Di Luigi Gabriele
Il caro-benzina peserà come un macigno sugli italiani che in queste ore si trovano a percorrere le autostrade del nostro paese, determinando una stangata solo per i costi di rifornimento pari a complessivi 500 milioni di euro a carico delle famiglie che si sposteranno in automobile. Lo rivela Consumerismo No profit, associazione dei consumatori che ha realizzato una indagine per capire come l’impennata dei listini dei carburanti inciderà sulle vacanze e sulle tasche dei cittadini.
“Oggi sulla rete autostradale è giornata da “bollino nero”, ma complessivamente saranno 16,5 milioni i cittadini che nell’intero periodo estivo si muoveranno in auto lungo strade e autostrade per raggiungere le località di villeggiatura e per visitare mare, laghi, montagne, città d’arte, e la tante bellezze del territorio – spiega il presidente Luigi Gabriele – Spostamenti che richiedono continui rifornimenti di carburante, sia per i viaggi in autostrada, sia per i movimenti all’interno dei luoghi di villeggiatura, e che incideranno in modo pesante sulle tasche dei consumatori. Oggi infatti un litro di benzina costa oltre il 17% in più rispetto allo scorso anno, con un aggravio di spesa di +12,5 euro a pieno, mentre per il gasolio si spendono 11 euro in più”.
I rincari dei listini alla pompa che si sono susseguiti negli ultimi mesi determineranno, in base alle stime di Consumerismo No profit, una maggiore spesa per i rifornimenti di carburante pari a circa +60 euro ad automobile rispetto al 2020, con una stangata complessiva di circa 500 milioni di euro a carico degli italiani che nel periodo estivo sceglieranno l’auto per i propri spostamenti.
“A tali effetti diretti vanno aggiunte poi le ripercussioni indirette del caro-benzina, a partire dal rincaro dei prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti, che renderanno più “salate” le vacanze estive degli italiani” – conclude Luigi Gabriele.
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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