Di Chiara Farigu
La parolina magica ‘RIAPERTURA’, da tempo sperata poi invocata e ultimamente sempre più urlata nelle piazze di tutte Italia, sta per diventare realtà.
Un ‘rischio ragionato’, lo ha definito il Presidente del Consiglio Draghi, che contribuirà a far ripartire l’economia ormai al collasso dopo più un anno di pandemia.
Il lavoro, ebbe già a dire, è il miglior ‘ristoro’ per ogni cittadino. Riaprire dunque, anche se non ancora in completa sicurezza, val dunque la pena del rischio. I dati sono in via di miglioramento e tutto lascia sperare che lo saranno sempre più. Ci si affida alla campagna vaccinale che, dopo vari intoppi dovuti in parte alla logistica da mettere ancora a punto e agli stop di alcuni vaccini per validarne certi effetti collaterali indesiderati, dovrebbe entrare nel pieno della somministrazione. Sempre che gli approvvigionamenti non incontrino altri ritardi.
Ci si affida pure al buonsenso degli italiani che, si spera, abbiano imparato la lezione. Perché a tornare indietro è davvero un attimo, Sardegna docet.
Che sia ‘rischio ragionato’, o ‘rischio calcolato’, come è stato erroneamente ribattezzato dai social, poco importa: lunedi 26 aprile l’Italia, ad eccezione di alcune regioni, si colora nuovamente di giallo e col giallo si riaprono le saracinesche delle attività commerciali.
Non tutte insieme ma scaglionate in varie date. Vediamo come:
DAL 26 APRILE 2021
- Scuole: in zona gialla ed arancione lezioni in presenza al 100% fino alla quinta superiore; in zona rossa lezioni in presenza al 100% fino alla terza media e al 50% dalla prima alla quinta superiore.
- Ristoranti e pizzerie potranno riaprire sia a pranzo che a cena esclusivamente con tavoli all’aperto;
- Teatri e cinema: saranno consentiti gli eventi all’aperto; per quelli al chiuso con i limiti di capienza fissati per le sale dai protocolli anti-contagio;
- Spostamenti fra regioni: se gialle liberamente consentiti; sedi colori diversi consentiti se in possesso di un pass che attesti una delle seguenti condizioni: avvenuta vaccinazione; esecuzione di un test Covid negativo in un arco temporale da definire; avvenuta guarigione dal Covid;
DAL 15 MAGGIO 2021
- Stabilimenti balneari e piscine all’aperto: potranno riaprire con una serie di nuove linee guida.
DAL 1° GIUGNO 2021
- Palestre: previste nuove linee guida per la loro riapertura
- Ristoranti e pizzerie: via libera ai ristoranti con tavoli al chiuso solo a pranzo;
RIAPERTURE DAL 1° LUGLIO 2021
- Fiere e congressi, stabilimenti termali e parchi tematici: previste nuove linee guida per la loro riapertura
COPRIFUOCO:
confermato l’orario dalle 22 alle 5 del mattino in tutta Italia. Così come non vanno abbandonate le tre misure di prevenzione date dal lavaggio delle mani, dall’uso della mascherina e dal distanziamento tra persone di almeno un metro.
Con i dati attuali, questo è quanto è stato stabilito da un Consiglio dei Ministri piuttosto concitato per via delle diverse anime che lo compongono. Da una parte il pressing degli aperturisti del tutto e subito, dall’altra i rigoristi dell’apertura solo se fatta in sicurezza e dopo un’avanzata campagna vaccinale.
Molte le criticità rimaste tali. Una per tutta, la scuola. Per la quale poco o niente è stato fatto per contenere i rischi del prima e dopo l’ingresso scolastico. Così come resta invariato il numero elevato di alunni/studenti per classe nonostante sia unanimemente riconosciuto come un obbrobrio da risolvere. E ancora una volta nulla è stato fatto per mettere in sicurezza i tanti, troppi edifici scolastici, molti dei quali fatiscenti e senza neppure il certificato di abitabilità. E questo benché la scuola sia considerata l’architrave della società, come ha ricordato il ministro Speranza durante la conferenza stampa.
Decisamente contro le riaperture dal 26 in poi Massimo Galli, l’infettivologo che bolla come ‘calcolato male’ il rischio che si è assunto il governo: ‘Ripartenza precoce, senza i vaccini i contagi risaliranno’, ammonisce durante le interviste, augurandosi certo di avere torto per il bene di tutti.
Il 26 aprile si avvicina a grandi passi. Le saracinesche delle attività commerciali aspettano solo di essere tirate su e noi finalmente di ricominciare, poco alla volta, a riappropriarci delle nostre vite.
In attesa che i dati di monitoraggio siano a nostro favore, non ci resta che affidarci alla sorte augurandoci ‘che Dio ce la mandi buona’!
***Abbiamo stipulato un accordo con le autrici del sito www.scrignodipandora.it per la ridiffusione di alcuni loro articoli. Il pezzo di Chiara Farigu a questo link
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