0,55 centesimi al giorno per un anno: così il governo sostiene gli italiani che combattono anche col caro bollette

0,55 centesimi al giorno per un anno: così il governo sostiene gli italiani che combattono anche col caro bollette

Editoriale di Emilia Urso Anfuso

Certo, se guardi alla cifra finale fa più effetto: due pezzi da cento euro versati un po’ a pioggia. 200 euro di sostegno economico per combattere il caro energia. Se però fai una semplice divisione ti accorgi che questa cifra, già comunque esigua, è pari a 0,55 centesimi di euro al giorno per un anno.

E’ poco? E’ giusto?

Non sta a me dirlo, mi limito a far emergere elementi al solo scopo di sostenere la riflessione collettiva.

Invalidi civili e limiti reddituali

Facciamo un altro discorso. Gli invalidi civili possono ottenere un assegno mensile pari a circa 290 euro per 13 mensilità. Attenzione però: non azzardarti a dimostrare un reddito annuo superiore a una cifra attualmente al di sotto dei 5.000 euro perché l’assegno verrà tolto e tu trattato con disonore.

D’accordo, anche sul tema dell’invalidità civile in Italia ci sono fiumi di parole da scrivere: quante invalidità regalate ai finti invalidi sono il segno tangibile di un sistema paese corrotto fino al midollo? Ciò non significa, però, che i veri invalidi debbano subire scempi di ogni genere, quelli che attraverso l’Inps si abbattono sulle spalle incolpevoli di chi oltretutto soffre condizioni socio economiche disagiate proprio a causa della reale situazione di invalidità.

Un esempio per tutti: la triste e incredibile vicenda che ha come protagonista Marta Pellizzi, che ho intervistato più volte a partire dall’inizio del 2021. Di seguito la versione digitale della prima che realizzai, in esclusiva per Libero:

Marta è affetta da anni di un tumore cerebrale recidivante, a causa del quale ha perso la vista. Si, è cieca. Non tornerà a vedere. Eppure, la macchina da guerra si è attivata, non per abbattersi su qualche finto invalido, ci mancherebbe, bensì su di lei, che disabile lo è davvero. Via assegno mensile e pure quello di accompagnamento. Via anche alla percentuale di invalidità del 100% assegnata solo grazie a una sentenza del tribunale di Bologna.

Per l’Inps Marta è una contribuente che non ha bisongno del sostegno dello Stato in cui è nata e vive. Una battaglia fare in modo che le restituissero ciò che le è dovuto, il minimo umano…

Reddito di cittadinanza: abbiamo copiato male gli errori della Germania

Ora passiamo invece al reddito di cittadinanza, questo elemento mal copiato da quello vigente in Germania e lanciato a beneficio dei tedesci durante il governo di sinistra capitanato da Gerhard Schröder. In Germania lanciarono un reddito di cittadinanza che era una misura contenuta nella Riforma Hartz IV. Chi ha interesse ad approfondire potrà leggere questo mio articolo che fu pubblicato nel 2013: (Cliccare sul collegamento in rosso per leggere il mio articolo) Non è vero che la Germania sia migliore dell’Italia.

Pensate che persino la sinistra tedesca da anni tenta invano di cancellare questo abominio, che non ha generato una società migliore, non ha migliorato il mercato del lavoro, non ha ridato dignità alle fasce deboli e in generale, ha provocato dissesti di ogni sorta.

Noi che facciamo? Importiamo cattive idee e le peggioriamo.

Quanto ci sta costando il reddito di cittadinanza? Fin qui, circa 20 miliardi di euro. Una cifra enorme, spesso distribuita tra chi non ne avrebbe diritto. Ha per caso migliorato le aspettative lavorative dei disoccupati? No. Ha per caso creato futuro? No. Sta solo mettendo pezze a colori su una società distrutta da misure incoerenti con un sistema civile. Punto.

Ovviamente non dico che il sostegno economico a chi non trova un lavoro stabile nemmeno a cannonate non debba essere dato, dico semmai che con 20 miliardi di euro si potevano sostenere le aziende ad assumere, abbattendo notevolmente i costi del lavoro, le imposte sulle buste paga. In poche parole: lo Stato poteva smetterla di succhiare soldi dalle tasche delle imprese e di conseguenza dei lavoratori, invece…

…invece fa più effetto far arrivare una cifra mensile che sta anche sostenendo il lavoro a nero – “Ho il reddito di cittadinanza, va bene lo stesso se non facciamo un contratto”? – togliendo la voglia di lavorare ai più giovani e, più in generale, ficcando in testa alla collettività che va benissimo così. D’altronde lo Stato italiano negli ultimi decenni è stato più impegnato a gettare denaro pubblico dalle finestre di tutti i ministeri, non certo a far di conto saggiamente per mantenere in piedi il sistema paese…

Le battute finali del processo di destabilizzazione del sistema italiano

Ora siamo alle battute iniziali della fine del sistema Italia. Abbiamo vissuto per anni e anni sul filo del default. Abbiamo accettato accordi assurdi, stretti con la UE, allo scopo di mantenerci in equilibrio su conti pubblici drammaticamente in rosso. Un esempio per tutti? I flussi migratori, quando – durante il governo Renzi – il pareggio di bilancio è stato venduto in cambio di milioni di immigrati costretti a permanere sul nostro territorio senza uno straccio di progetto inclusivo.

La pandemia ha sostenuto il processo di distruzione della classe media

Con la scusa della pandemia, poi, ecco che lo tsunami si è abbattuto su tutti, sull’economia delle famiglie, sulle imprese, sui lavoratori, sui malati anche, visto che invece di migliorare un sistema sanitario nazionale, dopo oltre due anni ci ritroviamo con le ambulanze bloccate sui piazzali degli ospedali, con la gente che va in Pronto Soccorso e non viene soccorsa, con ricoverati che si beccano il Covid nei reparti e vengono trasferiti nei reparti Covid, dove non ricevono più le cure fondamentali per le patologie di cui sono affetti, perché li, al reparto Covid, ti tengono in osservazione, e se ti aggravi, tubo in gola e reparto di terapia intensiva…

La distruzione di un paese, di un sistema, di un’economia. Tutto gettato nel cesso in circa due anni. Sforzi, fatiche, risparmi, dolori, prospettive, speranze, lavoro. Via, tutto nel cesso e hanno pure tirato la catena.

Gas naturale, TTF e bonus di 200 euro

Però, ecco che sciorinano qualche centesimo al giorno per “Sostenere il caro bollette” che, frase ripetuta come un mantra, dipenderebbe da Putin. Che ne sa, l’italiano medio, di speculazione o di Borsa dell’energia? Quanti conoscono il TTF, il Title Transfer Facility che ha sede ad Amsterdam? Si tratta del mercato virtuale dello scambio per il gas naturale ed è tra i principali mercati di riferimento per gli scambi in Europa.

Spiegato in parole semplici: in Olanda, ad Amsterdam, è il mercato all’ingrosso del gas naturale, ed è qui che si trattano le compravendite del gas naturale, che per ovvie ragioni giunge con un prezzo base di partenza che sale in base alle trattative.

Per chi volesse approfondire consiglio l’accesso alla piattaforma web ufficiale: https://www.theice.com/products/27996665/Dutch-TTF-Gas-Futures/data?marketId=5396828

Che ne sa l’italiano medio delle dichiarazioni recenti dello stesso Ministro Cingolani, che riporto di seguito:

D’altronde, in Italia siamo anche abituati a ricevere bollette illegibili, talmente di difficile comprensione che servirebbe un analista solo per capire almeno un poco il motivo per cui il consumo reale è pari a 30 euro ma la cifra che si deve versare è di circa 230…

Conclusioni

Una nazione che fa acqua da tutte le parti è quella in cui continuiamo a vivere. Un sistema che mette pezze a colori, come il bonus di 200 euro che messo insieme a una miriade di bonus, da un lato distrugge la dignità delle persone, dall’altro alimenta l’affezione di una parte di popolo a una dirigenza politica che andrebbe almeno messa alle spalle.

0,55 centesimi di euro al giorno sono un messaggio chiaro, almeno per chi, come me, ha forte il senso della dignità e conosce a dovere i propri diritti, perché trattare i contribuenti da accattoni non è la formula azzeccata per essere ricordati al pari di statisti illuminati.

Evidentemente, però, 200 qui, 300 là, altri 100 da un altro bonus, alla fine stai a vedere che milioni di italiani stanno mettendo insieme un buon mensile per tirare avanti ma di questo non si deve parlare? Vai a capire…

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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