Di Luca Sambucci
Un nuovo rapporto del Center for Security and Emerging Technology (CSET) intitolato “Trends in AI Research for the Visual Surveillance of Populations” (pdf) ha scoperto che la Cina produce, rispetto ad altri Paesi, “una quota sproporzionata” di ricerca in tre tecnologie AI con scopi di sorveglianza: la re-identificazione delle persone (REID), il conteggio della folla e il rilevamento dello spoofing (spoofing: quei tentativi di confondere i sistemi di identificazione).
Utilizzando un dataset di articoli in lingua inglese pubblicati tra il 2015 e il 2019, i ricercatori hanno applicato metodi di elaborazione del linguaggio naturale (NLP) per identificare articoli di visione artificiale in questo corpus e i compiti di ricerca che descrivevano.
Il rapporto indica come la ricerca cinese pubblichi una percentuale notevolmente più alta di articoli sulla computer vision indirizzata agli esseri umani, fra cui si possono includere tecnologie di machine learning a supporto dei prodotti di sorveglianza, come il riconoscimento delle emozioni, dei volti e delle azioni.
Uno dei limiti di questo studio è che include solo gli articoli in lingua inglese. Già così, tuttavia, si è vista molta Cina nei risultati.
Per approfondire: Trends in AI Research for the Visual Surveillance of Populations
***Abbiamo stretto un accordo con l’autore per la diffusione di alcuni suoi articoli, pubblicati sul sito Notizie.ai
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