Rubrica settimanale di scambio di riflessioni tra i giornalisti Vittorio Feltri ed Emilia Urso Anfuso
Caro Vittorio,
oggi ti propongo due diversi temi su cui riflettere insieme.
Il primo: il governo ha varato un decreto con una sorta di obbligo vaccinale, ma da quanto si apprende le scorte di vaccini scarseggiano e non basteranno persino per chi deve sottoporsi ai richiami.
Nel frattempo, ci arrivano notizie discordanti sul fatto che la variante Omicron è molto meno pericolosa rispetto alle precedenti versioni.
L’Italia è sì la prima nazione ad aver varato misure altamente restrittive per combattere il dilagare dell’infezione, ma non è detto che essere i primi, o gli unici, sia motivo di vanto.
A tuo parere queste misure sono coerenti con la situazione attuale? Le attività produttive, a detta di molti commercianti e gestori di locali di ristorazione, sono al collasso anche a causa delle misure che obbligano a mostrare il green pass o il super green pass.
Qualcosa non torna…
Poi vorrei discutere con te delle recenti dichiarazioni di Papa Francesco che hai sollevato attraverso il tuo editoriale pubblicato sull’edizione di Libero in edicola il 6 Gennaio. Hai giustamente messo una luce sul bizzarro ragionamento di Papa Francesco, che durante un suo recente discorso da un lato ha sostenuto la necessità di aiutare i bambini abbandonati, consigliando a chi può di procedere all’adozione, per poi dichiarare che troppe persone adottano amici a 4 zampe piuttosto di minori in difficoltà.
Quando ho ascoltato le esternazioni del Papa, ho pensato – tra le altre cose – “Fosse facile adottare un bambino”, dal momento che sappiamo bene come chi tenta di farlo non trovi strada facile. In ogni caso, è davvero particolare abbinare a un discorso così delicato come quello dell’adozione di bimbi abbandonati, quello dell’adozione di mici o cani.
Il Papa mostra stanchezza o un pizzico di confusione ormai alberga ovunque?
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Cara Emilia,
io non ne posso più di leggere articoli sul COVID pieni di contraddizioni. L’unico concetto che mi è chiaro è il seguente: se fai tutte le vaccinazioni riduci al minimo i rischi di ammalarti e se anche ti becchi il virus non vai al cimitero, un luogo dove non mi reco mai perché è impossibile dialogare con gli ospiti. Dei no vax non mi occupo perché poveretti sono fenomeni da baraccone. Il Green pass non ho capito a cosa serva, è un documento che certifica l’avvenuta immunizzazione di chi lo possiede. Tutto qui credo.
Per quanto riguarda il Papa mi sarebbe difficile discutere seriamente con lui che,ma differenza di me, è troppo bigotto. La storia delle culle vuote e delle cucce piene, poi, mi sembra ridicola. La gente fa pochi figli perché costano troppo, le case sono care e molto piccole, specialmente nelle città, e non ci sono stanze a sufficienza per ospitare più di un erede. Inoltre, si dà il caso che molte donne lavorino e non siano in grado di accudire alla prole.
Non c’è un problema antropologico neanche per quanto attiene alle adozioni, sempre rischiose e difficili da ottenere. Personalmente ho avuto cinque figli ma ho sempre posseduto abitazioni molto ampie che mi hanno consentito di accogliere anche cani e gatti cui sono molto affezionato.
La mia sensazione è che il pontefice discuta di cose che non conosce, che non può conoscere perché è sempre vissuto da principe della chiesa e non da marito alle prese con le difficoltà dell’esistenza di noi cittadini normali.
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Caro Vittorio,
concordo con te, ma all’atto pratico in merito al piano vaccinale, oggi sembra che molti – anche tra i vaccinati intendo – siano entrati in dubbio, credo a causa di una strategia comunicativa probabilmente troppo impositiva, vuoi dire qualcosa a chi, oggi, capisce più nulla, al fine da rassicurare su quale sia la scelta migliore da fare?
Sulle dichiarazioni del Papa in merito a bimbi e amici a quattro zampe da adottare, molti lettori sono rimasti sconcertati quanto noi: vuoi aggiungere qualche considerazione anche in risposta a chi sta commentando questa puntata della nostra rubrica?
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Cara Emilia,
il virus ha messo in ginocchio mezzo mondo, quindi anche l’Italia che comunque tra un errore è un altro è riuscita a risollevarsi.
Chi ha fatto le famose tre dosi se la cava con due o tre sintomi leggeri e non finisce neanche all’ospedale. Non mi va di insultare i no vax, mi limito a compatirli perché sono privi di cultura in modo drammatico. In campo economico soffre soltanto il settore terziario per ovvie ragioni, tra cui vari divieti che non sto a ripetere.
Per il resto ti ricordo che il Pil è salito di oltre il 6 per cento, un primato.
E allora piantiamola di praticare la teoria del piagnisteo. Nel nostro Paese chi non trova lavoro deve prendersela solo con se stesso, non avendo imparato alcun mestiere. Ovvio, chi non sa fare nulla è destinato alla disoccupazione.
Infine, altre due parole sul Papa che, essendo un uomo e non un Dio ogni tanto gli capita di dire sciocchezze.
Io ho avuto quattro figli e un quinto l’ho adottato, sono stato fortunato. Ho sempre avuto molti animali che amo. Attualmente ho quattro gatti dei quali non potrei fare a meno. E delle lagne del Pontefice me ne infischio totalmente. Al massimo raccomando ai preti di contornarsi di bestiole domestiche e di rinunciare ai bambini da molestare.
Preferisco la lotta ai pedofili alla guerra idiota ai mici e ai botoli.
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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