Di Chiara Farigu
Dopo quasi due anni di rinvii, di proroghe di 45 giorni per volta, il tribunale di Mansura ha ordinato la scarcerazione per Patrick Zaki.
Lo studente egiziano è dunque libero, ma il processo a suo carico continua, la nuova udienza è fissata al primo febbraio.
Commovente l’abbraccio con la sorella appena uscito dal commissariato.
La notizia era nell’aria ma si è temuto, visti i precedenti, per qualche intoppo dell’ultimo minuto.
‘Un primo obiettivo è stato raggiunto, Patrick non è più in carcere-ha commentato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio-adesso però continuiamo a lavorare silenziosamente, con costanza e impegno’.
Impegnato nella difesa dei diritti delle minoranze oppresse del suo Paese, Patrick, dal 2019 vive a Bologna dove frequenta l’Erasmus.
Il 7 febbraio del 2020, mentre andava a trovare la sua famiglia a Mansura, venne arrestato.
Sotto accusa ci sono alcuni post che lo studente ha pubblicato su Facebook e che secondo il regime egiziano avrebbero avuto lo scopo di disturbare la pace sociale. Zaki, secondo il Governo del Cairo, avrebbe pubblicato notizie false sui social con l’obiettivo di incoraggiare le proteste contro il Governo stesso.
Accuse per quali rischia sino a 25 anni di carcere.
Ma oggi è un giorno di gioia ‘speriamo di poterlo riabbracciare quanto prima’, dichiara il sindaco di Bologna alla notizia della scarcerazione.
Per Patrick si apre oggi un nuovo capitolo. Sebbene la strada verso l’assoluzione completa appaia ancora lunga e impervia, un primo importante punto oggi è stato messo a segno.
*Abbiamo stipulato un accordo con Chiara Farigu per la ripubblicazione di alcuni suoi articoli. Il pezzo originale a questo link
**Immagine di copertina: BolognaToday
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