Tanz – La danza della propaganda politica

Tanz – La danza della propaganda politica

Di Lucaa Del Negro

Passata la tornata elettorale, l’Italia bramosa di democrazia e spettatrice privilegiata della guerra in Ucraina combattuta a Roma in differita televisiva e levata del sangue, oggi si interroga sul nuovo Governo, sulle prospettive che dovranno andare a seguire il corso già concordato nelle sedi europee, forse con qualche singolarità.

Abbandonando il prima possibile il “giuoco delle poltrone” per la felicità dei non eletti i quali finalmente possono spendere e spandere -senza occhi indiscreti- i tesori accumulati dietro qualche incarico di Partito o giù di lì (facciamo un esempio?)

Senza par condicio? E va bene: l’on. Martina del PD, lasciato il parlamento è vicedirettore generale aggiunto della Fao,

L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, non esattamente un dipendente da “milleduecento euro”) mese prima o mese dopo gli insediamenti, sciolte ovviamente le riserve della maggioranza ora cambiata senza aver cambiato alcunché da quando si allearono nel lontano 1994 (Gov. Berlusconi I) i cittadini nonché elettori comprese le milionate che non si sono recate ai seggi, attendono… attendono… attendono… Attendono che cosa in realtà? (Godot?)

Ma l’attuazione dei programmi! Che diamine.
E allora, qualcuno di Voi, esattamente, ha di concreto qualche elemento al di fuori della propaganda ormai stabilita come prassi per ogni suffragio?

La storia – non per una coincidenza o circostanza, sia chiaro- è ancora ferma allo scontro Cina e USA, e non passa nemmeno di traverso per la Capitale. Il ciclo storico percorre l’Ucraina, il Paese sotto scacco americano da qualche decennio, lo Stato che non ha più un “diritto” perché da poverissimo qual’era (PIL pro capite 2.451,90 USD anno 2021; Italia PIL pro capite 31.511,79 USD anno 2021  ->

https://it.tradingeconomics.com/ukraine/gdp-per-capita e https://it.tradingeconomics.com/italy/gdp-per-capita) è stato letteralmente comperato per oscuri scopi, senza che nessun Paese europeo avesse segnalato il dramma, umano innanzi a tutto, laddove l’impegno italico e non solo italico, è stato quello di rifornirsi di badanti, di giovani bellezze da sfruttare nella carne.

Non ci sono i Renzi e i Salvini nella storia, no davvero; non ci siete nemmeno Voi elettori, cittadini che  avete scelto una posizione di delega, e avete aggiornato le squadre, le compagini che fino a poco tempo addietro formavano -quasi nella totalità- “la casta”: la ricordate ancora la “casta”, nevvero?

Ebbene sì, tocca sempre mettere il dito sulla piaga, quella che non si rimargina e che si apre aumentando le sofferenze, con tutti i banchi a rotelle che non andranno nemmeno nelle differenziata e, probabilmente, insieme alle garze, ai tamponi e siffatto genere di materiale usato ed infetto andranno ancora in Tunisia e nel disperato Maghreb che non Vi piace mentre si svuota.

(-> https://altreconomia.it/in-tunisia-la-malagestione-dei-rifiuti-rilancia-i-movimenti-per-lambiente/)

Eppure, bisognerà scegliere.

La procura per “il fare”, leggi i “respingimenti”, “la legalità”, “l’elevazione sociale”, “l’aumento salariale”, “la giustizia”, “la Politica” -semplificando- non funziona e non può funzionare: non sono scelte da compiere per mezzo di una scheda di carta tra un intrallazzo ed un altro, nel mezzo delle faccende di casa, e specialmente da quando tutti i media -all’unisono- lo hanno spiegato come unico mezzo.

L’ossimoro è bell’e pronto: scegliere per scartare, mescolare, prendere in massa (Cit. Treccani).
Si badi bene, non è una disquisizione filosofica e quasi elucubrazione del concetto di democrazia: toccherà scegliere davvero!

Alcuni cenni pseudo-grammaticali, di base, sul cammino alla e di guerra sono da tempo a disposizione (Quaderno di guerra, – https://autorenegro.org/4957-2/ – è uno, è il mio) e, superato come si spera il ménage delle votazioni, è sempre la guerra il primissimo piano (storico), se non altro, per i più increduli, perché le possibilità atomiche -come dire- superano con facilità anche quei chilometri che confidiamo come “distanza di sicurezza”, “barriera psicologica attiva”, senza mai dimenticare l’efficace azione militare biochimica che i cosiddetti cospirazionisti in genere -con prove al loro seguito mai considerate- hanno confuso con il COVID-19.

La storia non si ripete; la storia si può leggere e prendere come esempio per la corrente rielaborazione e ripresa dei fondamentali, consegnato il tutto ai posteri sopravvissuti.

A seguire quindi “La quarta parete, l’Ucraina e altre storie digitali, soprattutto quella dello yuan” (cliccateci sopra il titoletto: giudicate il grado preveggente con una smorfia) questo personale “invito a scegliere”, sarà davvero la Vostra prossima realtà?

La guerra, l’ultima in Europa chiamata “fredda”, è di nuovo alla Vostra portata e a quella dei Vostri figliuoli e nipoti? Sarete in grado -con le tecnologie avanzatissime di coercizione, di controllo, di distruzione- di sostenerla?

P.S. Godot (Годо) è arrivato. Sembra…

Lucaa del Negro 2022
@AutoreNegro

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[FOTOGRAFIE: “Tanzt, tanzt und hörst nicht auf!” e “Unknown soldiers”
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