Dallo Spazio Shengen al Green Pass: 30 anni di involuzione dei diritti civili in Europa

Dallo Spazio Shengen al Green Pass: 30 anni di involuzione dei diritti civili in Europa

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

Strane cose accadono nella “civile e democratica” Unione Europea. Per arrivare alla cancellazione delle frontiere interne sono occorsi anni di trattative. L’accordo dell’Acquis di Shengen, meglio conosciuto come Accordo di Shengen – un insieme di regole e norme – fu siglato il 14 Luglio 1985 per consentire la libertà di circolazione degli individui all’interno di quello che è genericamente chiamato Spazio Shengen.

La denominazione fu scelta in onore della cittadina lussemburghese situata tra la Germania e la Francia.

Fu necessario attendere il 1990 per varare la Convenzione di Applicazione dell’Accordo, cui aderirono anche l’Italia, il Portogallo, la Grecia, la Spagna, la Danimarca, l’Austria, la Svezia e la Finlandia.

Tra le motivazioni che sostennero questi accordi, vi era anche la volontà di coordinare strategie atte a combattere la criminalità. Ciò rese possibile il coordinamento delle forze di polizia degli stati aderenti, che poterono finalmente collaborare liberamente alle azioni anti crimine, valicando il territorio di competenza. Fu quindi creato un database unico per le forze di polizia, il Sistema di Informazione Shengen. Si abbattevano tutti i limiti imposti dalle frontiere, e ci sentimmo subito figli di una stessa patria, l’Europa.

Rammento ancora il brivido che mi percorse la schiena il giorno in cui, viaggiando in macchina, passai senza dovermi sottoporre ai controlli cui ero abituata transitando dall’Italia all’Austria. Via libera. Nessun problema. Territorio unico. Bene, un passo avanti verso la libertà, la civiltà e la democrazia.

Alè, anzi no: UE!

30 anni dopo… la situazione economica e politica a livello mondiale è radicalmente cambiata.

L’introduzione dell’euro ha cancellato per sempre la possibilità di poter sperare in un domani economicamente migliore, almeno per ciò che riguarda le popolazioni. I governi prendono man mano il sopravvento sui cittadini, a colpi di riforme che servono esclusivamente ad abbattere le conquiste civili raggiunte nel corso dei secoli.

Il 2008 ci ha condannati a subire la crisi finanziaria peggiore dopo quella del 1929. Uno tsunami prevedibile, ma solo ai piani alti: quelli della finanza statunitense, da cui tutto scaturì, e in generale da quella mondiale, che sa molte più cose dei comuni cittadini, che al più, devono accontentarsi di scarne informazioni mediate dalla propaganda dei vari Stati. I diritti civili si riducono, ma le popolazioni hanno poco tempo per rendersi conto di quanto sta avvenendo: stanno ancora cercando di comprendere se il cambio di valuta, dopo l’avvento della moneta unica, sia a loro favore o meno. Troppo tardi, perché l’economia della classe media europea è in corso di collasso.

Il salvifico risparmio privato, che in nazioni come l’Italia è uno dei motivi per cui non saremo mai noti al mondo per l’animo rivoluzionario, rischia di essere intaccato. Se gli introiti sono minori rispetto alle spese da affrontare, che da inizio XXI secolo sono raddoppiate se non addirittura triplicate, hai poco da risparmiare e da sperare per  il futuro. Non basta, perché giusto per non lasciare nulla al caso, dai piani alti europei si inventano qualcosa di incomprensibile ai più: Il MES. Un trattato che viene anche chiamato “Fondo salva Stati” e che infatti uccide i cittadini europei. Il sistema del bail in se lo ricordano bene coloro che hanno perso quasi tutti in una notte, a causa del crollo delle banche cooperative. La causa delle perdite?

Questa misura, il bail in appunto, contenuta nel Meccanismo Europeo di Stabilità (MES o ESM). Vallo a spiegare ai pensionati, ai risparmiatori medi, alla casalinga che è riuscita, con tenacia e tanta volontà, a mettere da parte il gruzzolo risparmiato nel corso dei decenni. Che ne sanno, loro, di bail in?…

La Merkel, nel 2011, presentando il MES tuonò: “Sarà una potenza di fuoco“! …frase poi ripresa, come fosse sua, da Giuseppe Conte durante il suo doppio premierato.

Italia: nazione unica al mondo per non combinarne una giusta in favore della popolazione. Passiamo oltre o si allunga troppo l’editoriale…

2011: la Merkel presenta il MES e dichiara: “Sarà una potenza di fuoco”

Passo dopo passo cambiano i parametri socio economici e si distruggono i diritti dei lavoratori, dei pensionati, dei malati. La privatizzazione è presentata come la manna caduta direttamente dal cielo, ma senza uno straccio di riconsiderazione dei parametri dei vari settori, ecco che diviene un flagello troppo caro da sostenere per i privati cittadini.

Nell’austera e perfetta Germania arriva quello che, a prima vista, sembra la soluzione geniale al momento opportuno: la Riforma Hartz IV, che contiene una misura socio economica che viene accolta cum summo gaudio. Un assegno elargito ai cittadini, a patto di prostrarsi a regole che affossano la dignità delle persone. Sei un disoccupato e vuoi un sostegno mensile erogato dallo Stato? Eccolo, ma dovrai accettare di lavorare a giornata e ovunque capiti. Crolla così il mito tedesco, che ci faceva sperare di poter copiare un modello che, fino a pochi anni fa, appariva perfetto. Da lontano.

La stessa sinistra che introdusse la riforma, varata dal governo Schröder, ha tentato per anni di cancellarla. Invano. E’ così che si crea schiavitù. In Italia siamo noti per copiare, male, le riforme altrui, ed ecco che il M5S pensa bene di scopiazzare i tedeschi, introducendo qualche geniale pennellata di creatività, come l’assenza di un vero sistema di formazione e introduzione al mercato del lavoro, e l’assegnazione del sussidio a cani e porci, terroristi compresi. Dobbiamo sempre distinguerci nel belpaese, altrimenti non va bene…

In tutto questo bordello ci arriva tra capo e collo pure l’emergenza sanitaria, che quatta quatta erode quel che restava dei diritti civili, delle frontiere aperte, dell’unità europea e della visione di un futuro migliore.

La pandemia tutte le libertà si porta via. Compreso l’Accordo di Shengen. Ora le limitazioni alla circolazione esistono persino tra un comune e l’altro della stessa regione, o tra un condominio e quello appresso. Con l’istituzione del Green Pass si chiude il cerchio di ciò che pensavamo di aver raggiunto: civiltà passo dopo passo nel percorso che doveva farci giungere alla civiltà moderna.

Un microscopico affare si è insinuato tra noi, e utilizzato strategicamente da chi detiene il potere, ha fatto retrocedere ogni conquista civile, imponendo controlli che solo il terrore della morte diffusa può rendere efficace. Geniali, come sempre.

Riferimenti

Editoriale del direttore Emilia Urso Anfuso pubblicato nel 2013 – Non e’ vero che la Germania sia migliore dell’Italia (Cliccare sul link rosso per leggere l’editoriale)

Approfondimento del direttore Emilia Urso Anfuso pubblicato nel 2012 – Il fondo ‘salva Stati’ ESM e la dittatura economica (Cliccare sul link rosso per leggere l’approfondimento)

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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