“Beirut au revoir”: il 13 luglio a Roma la presentazione del libro di Chiara Clausi – Paesi edizioni

“Beirut au revoir”: il 13 luglio a Roma la presentazione del libro di Chiara Clausi – Paesi edizioni

‘Beirut au revoir’, la presentazione del libro di Chiara Clausi il 13 luglio a Roma
Alle ore 18:30, presso la libreria Griot in via di Santa Cecilia 1/A, l’autrice discute della capitale del Libano, crocevia del Medio Oriente, con la giornalista Francesca Mannocchi e gli editori Luciano Tirinnanzi e Rocco Bellantone. Ingresso gratuito e aperto al pubblico

Viaggiare e conoscere un luogo attraverso le parole di chi quel luogo l’ha vissuto e imparato ad amarlo, nelle sue contraddizioni. La capitale del Libano, tra bellezze e macerie, è la protagonista il 13 luglio a Roma dell’evento di presentazione di “Beirut au revoir”, il libro di Chiara Clausi, uscito a giugno 2022 con Paesi Edizioni.

Alle ore 18:30 – presso la libreria Griot in via di Santa Cecilia 1/A – l’autrice svelerà il crocevia del Medio Oriente insieme alla giornalista Francesca Mannocchi, in collegamento, e gli editori Luciano Tirrinanzi e Rocco Bellantone. L’incontro è gratuito e aperto al pubblico.

«Il cielo ti piomba addosso. Azzurro, indimenticabile. Beirut è una continua festa perché la danza di oggi potrebbe anche essere l’ultima. È un miraggio che si staglia sull’azzurro del Mediterraneo»

Una piccola New York nel cuore del Libano. Tripoli, Baalbeck, Tiro, la Qadisha Valley, Byblos, Batroun. Sono tutti posti remoti ma di un fascino infinito. Beirut è lì da sempre. Non stanca, anzi provoca una sorta di dipendenza e malinconia. Chi non la conosce spesso ne fa un ritratto non corrispondente alla realtà. La città, crocevia di tutte le tensioni mediorientali, è invece raccontata in tutte le sue contraddizioni nel libro Beirut au revoir da Chiara Clausi che nella capitale del Libano vive dal 2016, dove lavora come corrispondente.

Quello dell’autrice è un punto di osservazione privilegiato e Beirut è descritta in modo dettagliato. «Beirut au revoir tiene insieme tutto – scrive nella prefazione la giornalista Francesca Mannocchi, una delle inviate di guerra più note e stimate per il suo racconto coraggioso da diverse zone di conflitto. L’amore per gli odori, i sapori, la malia del Libano, lo strazio per un Paese che cambia al voltare dell’angolo della strada e diventa il Libano in cui metà della popolazione vive sotto la soglia della povertà. Ci sono le calde giornate di Tripoli e le passeggiate a downtown Beirut, ci sono i volti resi indistinguibili da una ricerca dell’effimera bellezza, e la sofferenza di un Paese piccolissimo che però ospita da dieci anni un milione di siriani che hanno cercato riparo dalla guerra. Un quarto della sua popolazione».

Il libro reportage di Chiara Clausi, edito da Paesi Edizioni, è una guida utile per chi vuole capire questo pezzo di mondo così complicato ma imprescindibile negli equilibri globali. È un libro che «tiene insieme tutto – ribadisce Francesca Mannocchi – perché questo è il grande insegnamento che apprende chi Beirut l’ha vissuta e ha imparato ad amarla nelle sue contraddizioni. La lezione che insegna è che sa tenere insieme tutto, un equilibrio fragile che da decenni tiene il centro». L’ha tenuto nella ricostruzione diseguale del suo dopoguerra, negli eserciti che per decenni l’hanno occupato e martoriato, nella ricchezza a beneficio di pochi e la povertà a danno di troppi, nei colpi dell’Holiday Inn rimasti lì a ricordare quello che è stato, mentre il cemento intorno provava a coprire le tracce di un passato di violenza sempre alle calcagna.

Beirut au revoir. Il crocevia del Medio Oriente tra bellezze e macerie di Chiara Clausi è disponibile in libreria e negli store online a partire dal 1 giugno 2022.

Chiara Clausi – Prima Roma, poi Torino, e infine Beirut, dove vive dal 2016 e lavora come corrispondente. Dopo aver studiato lingua araba e storia del Medio Oriente all’American University di Beirut, oggi scrive per Il Giornale, Panorama e altre testate nazionali.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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