Stati Uniti d’Europa: i vaccini e quel furbetto di Kurtz

Stati Uniti d’Europa: i vaccini e quel furbetto di Kurtz

Di Primo Mastrantoni

Sebastian Kurz è il cancelliere austriaco, cioè il capo del governo.
Considerato come l’astro nascente della politica austriaca si è trovato a gestire la situazione determinata dalla pandemia, ma ha fatto alcuni errori di valutazione che ora vuole scaricare sulla Commissione europea, “battendo i pugni sul tavolo” (questa l’abbiamo già sentita in Italia).

Cosa è successo?

Che nella distribuzione dei vaccini in Europa, Kurz ha rinunciato a una quota parte di vaccino Pfizer, privilegiando Astrazeneca (ora Vaxzevria), perché costava meno. Il Pfizer non optato è stato acquistato da altri Paesi.

Come ricordato, Astrazeneca non ha rispettato gli impegni di fornitura, così il cancelliere Kurz, in difficoltà, è tornato sulle sue decisioni pretendendo dosi del Pfizer già assegnate ad altri Stati.

Ha minacciato accordi extraeuropei per la produzione e fornitura di vaccini, ma poi è tornato sui suoi passi.

Ha minacciato di non firmare il documento conclusivo del Vertice europeo del 25 scorso, poi è tornato sui suoi passi, e ora minaccia di non firmare l’accordo per l’acquisto di 100 milioni di dosi di Pfizer se non riceverà dosi aggiuntive del vaccino.
Aspettiamo che torni sui suoi passi.

Non ha capito, come non hanno capito i politici nostrani, che battere i pugni sul tavolo non serve, quello che occorre sono comportamenti coerenti e scelte condivise.

***Primo Mastrantoni è il Segretario Nazionale dell’ADUC

***Foto di copertina: Sputnik

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