Di Angela Frazzetta
Due delle tre figlie della ex vigilessa di 56 anni, Laura Ziliani, sono state tratte in arresto. La donna era scomparsa lo scorso 8 Maggio da Temù, località che si trova in provincia di Brescia. Silvia e Laura Zani, 27 e 19 anni, sono state arrestate con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. In cella è finito anche Mirto Milano, fidanzato di Silvia. Le due sorelle sono state messe nella stessa cella, in isolamento, nel carcere femminile bresciano di Verziano.
Mirto Milani, durante le ricerche di Laura Ziliani, aveva anche dichiarato:”Alla fine le volevo bene, ma la situazione è disastrosa: spendeva più di quanto prendeva”. “Magari nel tempo ha dirottato i soldi su un altro conto e adesso si sta facendo la bella vita da qualche parte”. Gli investigatori ritengono che stesse tentando di sviare le indagini.
Lucia Zani, la terza figlia della donna scomparsa, che è risultato essere affetta da un disturbo cognitivo, ha riportato agli investigatori che “Non si fidava più delle sorelle” da quando avevano detto che “la nonna è perfida come un serpente” e altre “brutte cose degli zii”.
Il giudice per le indagini preliminari, Alessandra Sabatucci, nell’ordinanza di custodia cautelare ha scritto: “La condotta, già di per sé di indicibile gravità, risulta ancora più odiosa” se si pensa che “gli indagati hanno privato Zani Lucia, soggetto disabile e in tutto dipendente dalla madre, dell’unico genitore superstite”
Proprio la sorella ha fornito elementi utili alle indagini, tra cui alcuni particolari come quello relativo al fatto che la sorella Silvia era stata licenziata per ben tre volte e ha proseguito: “Per quanto ne so non ricevono gli affitti degli appartamenti perché è tutto bloccato” e ancora “Trattavano molto male la mamma, soprattutto Silvia, si arrabbiavano con lei perché dicevano che lei non le manteneva e non gli dava abbastanza soldi”,
Lucia ha proseguito come un fiume in piena: “Hanno preso il carattere del papà che era violento e cattivo. Diceva molte parolacce alla mamma”. E sul rapporto delle due sorelle con il padre, ha raccontato di come entrambe fossero cadute in depressione dopo la sua morte.
Le tracce rilevate dagli inquirenti sembrano confermare l’ipotesi di omicidio: nel corpo della vittima sono state trovate tracce di un farmaco sedativo, e nell’appartamento dei tre ne è stato rinvenuto un flacone. Secondo l’accusa i tre avrebbero utilizzato il sedativo per stordirla, per poi A parlare sarebbero anche i tabulati telefonici, che confermerebbero anche la preterintenzionalità dell’omicidio, che da quanto sta emergendo, era stato pianificato da tempo.
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