Volge al termine il 2021. Si porta appresso sogni e speranze. Ci lascia il virus

Volge al termine il 2021. Si porta appresso sogni e speranze. Ci lascia il virus

Di Chiara Farigu

Ancora poche ore e potremo archiviare questi lunghi 12 mesi per fare posto al nuovo anno che sgambetta e già pretende attenzioni.

Un 2021 alquanto ingombrante che saluteremo senza troppi rimpianti.

Un anno che si era annunciato come quello della ‘grande speranza’ grazie all’arrivo dei vaccini approvati in tempo record che avrebbero dovuto debellare quel virus letale che tiene in scacco il mondo intero da ben due anni. Speranza che poi, alla luce dei dati recenti, siamo nel mezzo della quarta ondata, si è persa per strada.

Un 2021, come il precedente, trascorso all’insegna della pandemia.

A farla da padrone regole vecchie (lavaggio mani, mascherine, distanziamento) e nuove (doppie triple dosi di vaccino, greenpass, tamponi di ogni tipo per accedere alla vita sociale e perfino per lavorare).

A queste si aggiungeranno le ultime varate in extremis  dal governo che entreranno in vigore a partire dal 10 gennaio prossimo.

La novità più importante riguarda il certificato covid rafforzato (ottenibile solo con la vaccinazione o il certificato di guarigione) la cui obbligatorietà verrà estesa per accedere ad alberghi e strutture ricettive, matrimoni, fiere e servizi di ristorazione all’aperto, impianti sciistici, piscine, centri natatori, sport di squadra, centri benessere all’aperto, centro culturali, centro sociali e ricreativi per le attività all’aperto.

Tanti i cambiamenti in questo secondo anno di pandemia.  A cominciare da un governo nuovo di zecca. Definito dai più ‘governo dei migliori’ (in cosa non è dato sapere) per differenziarlo dal precedente denigrato dagli stessi come ‘governo degli incompetenti’.

E se il 2020 è stato l’anno del ‘ce la faremo, ne usciremo migliori’ questo che volge al termine è l’anno delle contrapposizioni. Tra chi si affida alla scienza e chi la osteggia. Tra chi combatte la pandemia e chi invece la nega.

Un fatto però rimane incontrovertibile, il numero dei decessi: oltre 130mila. 

Tra questi, molti gli addii celebri in questi lunghi 12 mesi. Da Milva a Battiato, da Carla Fracci a Raffaella Carrà. Personaggi che con la loro arte, la loro musica, le loro canzoni sono stati nostri compagni di vita. Così come Gianni Nazzaro, Nicoletta Orsomando, Nino Castelnuovo, Gianpiero Galeazzi, Lina Wertmuller, altri nomi famosi ai quali abbiamo detto addio.

Un ricordo a parte merita Gino Strada,  il medico lombardo scomparso il 13 agosto scorso mentre si trovava in Francia. Fondatore dell’associazione umanitaria Emergency, ha lavorato per gran parte della sua vita in zone di conflitto in giro per il mondo aiutando le persone in difficoltà, dall’Africa al Sudamerica.

Un anno che tra alti (pochi) e bassi (ancora troppi) ci apprestiamo a salutare. Senza rimpianti senza nostalgie. Con un’unica eccezione: la grande abbuffata delle  vittorie sportive in campo europeo e mondiale, dove l’Italia  ha fatto incetta di coppe e medaglie in ogni campo e stabilito nuovi record.

Momenti unici. Irripetibili. 

Un anno che se ne va. Portandosi appresso sogni e speranze. Ci lascia il virus. Che impazza tra vecchie e nuove ondate. Ci lascia vecchie e nuove restrizioni, una campagna vaccinale senza fine, un’economia al collasso da rimettere in piedi. Continuiamo a ripeterci che ‘ce la faremo’ ma con meno convinzione di prima.

Cosa desiderare per l’anno nuovo ormai alle porte? Visti i precedenti, volare bassi con le aspettative sarebbe cosa buona e giusta. In caso contrario non ci rimane che affidarci a Lui, l’Onnipotente. Quello vero s’intende!

*Immagine Pixabay

*Abbiamo stipulato un accordo con l’autrice per la ridiffusione di alcuni suoi articoli. Il pezzo originale di Chiara Farigu a questo link

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