Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso
***Premessa che utilizzo ormai metodicamente: non sono mai stata e mai sarò contro la ricerca e innovazione scientifica, contro i vaccini e contro la medicina.
Chi legge questa testata giornalistica, che ho fondato e dirigo da oltre 15 anni, ne conosce la linea editoriale. Sulle pagine online di Gli Scomunicati, per esempio, non troverete mai i copia/incolla, le notizie che trovate ovunque, il rimbalzo delle informazioni, una uguale all’altra, un po’ limate e aggiustate, o con l’aggiunta dell’opinione personale, di cui a mio parere si può fare spesso a meno.
Chi sceglie il mio giornale, lo scrivo per coloro che magari lo stanno scoprendo proprio in questo momento, può contare su contenuti diversi: inchieste, fondamentalmente quelle che io realizzo e da anni, prospettive diverse, spunti di riflessione su ogni tema, e poi cultura e anche spazio alle varie idee, anche contrastanti tra loro, in piena adesione all’art. 21 della Costituzione ancora vigente in Italia, salvo riforme che possano negarne il contenuto attuale.
Stiamo vivendo in un periodo storico che denominare strampalato è poca cosa. Il caos pandemico ha generato in Italia un sovra-strato di caos. Intendo dire: non è che fosse una nazione messa bene e in ogni settore. Siamo un paese strano, forte all’estero – infatti sediamo sempre nelle riunioni internazionali tra i grandi del pianeta – poi però a livello di sistema dedicato alla popolazione, la vergogna è all’ordine del giorno e ormai da anni. Con un peggioramento decisivo che è iniziato ad avvenire dopo il 31 gennaio 2020, giorno in cui venne varato il dpcm siglato dall’allora Premier Giuseppe Conte, che decretò l’emergenza sanitaria nazionale.
Pochi si accorsero che un paio di giorni dopo, il contenuto di questo decreto così importante fu accartocciato dallo stesso Conte e dall’ancora ministro della salute Roberto Speranza, che durante una conferenza stampa all’aperto dichiararono giulivi che “Gli italiani possono fare una vita normale”. Intendevano: senza mascherine, senza distanziamento. Normale. Liberi di campare.
Ecco il video:
Mentre seguivo l’intervista, capii che stavamo finendo in guai molto seri. Poco tempo prima si divulgavano notizie tranquillizzanti attraverso ogni tipo di media. Vedere mangiare involtini primavera in tv fu per me un piccolo choc, da cui mi ripresi subito rammentando come la propaganda sia in grado di sciorinare metodi anche ridicoli, a volte, ma che fanno presa sul grande pubblico. Non potevo nemmeno scordare gli accordi relativi alla “Via della seta”. Un gran bordello stava per esplodere e lo compresi pienamente.
La televisione per giorni divenne ancor più nazional popolare, e abbraccia un cinese oggi, ingolla un involtino orientale domani, nel frattempo accadevano cose, ma cose pesati.
A fine gennaio 2020 sentii al telefono l’economista Alberto Forchielli, che passa diversi mesi della sua esistenza per affari proprio in Cina. Lo intervistai per Libero e l’intervista fu pubblicata sul numero in edicola il primo febbraio 2021.
Ecco il formato digitale di quell’intervista:
Si annaspava per comprendere gli accadimenti, la generazione del virus e la sua diffusione. Domande senza o quasi risposta. All’interno della mia mente, però, iniziarono a crearsi dubbi, e i dubbi – nella mente di una giornalista d’inchiesta – diventano l’inizio di una nuova indagine. Ecco, quindi, che il 20 Marzo 2020 fu pubblicata la prima puntata della mia inchiesta sulla pandemia, a cui ancora lavoro.
Per chi fosse interessato a leggere tutte le puntate è sufficiente cliccare sul seguente link: inchiesta sul Coronavirus di Emilia Urso Anfuso.
Dal 2020 a oggi, in Italia sono accadute cose che nemmeno nei film di fantascienza. Tre governi si sono succeduti, Conte 1 e 2 e l’attuale Draghi, e tutti e tre hanno realizzato diverse scelleratezze contro la popolazione. Non parlo di vaccini o green pass, argomenti che ho a lungo trattato giornalisticamente e a livello di divulgazione scientifica in questi due anni e di cui troverete il mio lavoro anche su questa testata.
Parlo di tutto ciò che, da molti anni, pone l’Italia tra le nazioni che a livello internazionale mostrano come la corruzione, lo sperpero di denaro pubblico, la propaganda politica e il disprezzo nei confronti dei diritti dei contribuenti, sia l’unico sistema paese riferito al popolo.
Elencherò per maggiore semplicità una serie di elementi utili a tutti per non perdere la trebisonda, per tenere a mente in quale nazione viviamo da tanti anni, e cosa la popolazione – la maggior parte di essa – ha consentito fare ai governi che si sono succeduti, restando sempre sterilmente apatica:
- Tagli costanti alla sanità: malgrado lo stato di emergenza sanitaria il governo italiano non ha affatto rafforzato il sistema sanitario e nemmeno migliorato lo stato dei nosocomi
- Presi totalmente dal leitmotiv della pandemia, e ora della campagna vaccinale, si sono fatte dimenticare agli italiani scorrettezze, mancanze gravi, disprezzo dei diritti civili, anche in ambito sanitario. Più avanti approfondirò alcuni temi centrali
- Gli scandali relativi alle mascherine fuori norma acquistate durante la presidenza Arcuri, nominato a capo dell’emergenza sanitaria, ma anche quella delle siringhe più care in Europa, o le seggiole e i banchi a rotelle, acquistati coi soldi dei contribuenti per poi gettarli in un angolo, e ancora gli appalti dati in tutta fretta ad aziende fantasma, o addirittura aperte pochi giorni prima dell’assegnazione dei bandi. Domenico Arcuri ora è sotto indagine, ma considerando come vanno le cose in questo paese, ne uscirà più trionfante e potente di prima, staremo a vedere.
- Il piano pandemico fermo al 2006 nonostante la presenza del SarsCov2, delle misure restrittive – a cominciare dal prolungato lockdown che abbiamo subito nel 2020 – per poi finire a dover pure capire perché e per come: le risposte sono facili. In Italia funziona così. Deve andare tutto male e al contrario.
- La circolare ministeriale siglata da Speranza, all’interno della quale si sono imposte regole come la cremazione dei deceduti “per Covid”, la negazione delle autopsie e altre “cosette”, il tutto senza una valenza scientifica, considerando che persino un bambino di sei anni capisce frasi del tipo: “Anche se è scienificamente confermato che il virus in un corpo senza vita perde efficacia” o qualcosa del genere. Inserirò il documento ufficiale nell’ultimo paragrafo.
Non è tutto, ovviamente, ma la lista è talmente lunga e articolata che non basterebbe un intero libro.
Vi sembra tanto? Non proprio, sapete, perché l’Italia pre pandemia era messa pure peggio, ed è su questo che voglio concentrare la vostra attenzione.
Ogni anno, solo in Italia, muoiono circa 50.000 persone a causa di batteri e infezioni ospedaliere. 8 milioni l’anno circa in tutta Europa.
Ecco uno degli articoli che ne parla, datato 2019: https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2019/05/15/allarme-rosso-infezioni-ospedaliere-49-mila-morti-lanno_41a0e9c5-8f5d-4373-acda-4f46014f9dd0.html
In Italia finire in ospedale, oltre a essere una brutta esperienza a prescindere, poteva diventare un’esperienza agghiacciante, a seconda se si fosse stati cittadini del Nord o del Centro o del Sud. Chiedete a chi vive in Sicilia, o in Campania o a Roma, dove va a curarsi la gente con un minimo di rispetto per sè stessa. Prevalentemente al Nord.
Parliamo di tasse: state vivendo da moltissimi anni in una nazione che vi toglie dalle tasche oltre la metà del vostro stipendio, ammesso che siate fortunati ad averlo, e se siete piccoli imprenditori fate prima a rivolgervi a qualche furfante per ottenere credito. Lo sapete ma lo dimenticate per non pensare ai problemi, forse.
Il diritto al lavoro? Distrutto dopo le riforme che hanno imposto “contratti flessibili”, e la distruzione è stata completata con diverse azioni sindacali – nel senso che da anni non agiscono – e di Confindustria.
Non parliamo di welfare…anzi, parliamone. Esiste ancora qualcuno che rammenti cosa sia? Ora arriva anche la notiziona, una di quelle che ti fanno proprio sentire orgoglioso di essere italiano. Dopo anni di scandali legati ai falsi invalidi che hanno succhiato preziose risorse economiche ai veri invalidi, l’INPS abbraccia una sentenza di Cassazione, e che succede? Via l’assegno di invalidità agli invalidi che si azzardino a lavorare, e a ottenere un reddito talmente misero che a mio parere persino i clochard potrebbero contribuire economicamente al sostegno: meno di 5.000 euro l’anno, per ottenere un assegnone di ben 287,00 euro al mese. Kaput welfare, dignità e diritti civili.
E la magistratura? Oh, la magistratura! Il terzo potere dello Stato, quell’organismo che doveva essere indipendente. Chi garantisce? O meglio: ai cittadini, chi garantisce il garante? Praticamente nessuno. O fai parte dei sistemi o ciccia.
Non so come tutte queste azioni contro la dignità, contro gli onesti e contro quella fetta di popolazione che merita rispetto, possano essersi verificate contemporaneamente nella stessa nazione, l’Italia, nel corso degli anni. Verrebbe da pensare, ma è giusto per dire eh, che la maggior parte dei cittadini sono zuzzurelloni avvezzi all’accaparramento delle risorse economiche che non gli competono di diritto, come la diffusione a pioggia del reddito di cittadinanza, dedicato molto spesso a chi non dovrebbe percepirlo, ma non voglio mica pensar male…
Ma passiamo a una delle organizzazioni che in questi due anni circa di pandemia è tra le più nominate, mi riferisco all’AIFA, Agenzia Italiana del Farmaco. Penserete tutti: meno male che esiste un ente che ci garantisce che i farmaci sono sicuri, che certifica i nuovi farmaci, che…
Si, certo, ma attenzione perché anche in questo contesto così delicato e sensibile per la salute di tutti noi, non è che sia tutto perfetto e trasparente. Tra le tante azioni non esattamente in favore dei cittadini, per esempio, e tra le più recenti, vorrei rammentare la nota 96 diramata nel 2019. Il suo contenuto limita la distribuzione col SSN degli indispensabili integratori di vitamina D. Sapevate che gli italiani, malgrado si viva nel Mediterraneo e in un paese baciato dal sole, soffrono di gravi carenze di questa vitamina, e che con livelli bassi si rischiano pure malattie oncologiche? Non lo sapevate? Ora lo sapete ed ecco la circolare in questione:
Potrei anche parlare di scandali del passato, di Poggiolini e De Lorenzo, di casi ambigui di affari con le case farmaceutiche. Ma ne ho scritto talmente tanto nel corso degli anni che non ho voglia di replicare: potrete trovare facilmente, anche sul web, informazioni poco confirtanti sul senso di indipendenza di Aifa.
Lo fanno perché sono sempre molto preoccupati della nostra salute, evidentemente. Dipende in che senso però. Forse al contrario? Vai a capire…
Dopo l’esplosione della pandemia le istituzioni si sono pure preoccupate di analizzare gli effetti sulla psiche dopo le restrizioni, le chiusure, il crollo dell’economia, chissà se per valutare, anche, il livello di tenuta popolare a ogni paradosso, o se preferite, alla bollitura delle rane:
Di recente il The Washington Post ha pubblicato un articolo attraverso il quale emerge un dubbio che io stessa ho sollevato nel corso degli anni: l’Italia appare essere un laboratorio sperimentale. Non di vaccini. Di tenuta della popolazione, sottoposta a un perenne stress test per valutare fino a dove si può arrivare a tirare la corda.
Poi esportiamo pure certe misure, magari un po’ edulcorate secondo il caso e la nazione.
Alla fin fine, ciò che voglio far emergere, è che stiamo campando nella nazione col sistema paese più sgarrupato, dove nulla funziona – provate anche solo ad accedere a una piattaforma web istituzionale e già solo questa diventa un’esperienza aberrante – in cui non esistono garanzie di alcun tipo, la gente procede verso non si sa dove, le finanze sono sperperate allegramente, come i 200 miliardi annui sprecati dalla pubblica amministrazione, ma tutti si lamentano di qualcosa, senza mai far nulla se non scendere in piazza, ma solo quando gli animi sono talmente infiammati da generare gazzarre.
Ecco qua, per chi non ci credesse (incredibile ma vero ma esistono persone che ormai ritengono “fake news” i dati certi e prendono per buone le bufale): https://tg24.sky.it/economia/2020/08/29/pubblica-amministrazione-sprechi
Cosa accade adesso?
Che il governo sembra avere un solo pensiero al mondo: la salute della popolazione, che deve, assolutamente deve, vaccinarsi! Fa nulla se i vaccini innovativi sono ancora in quarta fase sperimentale, fa nulla che si sia già comunque scoperto che non coprono per un tempo prolungato e che sono necessari i richiami – fin qui ci sta si fa per altri vaccini – e fa nulla che in alcuni casi si stanno osservando casi di positivi, vaccinati con doppia dose, che finiscono in ospedale. Io sono e sempre sarò per la ricerca scientifica e per l’innovazione farmacologica, ma con un pelino maggiore di rispetto per le giuste questioni che possono albergare nella mente di chi vorrebbe solo attendere che le normative in vigore in tema di sperimentazione di nuovi farmaci siano rispettate.
A maggior conferma di come la penso, dichiaro pubblicamente di essermi sottoposta a sperimentazione controllatissima, nel 2004 e dopo un delicatissimo intervento chirugico, di un farmaco anticoagulante. Dall’ospedale, però, mi telefonavano ogni giorno per sapere come stavo e per registrare ogni possibile effetto.
Oggi provate a inoltrare una segnalazione al servizio di farmaco vigilanza – cosa che in rari fanno, comunque – e toccherete con mano la difficoltà di accedervi. D’altronde, c’è stato anche chi ha dichiarato che le segnalazioni sulle reazioni relative ai vaccini anticovid devono esser fatte solo nel caso in cui vi sia reale correlazione. E come diamine si fa a saperlo, se tutti stanno dicendo che persino se una persona muore dopo il vaccino, era sanissima, esce fuori un cartello dal suo corpo con scritto “E’ morto a causa del vaccino anti covid” nessuno vuol prendersi la responsabilità di registrarlo come tale? Ma stiamo a “Scherzi a parte” o cosa?
Ecco la dichiarazione del sottosegretario Costa di circa un mese fa:
Per leggere l’articolo cliccare sul seguente link: https://www.laverita.info/freno-tirato-sulla-farmacovigilanza-segnalare-solo-se-ce-correlazione-2655178325.html
E i morti per infezioni ospedaliere? E le liste di attesa interminabili, persino un anno, anche per i malati oncologici, per sostenere le visite in intramoenia? E i cittadini che stanno morendo a causa del fatto che da due anni ogni tipo di patologia grave passa in secondo piano? E rafforzare ospedali e intero sistema, invece di continuare a tagliare fondi? E la pressione fiscale più violenta a livello internazionale? E gli immigrati la cui vita e destino abbiamo barattato, insieme alla nostra, ai tempi del governo Renzi per qualche occhio chiuso sui conti pubblici e le troppe procedure d’infrazione? E sostenere gli invalidi, ma quelli veri però, invece di toglier loro l’assegno mensile? E il diritto al lavoro, tema fondante della Repubblica Italiana? E preoccuparsi dei cittadini sani come pesci, che possono avere doverosi dubbi a farsi inoculare farmaci innovativi al punto che lo stesso ente di certificazione europea, l’EMA, ha ovviamente dichiarato che saranno in sperimentazione fino al 2023? E le raccomandazioni della UE di NON discriminare i cittadini che non desiderano vaccinarsi? E il rispetto dell’intelligenza di chi non ha gettato il cervello nell’immondizia?
Mi fermo perché più ne scrivo più me ne vengono in mente…
Ah, ma già, ecco forse perché l’unico pensiero è che tutta la popolazione, e il mondo intero, sia la vaccinazione: siamo stati noi, nel 2014, insigniti dagli USA della missione di “Nazione capofila delle strategie vaccinali nel mondo”, mica bruscolini.
Tutto il resto va in secondo, terzo e quarto piano. Allora uno dice: “Va bene, ci vacciniamo tutti, voi però vi prendete la responsabilità in caso di”…Stop! Manco a parlarne. Firmi anzi una bella liberatoria che esonera tutti da qualsivoglia responsabilità. Mica scemi.
‘mazza s’americani…e pure sti governi italiani, diciamolo.
P.S. Ecco la famosa circolare ministeriale attraverso la quale, nel 2020, il Ministero della Salute diramò le richieste di non procedere alle autopsie e molto altro:
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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