A scuola di gentilezza

A scuola di gentilezza

Di Claudio Rao

Cambiare il mondo è possibile se si inizia dai banchi di scuola. l’iniziativa promossa da Romano d’Ezzelino, un comune in provincia di Vicenza.

La scuola come chiave di vòlta del cambiamento? Non è un’idea nuova. Lo sanno tutti coloro che intendono incidere sul futuro di un Paese. Ma è un affare più da statisti che da politici.

Un tema ricorrente e forsanche un po’ abusato, ma che non ha ritenuto davvero l’attenzione dei grandi riformatori.

Dall’alto si fanno roboanti proclami elettorali e si promuovono riforme affidate ai ragionieri, perchè investire nella cultura non sembra molto utile e, se fatto seriamente, potrebbe addirittura essere un rischio. Meglio un gregge obbediente che tante teste pensanti. Panem et circenses, insomma. Nulla di nuovo sotto il sole purtroppo.

Eppure la scuola, quella di base (che una volta si chiamava elementare), potrebbe essere un terreno previlegiato per seminare il Sol dell’avvenire. E non soltanto rendendo i bambini della primaria e i ragazzini della media capaci di dominare le basi dell’italiano e della matematica, dell’informatica e delle lingue (almeno due nell’Italia dell’Unione Europea). Ma anche e soprattutto promuovendo quei valori civili e sociali, etici e morali che per diverse ragioni difettano in numerose famiglie. E che sono il cemento di una società multietnica e multiculturale.

Considerato che la politica dall’alto non è riuscita a far breccia per formare i cittadini del nuovo millennio, chissà che invece le soluzioni non ci arrivino dal basso. Le proposte nazionali, com’è noto, devono trovare terreno fertile negli amministratori locali per fiorire e prosperare. E a volte sindaci e assessori comunali riescono a sorprenderci. Non senza la complicità di docenti e famiglie.

L’iniziativa del Comune di Romano d’Ezzelino, a pochi chilomentri dal più noto Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza lascia la porta aperta alla speranza. Qui un Istituto comprensivo ha raccolto una sfida pionieristica, intraprendendo un percorso a dir poco insolito. Una cinquantina di docenti, capitanati dal preside, professor Bianchin, ha proposto ai 380 studenti una materia del tutto nuova: la Gentilezza.

L’iniziativa non è un caso isolato nel vicentino. Altri sette Comuni vi hanno aderito nella primavera del 2021. Il progetto nazionale titolava “Costruiamo gentilezza”.

Con sorpresa degli stessi insegnanti, i giovani utenti si sono mostrati positivamente sorpresi dalla proposta, manifestando apprezzamento e cambiamenti graditi agli stessi genitori. Durante la settimana del “Grazie”, per esempio, le famiglie sono state impattate da gesti di gentilezza, apertura e disponibilità decisamente inusuali prima della “formazione”.  

Sul tema della gentilezza a scuola esiste anche un libro, scritto da Angelica Montagna: « Corso di gentilezza. Buone norme di comportamento ». Se i docenti se ne possono servire come manuale, i discenti ci troveranno un dizionario per familiarizzarsi con una virtù che apre ancora molte porte.

Paradossalmente il libro è nato dal periodo buio della pandemia, per smorzare i toni conflittuali che l’autrice, giornalista e formatrice, ha osservato sui Social. Scorrendo le pagine del manuale, possiamo scoprire suggerimenti pratici caduti in disuso, ma sempre attuali nelle interazioni sociali.

Quando un bambino si rivolge all’adulto, in assenza di richiesta specifica, è auspicabile il lei. Buona regola resta il rispondere alla presentazione guardando negli occhi il proprio interlocutore.

Gradito scoprire lungo lo scorrere del libro anche un test per verificare gli apprendimenti, un modo ludico per “sperimentare” la propria gentilezza.

Una piccola, simpatica e auspichiamo fruttuosa rivoluzione dal basso per seminare ciò che lo stress ed i ritmi delle grandi città metropolitane tendono a farci dimenticare. Valori utili alle relazioni sociali e non solo per ragioni di marketing.

Banali revival da elementari destinati presto a passare di moda? Crediamo di no. Sapevate che in Italia esistono già 157 assessorati della Gentilezza?

DONA ORA E GRAZIE PER IL TUO SOSTEGNO: ANCHE 1 EURO PUÒ FARE LA DIFFERENZA PER UN GIORNALISMO INDIPENDENTE E DEONTOLOGICAMENTE SANO

Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

Lascia un commento

Your email address will not be published.