventando un simbolo di protesta contro la politica ‘Zero Covid’ – per protestare contro i lockdown imposti dalle autorità per contenere l’aumento dei contagi da Coronavirus. Manifestazioni si sono svolte anche a Pechino, Chengdu, Chongqing, Wuhan, Zhengzhou e Nanchino. Nel tentativo di sedare il malcontento le autorità cinesi hanno deciso di allentare le misure restrittive a Urumqi, consentendo agli abitanti – confinati nelle loro case da settimane – di viaggiare in autobus per fare acquisti nei loro quartieri.
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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