Di Angela Frazzetta
Gaza lancia una raffica di razzi sul territorio Sud di Israele. La zona maggiormente colpita è quella di Ashkelon secondo quanto hanno riferito alcuni media locali.
Il numero dei palestinesi che hanno perso la vita a Gaza salgono a 53, tra i morti anche tre donne, oltre a bambini e ragazzi.
In Israele, più precisamente a Sderot, un razzo che è stato lanciato dalla Striscia di Gaza ha ucciso un bambino di sei anni.
Nella giornata di ieri, e con una misura mai presa in precedenza in Israele, le forze dell’ordine hanno comunicato alla popolazione di Lod, che si trova a est di Tel Aviv, che che sarà imposto un coprifuoco totale dalle 20 (le ore 19:00 italiane) alle 04:00 di oggi.
Le troppe violenze di cui sono stati oggetto i cittadini ebrei, presi di mira da gruppi di arabi, che hanno anche distrutto una sinagoga, ha portato a prendere questa decisione per tutelare le persone.
Il Capo di Stato Reuven Rivlin ha denominato questi fatti con il termine pogrom, che indica una sommossa popolare contro una minoranza religiosa.
Le ragioni dei nuovi scontri
Il motivo a monte dei rinnovati scontri dipende da questioni legate ai possedimenti situati nei quartieri arabi, e che ora – a fronte di una sentenza – andrebbero restituiti agli ebrei dopo il verificarsi di una serie di sfratti. Possedimenti che, va rammentato, erano già di loro proprietà fino allo scorso secolo. Il territorio orientale di Gerusalemme, che in precedenza faceva parte della Giordania, è però abitato da una collettività prevalentemente araba.
Insomma: una storia infinita, che non trova pace se non sporadicamente.
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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