Caro Vittorio,

la corrente di centro sinistra in Italia ci fa assistere a qualcosa di paradossale: costoro hanno introdotto la mentalità del “Politicamente corretto”, che nella realtà dei fatti sta corrispondendo a un periodo storico gravemente colpito da un sistema di grave censura in tutti i settori.

Non si può più dir nulla senza che i nuovi censori urlino allo scandalo. Non si può appellare una signora con tale termine, perché frotte di cittadini si ergano a paladini dell’onorabilità femminile (…).

Si stanno, di fatto, cancellando pezzi di storia come se nulla fosse, sempre al grido di “Non è politicamente corretto”!

Come diamine si può uscire da un pantano simile, considerando peraltro che in tal modo si è instaurato un regime di controllo su ogni cosa venga detta e scritta, anche quando non si intende affatto ingiuriare o mancare di rispetto?

Molto sfugge alla comprensione di una fetta di popolazione: ma non erano quelli di centro sinistra, i “democratici”?

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Cara Emilia,

dici cose giuste ma ormai scontate. Ormai i conformisti, non solo di sinistra, i più accaniti, hanno deciso di fare la guerra al vocabolario italiano. Le mode pseudoculturali sono le peggiori, difficili da combattere.

Il cosiddetto politicamente corretto è figlio della censura, tipica dei regimi totalitari, ai quali il nostro Paese va sempre più somigliando. La tendenza ad appiattirsi sui dettami della sinistra ha contagiato anche il centrodestra.

Le peggiori abitudini sono le prime ad attecchire. Mettiti il cuore in pace, vincono sempre i peggiori.