Dopo il via libera dell’Aula, è stato pubblicato il testo coordinato della proposta di istituzione della Commissione parlamentare di inchiesta sul gioco illegale e sulle disfunzioni del gioco pubblico, composta da venti senatori, che si occuperà di «individuare gli strumenti legislativi più adatti a razionalizzare e implementare la disciplina vigente» sul settore, «aggiornandola inoltre alle trasformazioni del sistema, con particolare riferimento alle innovazioni tecnologiche e al gioco online».
I COMPITI DELLA COMMISSIONE
La Commissione di inchiesta, riporta Agipronews, sarà chiamata ad accertare «le condizioni complessive del settore del gioco pubblico, considerato il sistema concessorio» e «l’efficacia della disciplina pubblica in relazione alla tutela dei soggetti più deboli, al contrasto della diffusione del disturbo da gioco d’azzardo (DGA), alla gestione delle concessioni nonché alla tutela della correttezza dell’offerta di gioco e del rispetto della concorrenza tra gli operatori». Inoltre la Commissione dovrà accertare «le dimensioni del gettito erariale e le dimensioni complessive del comparto, con particolare attenzione ai settori produttivi impegnati nella produzione, nella commercializzazione e nella gestione degli apparecchi da intrattenimento, nonché nella produzione e gestione del settore delle scommesse e delle lotterie istantanee» e «l’efficacia dei poteri regolatori, di differente rango normativo, attribuiti ai Ministeri competenti, all’Agenzia delle dogane e dei monopoli e agli enti territoriali; l’efficacia dell’azione amministrativa anche in relazione all’esecuzione delle concessioni pubbliche, non trascurando di verificare se vi siano sovrapposizioni e antinomie nell’azione di contrasto al gioco illegale». Infine, la Commissione dovrà indagare sull’efficacia del «sistema di regolazione e di controllo con particolare riferimento al contrasto del gioco illecito e illegale e alle connessioni con altre attività illegali come il riciclaggio di denaro e l’usura» e «la presenza di imprese controllate direttamente o indirettamente da soggetti criminali e di fenomeni di illegalità e di elusione fiscale».
I POTERI DELLA COMMISSIONE
La Commissione potrà «individuare gli strumenti legislativi più adatti a razionalizzare e implementare la disciplina vigente, aggiornandola inoltre alle trasformazioni del sistema, con particolare riferimento alle innovazioni tecnologiche e al gioco online». Nel corso dei suoi lavori, procederà «alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell’autorità giudiziaria e può avvalersi delle collaborazioni che ritenga necessarie», oltre a chiedere «agli organi e agli uffici della pubblica amministrazione copie di atti e di documenti da essi custoditi, prodotti o comunque acquisiti in materie attinenti all’inchiesta», mantenendo «il segreto fino a quando gli atti e i documenti trasmessi saranno coperti da segreto» e stabilendo «quali atti e documenti non devono essere divulgati, anche in relazione a esigenze attinenti ad altre istruttorie o inchieste in corso».
COMPONENTI E ORGANIZZAZIONE
La Commissione sarà «composta da venti senatori, nominati dal Presidente del Senato su proposta dei Gruppi parlamentari, in proporzione al numero dei rispettivi componenti, favorendo, per quanto possibile, un’equilibrata rappresentanza tra i generi e assicurando comunque la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo». Le sedute della Commissione «sono pubbliche, salvo che la Commissione disponga diversamente» e «l’attività e il funzionamento della Commissione sono disciplinati da un regolamento interno, approvato dalla Commissione medesima prima dell’inizio dei lavori». Le spese per il funzionamento della Commissione sono stabilite «nel limite massimo di 15mila euro per l’anno 2021 e di 75mila euro per ciascun anno successivo di durata della Commissione e sono poste a carico del bilancio interno del Senato. Il Presidente del Senato può autorizzare annualmente un incremento delle spese di cui al precedente periodo, comunque in misura non superiore al 30%, a seguito di richiesta formulata dal presidente della Commissione per motivate esigenze connesse allo svolgimento dell’inchiesta, corredata di certificazione delle spese sostenute». La Commissione riferirà al Senato «annualmente, con singole relazioni o con relazioni generali, nonché ogniqualvolta ne ravvisi la necessità e, comunque, al termine dei suoi lavori».
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