TTIP: è tra noi e agisce sotto mentite spoglie

TTIP: è tra noi e agisce sotto mentite spoglie

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

TTIP, Transatlantic Trade and Investment Partnership: chi l’ha più sentito nominare? Attivisti di tutto il mondo, vi siete calmati in quanto vi hanno fatto ritenere che gli accordi di questo monumentale trattato tra gli USA e la UE fossero miseramente falliti nel 2016. Brutte notizie. Nessun fallimento, fu deciso di parlarne ancor meno di quanto si stesse facendo nel corso del tempo.

D’altronde, persino gli europarlamentari hanno sempre trovato molte difficoltà ad accedere alla documentazione relativa al trattato in questione, al punto che a Bruxelles solo accedendo alla cosiddetta “White room” – la camera bianca – alcuni di essi hanno potuto leggere parzialmente, molto parzialmente, il contenuto degli accordi, entrando in questa stanza riservatissima privi di penne, cellulari e qualsiasi altro dispositivo utile a prendere appunti o fotografie.

Nel libro dal titolo “TTIP: se lo conosci lo eviti”, scritto a sei mani da Elena Mazzoni, Monica Di Sisto, Paolo Ferrero – ed. DeriveApprodi – ci sono diverse informazioni documentate e mai divulgate. Non so quante copie abbia venduto il libro, ma immagino non abbastanza.

Accedi alla sezione della casa editrice per maggiori dettagli sul libro: Derive e Approdi

Inoltre, già molto scarne erano le informazioni divulgate ai comuni mortali nel corso degli anni. Al massimo si è accennato alla carne bovina trattata con ormoni, o dei polli sbiancati con composti chimici a causa delle normative statunitensi che si amalgamano con quelle europee, che tutelano la salute pubblica attraverso attenti controlli e leggi che si mettono in mezzo tra la volontà di frodare i consumatori e il desiderio di produrre un po’ meglio ciò che viene distribuito.

Il TTIP non è fallito, è stato semplicemente silenziato. Quando non si vogliono rotture di scatole da parte di chi tenta di osteggiare misure che, a cascata, si riversano pesantemente sulla vita di milioni di persone, la strategia di chi decide è questa: il silenzio tombale.

I protagonisti di questo trattato transatlantico hanno sempre sostenuto che si tratti di un “Organismo di cooperazione normativa”, dimenticando di divulgare l’informazione essenziale per i cittadini dei territori interessati: la cooperazione non corrisponde a un sistema a protezione dei diritti civili delle persone.

Attenzione poi a non perder di vista una questione importante, quella che pochi conoscono ed è relativa a tutti gli ambiti che in TTIP abbraccia. Non si tratta, infatti, di accordi di cooperazione normativa esclusivamente per i settori agroalimentari perché il trattato abbraccia tutto ciò che può venire in mente. Dalla sicurezza alla salute, passando per i dati informatici, il sistema finanziario, le normative sul lavoro, i farmaci, il welfare e molto altro.

Tra gli USA e la UE, le trattative sono andate avanti in silenzio, per non scomodare dalle sedie quei rari individui che ancora oggi sentono forte il senso sella giustizia sociale e conoscono bene il criterio giuridico di diritto civile. Rammento a tutti anche l’accordo varato tra Italia e USA nel 2014, quando fummo insigniti della missione di divenire “Nazione capofila delle strategie vaccinali nel mondo”. Noi, che abbiamo il sistema sanitario più sgarrupato al mondo, diventiamo la nazione capofila per le strategie vaccinali a livello planetario. Robe da matti. Eppure, pochi giorni fa, ecco che Speranza, Ministro della Sanità tra le più aberranti in Europa, presenta gaudente l’accordo stretto e che è stato dichiarato: “Patto di Roma”. Cosa contiene? Ciò che ho appena affermato: è dall’Italia che parte il progetto di vaccinare il mondo, o meglio, gli umani, con particolare attenzione alle nazioni povere, che accedono con maggiori difficoltà ai farmaci.

Non fa una piega. Siamo capofila, mica bruscolini.

Oggi, a fronte del dissesto sanitario, economico, sociale e anche politico, ecco che si torna a discorrere di trattato transatlantico.

Oggi, a fronte del dissesto sanitario, economico, sociale e anche politico, è necessario riaffrontare il tema del patto transatlantico che non è fallito nel 2016, ha solo cambiato denominazioni, in quanto è stato deciso di frazionare per settori l’enorme contenuto del patto. Ecco una prova documentale:

Per accedere alla sezione della piattaforma dell’Unione Europea e leggere questa informazione cliccare sul link: Trade Europa/USA

A questo punto, però, è bene affrontare la questione da un’altra prospettiva, quella che vede alleati USA ed Europa contro l’avanzata della Cina non solo per ciò che riguarda il commercio ma anche per il potere che sta avendo sui dati informatici. Secondo quanto si sta discutendo in tal senso, Stati Uniti e UE sono impegnati per il contrasto al potere unico dell’oriente sul settore digitale. Un piatto troppo ricco per permettere ad altri di tuffarcisi.

Trattai a lungo l’argomento del TTIP negli anni passati, con articoli e approfondimenti che miravano ad allertare le popolazioni sulle decisioni di spessore che vengono intraprese da chi decide per tutti, senza dare altra alternativa se non quella di subire gli effetti di certi accordi.

Ho deciso di scrivere questo editoriale per non farvi dimenticare che tutto ciò che accade non accade mai per caso. Prendetevi sempre una manciata di tempo per riflettere sulle questioni importanti, dal momento che sono temi che poi subiamo concretamente. Si può fare qualcosa? Non nel senso di modificare ciò che accade molto in alto, ma non ritengo accettabile che non si apra almeno un sano dibattito che faccia rientrare gli esseri umani nel dialogo pubblico.

Accade nelle migliori democrazie.

Riferimenti

https://ec.europa.eu/trade/policy/in-focus/ttip/index_it.htm

https://www.politico.eu/article/ttip-rises-from-the-grave-to-fight-china/

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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