Di Susanna Schivardi
Una nuova iniziativa del Teatro Vascello a Roma, per il filone La Filosofia spiegata ai bambini, da un progetto di Manuela Kustermann, in scena il 4 dicembre, Socrate quell’adorabile rompiscatole, di Armando Massarenti e con Evelina Rosselli.
Ambiente sonoro realizzato da Gilberto Bartoloni.
Dal libro di Armando Massarenti, il primo incontro di un filone che andrà avanti fino al 18 dicembre, per insegnare la filosofia ai bambini ma utile come ripasso anche per i loro genitori.
La scena si compone di semplici elementi, lateralmente troviamo un piccolo teatro di carta, e tre leggii con immagini di Socrate rappresentato sotto varie forme, pensieroso o felice.
Come sfondo un albero di cartone dipinto, e al centro un leggio utilizzato da Evelina per leggere.
L’ambiente sonoro è uno sfondo impercettibile di musica classica, con intermittenti variazioni onomatopeiche.
L’ingresso è scandito da un tamburo che introduce luogo e tempo della storia, viene presentato il piccolo Socrate, come bambino molto curioso e pieno di domande, che avevano un unico scopo, ossia trovare il modo per rendere le persone felici.
Però le sue domande spesso difficili non trovavano facili soluzioni tanto che i genitori faticavano e spesso inventavano risposte pur di appagare il figliolo insistente. Socrate però presto capisce la finzione dei genitori, così il giovane si rivolge al mercato di Atene dove spera di trovare negli artigiani e nei mercanti validi interlocutori.
Quando cresce, Socrate inizia ad essere preso in giro dal cattivo Aristofane che tenta di metterlo in imbarazzo, per svalutarne la credibilità.
Molto spesso le invettive di Aristofane erano oggetto delle commedie al teatro e Socrate spesso presenziava a quelle rappresentazioni dove lui stesso e le sue debolezze diventavano bersaglio di scherno. Tuttavia Socrate non provava imbarazzo, anzi, era quasi fiero di essere il personaggio principale di cotali messe in scena.
A settant’anni, vicino al termine della vita, tre persone che deridevano spesso Socrate decidono di fargli un grave dispetto. Lo accusano ingiustamente di non credere negli dei della città e di volerli addirittura cambiare con una sorta di demoni, e di dare un cattivo insegnamento ai giovani. Per tutto questo Socrate viene mandato al processo in tribunale e viene condannato a morte.
Socrate che per tutta la sua vita aveva usato l’ironia su se stesso, la usò anche in questo momento davanti ai giudici, lasciando tutti a bocca aperta.
Sul finale arriva la moglie del filosofo che riconosce la condanna a morte come molto ingiusta. A questo punto Socrate le chiede se avesse preferito che lui fosse stato accusato “giustamente”. Questo è l’epilogo della vita di Socrate, adorabile rompiscatole.
Uno spettacolo molto coinvolgente che ha entusiasmato il pubblico dei più giovani.
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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