Lucidità e reattività!

Lucidità e reattività!

Rubrica settimanale a cura del dottor Claudio Rao

Nella nostra rubrica sulla manipolazione, concludiamo i consigli per tutelarci meglio dai manipolatori con questa ulteriore riflessione sulla nostra pericolosa tendenza a “lasciarci fare”.

« L’unica scelta sbagliata è quella di non scegliere » (A. Nothomb)

Molto spesso la manipolazione è resa possibile dall’atteggiamento della vittima. È la ricerca di sicurezza, di comfort, di tranquillità, del quieto vivere che permette ai manipolatori di ogni sorta (mass media, parenti, capiufficio…) di manipolare i nostri bisogni, le nostre scelte, fino a trasformarci in marionette.

Perchè una manipolazione sia efficace sono necessari due atteggiamenti: un’eccessiva passività o una estrema reattività.

La passività – Tutti noi tendiamo ad una pigrizia intellettuale colorata di conformismo. E questo può coinvolgere anche coloro che sono più attivi o addirittura gli iperattivi. Nulla di grave, intendiamoci, un bisogno d’integrazione, di conformità, di fare come tutti gli altri. La facilità di ripetere le cose già note, il crearci abitudini ed automatismi, una tendenza a sottometterci acriticamente all’autorità, un’esigenza di coerenza: tutte cose che ci consentono di essere in buoni rapporti con tutti.

In pratica è il nostro istinto gregario che si rivela un’eccellente predisposizione alla manipolazione.

Alcuni di noi sono più passivi di altri. Hanno tendenza a delegare agli altri le proprie decisioni e anche per operare scelte personali si affidano all’opinione altrui. Questa tendenza, sia essa innata o acquisita, non fa che favorire la casualità e apre la porta al fatalismo. In fondo è una rinuncia a quel poco di libero arbitrio che ci è ancora concesso e che ci caratterizza come esseri pensanti. Una tentazione irresistibile per qualsiasi manipolatore!

La reattività – Altro problema è quello di un’eccessiva reattività. Le persone eccessivamente reattive sono spesso più facili a manipolare perchè difettano di una visione globale della situazione. Si limitano a reagire, magari efficacemente, agli stimoli senza necessariamente prendere le distanze dal problema, nè concedersi il tempo della riflessione.

La reattività è intimamente legata all’emotività e, come abbiamo già visto, le emozioni generano comportamenti automatici, ergo prevedibili! È per questo che i totalitarismi insistono tanto sulla paura, perchè la “paura psicologica” ingenera sottomissione. Cosa estremamente pratica per manipolare i cittadini! La paura può anche generare còllera, ma anche per questo i regimi sono ben organizzati…

I manipolatori si basano molto sulle emozioni (paura, còllera, vergogna, senso di colpa, tristezza…) provocandole a comando per costringere le vittime ai comportamenti desiderati e talora anche condizionarli, come il cane di pavloviana memoria!

Come reagire? In un primo momento è indispensabile prendere coscienza del fenomeno, conoscerlo, rendersi conto di quanto possa riguardarci. Potremmo incominciare col domandarci “In quali campi ho tendenza a essere più passivo?”. Quando guardo la televisione e non mi informo altrove, ad esempio, non consultando nè giornali nè internet. Oppure quando lascio il mio collega prendere delle decisioni importanti senza consultarmi. O, più banalmente, quando decido un acquisto solo sulla base della pubblicità!

In relazione alla nostra reattività, è importante capire il nostro modo di reagire quando siamo sottoposti a una certa emozione e come possa essere utilizzato per di manipolarci. «Quando mia moglie mi fa sentire in colpa per un dato motivo, qual è la mia reazione? Se per esempio mi sdebito con un regalo, lei non potrebbe favorire inconsciamente questo genere di situazioni ?».

In un secondo momento sarà necessario agire, non più subire. In questa fase, anche se rifacciamo esattamente le stesse cose, sarà importante prenderne chiaramente coscienza. Continuo a guardare la televisione senza approfondire sugli altri media o sui social? Continuo a comprare regali a mia moglie per liberarmi dal senso di colpa? Bene, ma so che – così facendo – mi presterò io stesso ad essere manipolato!

L’ideale per renderci meno vulnerabili resta annotarci ciò che è positivo e/o negativo nei nostri atteggiamenti e verificare le cose che possiamo cambiare o meno. Se detestiamo leggere i giornali, possiamo ascoltare la radio. Se non vogliamo più sdoganarci con regali alla moglie, possiamo parlarle francamente del nostro senso di colpa e del suo atteggiamento…

***Il dottor Claudio Rao risponde via mail alle domande dei lettori. Scrivere a: claudio.rao@gliscomunicati.it

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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