Rubrica settimanale di scambio di riflessioni tra i giornalisti Vittorio Feltri ed Emilia Urso Anfuso
Caro Vittorio,
ci avviciniamo al momento della scelta del nuovo Presidente della Repubblica. Nel tuo editoriale pubblicato su Libero del 3 Dicembre hai espresso la tua opinione sostenendo Silvio Berlusconi, e questo anche per un ricambio di colore politico, dal momento che per diversi anni l’Italia ha avuto solo Presidenti di sinistra, dal doppio mandato di Napolitano a Mattarella.
Bene hai scritto quando rammenti a tutti che il Presidente della Repubblica deve, o meglio dovrebbe, essere al di sopra delle parti, ma così non è stato evidente nel corso degli anni.
Il bene dell’Italia, o meglio del popolo italiano, passa ormai dalle strategie politiche e non più dai dettami della nostra Carta Costituzionale, come tu stesso fai notare.
Nel belpaese mancano i garanti superpartes e in tutti i settori. Non ultimo quello della magistratura. Tu indichi Berlusconi come papabile: una scelta basata sul fatto che il Silvio nazionale sarebbe almeno in grado, da imprenditore, di gestire l’Italia al pari di un’azienda?
O per un criterio di sano pluralismo? Facciamo comprendere meglio ai lettori perché, a tuo parere, Berlusconi è la scelta migliore.
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Cara Emilia,
quando un politico afferma che al Quirinale serve un uomo al di sopra delle parti intende dire un signore della propria parte.
Nessun individuo è neutrale al punto di porsi al di fuori da ogni sentimento politico. Ogni capo dello Stato italiano pendeva a sinistra, tranne Cossiga, forse risentiva della sua cultura anglosassone e profondamente cristiana.
Tutti gli altri che abbiamo avuto erano simpatizzanti per un partito o una coalizione.
Napolitano era ed è un comunista della più bell’acqua e non ha fatto nulla per dissimulare le proprie preferenze per la falce e martello. Oggi abbiamo come candidato Silvio Berlusconi che non è certamente asettico, e non credo riuscirà a farsi eleggere per un motivo banale.
E’ odiato dalla sinistra da decenni ed è considerato divisivo.
Una balla, ma le balle nel Palazzo sono scambiate per verità. Inoltre il Cavaliere ha 85 anni e non ha una salute di ferro.
Improbabile riesca a spuntarla. A me piacerebbe ce la facesse non fosse altro che per godermi la faccia che farebbe Travaglio davanti alla clamorosa elezione. Troppa grazia Sant’Antonio.
Sul Colle salirà Draghi e accetto scommesse.
Egli poi nominerà premier un suo personaggio di fiducia che garantirà la continuità del governo. Le Camere non si scioglieranno e i parlamentari seguiteranno a riscuotere le loro prebende fino al termine naturale della legislatura.
La magistratura in questi giochi di potere non conta un tubo. Può solo mettere in galera gli innocenti e fottersene dei colpevoli, specialmente se amici.
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Caro Vittorio,
la tua replica non fa una piega, e come sempre la tua è un’analisi basata sui fatti e non sulle opinioni personali.
A questo punto passiamo la palla ai nostri lettori, che invito a commentare scrivendo le loro personali osservazioni sul tema in coda a questa puntata della nostra rubrica: utilizzate il box che trovate in fondo a questa pagina, e fateci avere le vostre opinioni.
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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