Rubrica a cura di Massimo Casali e Susanna Schivardi
Via Veneto, il 27 Novembre 2021, riscopre la Dolce Vita, con l’evento Sparkleday che la rivista Cucina&Vini ci regala, editando e promuovendo anche quest’anno la Guida Sparkle 2022, alla sua ventesima edizione, guida ai migliori spumanti secchi d’Italia.
Un evento in un’unica giornata incorniciato dalla meravigliosa struttura dell’Hotel Westin Excelsior a Roma, monumentale e inossidabile, che ha aperto i suoi cancelli alle 11.30 del mattino. Protagonista la premiazione con le ambite 5 sfere di ben 95 etichette, tra le 900 presenti in guida, prodotte dalle migliori aziende vitivinicole del Paese. Sullastradadelvino ha fatto una breve ma interessante incursione tra i grandi saloni dell’albergo per incontrare e conoscere alcuni dei prodotti esposti e presentati ai banchi di assaggio. Grande entusiasmo soprattutto per la crescita che ha registrato un picco di un miliardo di bottiglie prodotte, solo nell’annualità da agosto 2020 a luglio 2021, considerando che nella passata stagione non si arrivava agli 840 milioni. La più premiata la Lombardia che ringrazia la denominazione Franciacorta, seguita da Trentino con Trentodoc, Veneto con Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, Piemonte con l’Alta Langa, Alto Adige, Puglia e Abruzzo e con una cantina a testa Valle d’Aosta, Emilia Romagna, Marche, Lazio e Sicilia.
Iniziamo quindi con i premiati, e non possiamo non partire proprio dal nostro ormai caro e noto Ettore Germano, che quest’oggi sfoggia le sue cinque sfere di eccellenza per il suo Alta Langa Riserva Pas dosè 2014, caratterizzato da grande freschezza e mineralità nonostante i suoi 65 mesi sui lieviti.
A far da sparring partner, l’azienda Cocchi, premiata con il Pas Dosè Blanc de Noir, Pinot Nero, 60 mesi sui lieviti, che ha ugualmente meritato le cinque sfere di eccellenza. Elegante, avvolgente e di carattere, con finale lungo e persistente. A seguirci la rappresentante Alessandra Quattrucci.
Passiamo a Fazio, cantina già incontrata qualche mese addietro per una bella intervista, di cui postiamo il link per chi volesse rileggerla. Lilly Fazio, proprietaria della rinomata azienda siciliana, ci accoglie al banco di assaggio, insieme a Matteo Gagliardi agente su Roma, con le sue bottiglie in degustazione. Partiamo con il Grillo, metodo Charmat, un Brut rotondo, con una parte morbida, che ricorda la frutta a polpa gialla e fiori bianchi. A seguire il Blanc de Blancs di Chardonnay, metodo Charmat lungo 10 mesi, leggiadro e floreale, con buona freschezza e acidità. Il terzo spumante un Nerello Mascalese e a chiudere il Moscato Doc Erice, Petali, dolce ma con una spalla acida che non lo rende stucchevole.
Tra i nostri preferiti Gianfranco Fino, azienda della Puglia, un Metodo Classico da uve Negroamaro, con una lavorazione che prevede il passaggio della massa in barrique usate – terzo o quarto passaggio – di rovere francese, e 40 mesi sui lieviti. Nella seconda sala incontriamo la nostra amica sommelier, Fausta Ammirati, che ci fa conoscere la Cantina Rotaliana, un ottimo Riserva Brut 2011, ottenuto da un matrimonio di uve Chardonnay e Pinot Nero, e che fa oltre 80 mesi sui lieviti. Segue remuage e sboccatura, con affinamento in bottiglia per tre mesi. Note fruttate e floreali ed ottima mineralità si combinano rendendolo di buona struttura ed equilibrato.
Ripassando per l’Alta Langa ci soffermiamo su Fontana Fredda, con due ottimi spumanti. Vigna Gatinera, un Pas dosè Blanc de Noir di Pinot Nero, 2014, con 72 mesi sui lieviti. Perlage fino, elegante e persistente, in bocca delicato, floreale e minerale. La Contessa Rosa ci chiude la serata, con un 80% di Pinot Nero e 20% di Chardonnay, e come liqueur d’expedition, sua maestà il Barolo. In bocca il Pinot Nero fa la sua parte donando fiori rossi, mora e una parte agrumata con pompelmo rosa e sul finale la frutta secca.
Tra le chicche che ci hanno incuriosito Iura et Arma del Frusinate con un Metodo Classico, 40 mesi sui lieviti da uve Chardonnay e Pinot Bianco. Per finire l’azienda Kurtatsch cantina dell’Alto Adige, incontrata qui per la prima volta, che ci fa assaggiare un Blanc de Blancs Chardonnay, che vede 20% in barrique e 80% in acciaio. Rimane sui lieviti per 55 mesi.
Il connubio immancabile bollicine e buon cibo, stavolta dettato da varie sfumature di gusti, con una golosa selezione dalle creazioni di pesce crudo e cotto di Meglio Fresco Pescheria, al maritozzo gourmet de Il Maritozzo Rosso, e selezione di altissima qualità di salumi e formaggi direttamente da Ecce Food, shop online di prodotti agroalimentari.
Copie della rivista Cucina&Vini per gli ospiti dell’evento e non dimentichiamo gli sponsor ufficiali i Fratelli Milano Italian Coffee e per la parte tecnica la Diam Bouchage, azienda francese leader nella produzione di tappi interamente dedicata alle bollicine.
“Bere bollicine è stata una tendenza – commenta Francesco D’Agostino, direttore di Cucina&Vini e curatore della guida – ed è diventata anche una moda, svincolando lo spumante secco dal confinamento a prodotto da festeggiamento, portandolo definitivamente nel suo alveo naturale, dall’aperitivo alla tavola”.
Allora che bollicine siano, del resto dove c’è bollicina, c’è festa!
A cura di Massimo Casali per la parte tecnica e interviste e foto di Susanna Schivardi
Sullastradadelvino
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Link a Ettore Germano: Sergio Germano racconta l’azienda “Ettore Germano” – storie dall’Alta Langa – Gli Scomunicati Link a Casa Vinicola Fazio: Lilly Fazio si racconta: dall’incontro con il vino ai grandi successi dell’azienda “Casa Vinicola Fazio” – Gli Scomunicati
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