Verso nuovi orizzonti

Verso nuovi orizzonti

Rubrica settimanale a cura del dottor Claudio Rao

“Togliamoci le pantofole e partiamo alla conquista del mondo!” É Julien a suggerircelo, attraverso una testimonianza condivisami da una collega gestalt-terapeuta in seno a una collaborazione con l’Euro-Anpec® (l’associazione europea dei Pedagogisti Clinici®).

« Le sembrerà strano ma mi sento perfettamente nell’hic et nunc – “qui ed ora” quando… sono “altrove”! Non dico necessariamente all’altro capo del mondo, ma semplicemente fuori casa, fuori dal mio quartiere, dal mio piccolo trantran quotidiano. Quando parlo con uno straniero, quando mi adopero per adattarmi alla diversità dei luoghi o dei costumi, il mio spirito è vivo, attento, frizzante, perspicace. Abbarbicato alle mie abitudini, alla terra dei miei avi sono decisamente meno vitale! Il cambiamento mi fa sentire vivo. Mi basta preparare la valigia per sentirmi pieno di entusiasmo e di aspettative come un bimbo sotto l’albero di Natale! Mi tuffo in un  taxi e mi lascio portare in stazione o all’aeroporto. Che sensazione di eccitante libertà, partire all’improvviso, quasi di nascosto, per paracadutarmi in “un altro mondo”, sbarcare in una terra straniera, a me ignota! A volte, per evadere dalla routine, mi basta una semplice deviazione sulla strada del rientro a casa. Mi sento un fuggitivo della vita ».

Approfittare delle vacanze per evadere dalla routine e riconnetterci al presente. Bisogno di relax per distenderci e allontanarci dallo stress quotidiano? Allora, bando alle ciance: via le ciabatte e partenza per l’avventura! I viaggi ci nutrono di novità, di diversità, di visioni diverse delle cose. Accantoniamo l’idea di vacanze organizzate con attività pianificate in base a orari e giorni precisi. Lasciamoci sorprendere dagli imprevisti e dalla diversità linguistica, culturale, paesaggistica in cui siamo immersi. Guardiamoci intorno, in luogo di rassicurarci sotto una (protettiva ma asettica) campana di vetro.

È chiaro che le vacanze, soprattutto se familiari, richiedono un minimo di organizzazione. Però, domandiamoci: abbiamo mai vissuto l’esperienza di scoprire un luogo “per caso”? Di uscire senza agenda, orologio, cartine e smartphone? Ci capita mai di abbandonare l’itinerario previsto per improvvisarne uno nuovo, magari lasciandoci guidare dai nostri desideri o dai nostri incontri? Siamo totalmente obnubilati dall’ossessione di “fare una bella vacanza” o riusciamo a lasciare un margine all’ignoto, all’imprevisto, alla casualità?

Viaggiare è un’eccellente opportunità di aprirci a nuovi orizzonti, nuove prospettive; per scoprire altri modi di vita, altre abitudini; nuove e diverse maniere di percepire e organizzare il presente.

Alcuni di noi, come Julien, palpitano al ritmo dei proprî viaggi. Si sentono più leggeri improvvisando sulla base delle novità senza la minima apprensione. Mentre in altri gli spostamenti risvegliano desideri ed ansie sopite. Tuttavia, come accennava Julien nella sua riflessione, per vivere incredibili avventure e sperimentare nuove emozioni, non è necessario partire in capo al mondo.

Proviamo a considerare ogni nostro spostamento come un viaggio verso l’ignoto, qualcosa che ci può portare verso il nuovo, il diverso, ciò che non ci aspettiamo. Restiamo aperti, osserviamo le cose come se fossero una sorpresa, una perenne novità; come se lo scenario potesse modificarsi da un momento all’altro. Restiamo con mente e cuore aperti e disponibili. Il vissuto del nostro spostamento (qualunque esso sia) sarà sicuramente un po’ diverso.

In viaggio come in qualunque altro spostamento prestiamo attenzione alle novità, anche piccole, agli incontri casuali. Optiamo per i ristorantini locali, scegliamo le cose meno uniformi e rassicuranti, lasciamoci accogliere da abitanti locali non professionali… Liberiamoci dalle nostre preoccupazioni abituali, non portiamole in valigia! Stacchiamo dal lavoro, dal pc, dallo smartphone; recidiamo il cordone ombelicale della nostra vita professionale.

Prendiamoci invece un quaderno di viaggio, come se fossimo degli antichi esploratori e annotiamoci le nostre impressioni, i piccoli particolari che ci hanno colpito, certe immagini o certe scene a cui abbiamo assistito o… preso parte.

Entriamo a far parte della fauna locale. Evitiamo i classici vestiti da turisti. Osserviamo e viviamo la nostra esperienza a 360°. Al di là di chiese, musei e monumenti canonici, passeggiamo e “assaporiamo” le vie tipiche che palpitano al ritmo locale e ci fanno percepire “l’anima” dei luoghi.  I mercatini, le feste tipiche. (Re)impariamo a vivere intensamente il momento presente, quello che la vita ci regala qui ed ora.

***Il dottor Claudio Rao risponde alla vostre domande e ai vostri dubbi. Scrivetegli alla mail: claudio.rao@gliscomunicati.it

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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