Roma, Teatro Vascello: Vanity Dark Queen – dal 27 al 29 Maggio

Roma, Teatro Vascello: Vanity Dark Queen – dal 27 al 29 Maggio

Di Maya Amenduni

con: Paolo Bielli, Francesca Borromeo, Alessandro Bravo, Giacomo Galfo, Luigi Paolo Patano, Simona Palmiero, Filippo Metz

regia: Stefano Napoli
disegno luci: Mirco Maria Coletti
supervisione sonora: Federico Capranica
armeria: Zaccherini
foto: Dario Coletti
per i costumi e gli accessori si ringrazia: Sasà Salzano
musiche di: V. Bellini, A. Desplat, R. Ortolani, G. Puccini, R. Sakamoto, R. Wainwright ed altri
durata dello spettacolo: 60’ circa

Dopo i lavori su Cleopatra ed Elena di Troia, ecco la terza ‘dark queen’ di Stefano Napoli: VANITY DARK QUEEN – Niobe regina di Tebe, in scena al Teatro Vascello il 27, 28 e 29 maggio

Niobe, l’antica regina di vanità, che volle farsi felice – anche per il numero dei suoi figli -contro l’antica saggezza per cui solo gli dei potevano dirsi felici. “Cose umane agli umani”, ovvero accetta l’incostanza della sorte e impara il limite. Niobe, ribelle al pari di Prometeo, trasformata in roccia di lacrime, Niobe segnava il confine da non superare. Nel tempo la sua immagine trascolora fino a diventare, con i suoi figli, decorativo elemento di giardini e fontane. Cosa può dirci ancora questa mater dolorosa? Forse in lei, come in un prisma, possiamo vedere riflessi il nostro orgoglio, la nostra fragilità, la nostra paura.

Con: Paolo Bielli, Francesca Borromeo, Alessandro Bravo, Giacomo Galfo, Luigi Paolo Patano, Simona Palmiero, Filippo Metz. Regia di Stefano Napoli.

NOTE DI REGIA

Visito per caso la Galleria degli Uffizi a Firenze e vedo la stanza dei Niobidi. Sono i figli di Niobe colti nell’ attimo dello strazio della morte. Le frecce di Apollo e Artemide sono mortifere, non lasciano scampo. Mi scopro a pensare che la bellezza per i Greci era un argine al dolore e alla morte. Questi inevitabili sì, ma qualcosa poteva durare più dell’effimera vita: la bellezza appunto e il ricordo. Qualcuno scatta foto e poco più in là un ragazzo sta facendo uno schizzo. Niobe è la madre. Punita dagli dei per aver osato gridare la sua felicità di madre sazia di figli, quando solo gli dei, e non i mortali, possono dirsi felici. Mi coinvolge di Niobe il suo essere una ribelle, una creatura di frontiera, al limite tra due mondi, quello divino e quello umano.  Nell’antichità il mito di Niobe doveva essere un monito, ma io non sono alla ricerca di cause, colpe, delitti. Voglio solo guardarla. La sua è una storia d’amore, vanità, invidia, perdita, resistenza. Così ho spiato Niobe sull’orlo dell’abisso e nel suo dolore. Spero che non me ne voglia. Mi sono fatto influenzare dalle trasformazioni dell’immagine di Niobe da ribelle a mater dolorosa e regina del lutto e poi, con i suoi figli, a elemento decorativo di fontane e giardini.  Ho ammirato la sua leggerezza e la sua durezza, la sua voglia di vivere nonostante tutto. E naturalmente ho letto anche Ovidio e Igino.

Lo spettacolo verrà rappresentato il 22 agosto alle ore 21,00 ai Giardini della Filarmonica di Roma nell’ambito della 28° edizione de ‘ I Solisti del Teatro’,

La compagnia Colori Proibiti sarà presente anche il 7 e l’8 giugno alle ore 21,00 al Teatro di Tor Bella Monaca di Roma con lo spettacolo CIRCUS DARK QUEEN, ricordando ‘Antonio E Cleopatra’ di W. Shakespeare.

Bio Stefano Napoli, e la compagnia Colori Proibiti

Stefano Napoli, alla guida della compagnia Gruppo Colori Proibiti dal 1980, ha diretto molti spettacoli tra cui ricordiamo Amara (1996), rappresentato anche a Parma, Milano, al Teatro Valle di Roma, a L’Aquila, a Udine (“..Governato dalla folla degli interpreti con una precisione di gesti che conduce al pathos…Spettacolo raro che insegue i nostri ricordi” Franco Quadri 18/5/1996 La Repubblica); Vinti che ha partecipato al Festival Opera Prima 1997 di Rovigo, al Gran festival dei Giovani in Sicilia e alla maratona teatrale dedicata alla ricostruzione del nuovo teatro a Mostar ospitata al Teatro degli Artisti di Roma (“..sollecitando la memoria visiva e sonora dello spettatore, distribuisce angosce e sorrisi finché la sfida non scende dalla scena alla platea..” Franco Quadri 17/5/1997 La Repubblica); Nel fondo dell’occhio (1999) (“…si accende ancora una volta…la fantasia di Stefano Napoli e vediamo il più bello spettacolo del momento.” Alberto Testa 4/3/1999 La Repubblica); Ruggine–Da un sogno su “Persiani” di Eschilo, inserito nella rassegna ETI “Maggio cercando i teatri” 2000 al Teatro Rondò di Bacco di Palazzo Pitti a Firenze (“. onde di note…un universo di segni, indizi, ricordi, quasi cinema ma non cinema, che ama la carne degli attori, ma tende a fissarla in una temporanea immobilità crudele”. Rita Sala 5/5/1999 Il Messaggero); Grace à l’homme–Dal ‘Prometeo liberato’ di P. B. Shelley, spettacolo acquatico, agito in una piscina delle Acque Albule dei Bagni di Tivoli, nell’ambito della rassegna del Teatro di Roma “Per antiche vie” (“ ..il teatro immagine di Napoli nasce da intellettualissime riflessioni, ma non cerca di visualizzarle con simbolismi arditi, che invece trascende e metabolizza, donandogli una vis interna di grande suggestione estetica e forza emotiva” Paolo Petroni 10/9/2000 Corriere della Sera); Come baby– Tra le pieghe della ‘Lulu’ di F. Wedekind (2001), in scena anche al Festival Città Spettacolo di Benevento (“..un lavoro cannibalesco e lirico… e con una compagnia tutta da lodare.” Rodolfo Di Giammarco 10/5/2001 La Repubblica).
Tra gli altri lavori: Invidia–In difesa del Caino di Lord Byron (“se uno spettacolo di questa visionarietà raffinata e pittorica, e con una capacità di colpire forte, arrivasse da noi dal Fringe Festival di Edimburgo, sarebbe accolto come una rivelazione” Paolo Petroni 26/2/2003 Corriere della Sera ); Io non ti salverò, scene dall’Ifigenia di Euripide, che si sviluppava come un sorta di prova generale del sacrificio della giovane (“un originale e rigoroso percorso di sperimentazione… dando particolare risalto al linguaggio del corpo” Laura Palmieri 22/5/2006 radio3); Circus Dark Queen, ispirato alla vicenda di amore e morte, passione e potere, che ha per protagonista Cleopatra (“Un insieme di frammenti visionari…suggestivi…un frusciare di fotogrammi di un film impossibile. Tutto fa spettacolo…” Rossella Battisti 25/10/2013 L’Unità); Beauty Dark Queen, lo strano caso di Elena di Troia che ha riscosso consensi sempre crescenti anche dopo la tappa al Teatro Franco Parenti di Milano (“…come in un’opera poetica e selvatica…e in una mitologia capricciosa…si illustra il corpo conteso di Elena…” Rodolfo di Giammarco 10/12/2017 cheteatrochefa–repubblica.it ) (..un’opera geniale e visionaria, capace di commuovere e far sorridere, assolutamente fuori da ogni canone preconfezionato: un autentico momento di espressione artistica..” Alessandro Gilardi 28/2/2019 ilfoyer.net); Life For Sale. Quadri della vita di un artista: dalla biografia romantica al mercato dell’arte. Performance creata per il Museo Macro di Roma, rappresentata anche a Perugia e nell’ Estate Romana 2021 ai Giardini della Filarmonica (“…ad ogni spettacolo creato e diretto da Stefano Napoli si troverà sempre un’immensa suggestione che può incutersi nella mente e nel corpo dello spettatore…per una più pura immagine della vita” Rosario Scribeci2/8/2021 www.unfoldingroma.com).

Informazioni

Teatro Vascello

Via Giacinto Carini, 78, 00152 Roma

info 065898031  promozioneteatrovascello@gmail.com

27-28-29 maggio
venerdì h 21 – sabato h 19 – domenica h 17

posto unico € 15

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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