Di Chiara Farigu
E’ bufera sulla sanità regionale siciliana. Secondo la Procura di Trapani alcuni funzionari avrebbero alterato i dati sulla pandemia, modificando il numero dei contagi e dei decessi da inviare all’Istituto Superiore di Sanità, onde evitare di finire in zona rossa e le conseguenti restrizioni.
I carabinieri del comando provinciale e del Nas hanno notificato tre provvedimenti di arresti domiciliari a una dirigente generale della Regione e a due suoi collaboratori, con l’accusa di falso materiale ed ideologico in concorso.
Indagato anche l’assessore alla Salute Ruggero Razza sul quale sarebbe emerso ‘un parziale coinvolgimento nelle attività delittuose del Dasoe’ e per il quale l’opposizione chiede ora le immediate dimissioni.
Intervenendo su La7, il presidente Musumeci si dice sconcertato e sorpreso per i fatti emersi dall’indagine della Procura: ‘Noi le zone rosse le abbiamo anticipate non nascoste, è storia. Ma bisogna avere rispetto per la magistratura, ho fiducia nell’assessore Razza, se fosse responsabile da solo adotterebbe le decisioni consequenziali. Bisogna essere sereni e fiduciosi, sono convinto che la verità emergerà prestissimo’.
‘I dati falsi e truccati emersi dalle indagini sono la punta di un iceberg di un sistema marcio e malato’, ha dichiarato il segretario regionale Barbagallo.
A dir poco scioccanti sarebbero le intercettazioni in mano agli inquirenti in cui gli indagati parlano di numero di decessi da ‘spalmare’ un poco alla volta nel conteggio dei dati da inviare.
Accuse che pesano come macigni. Che se confermate sarebbero di una gravità inaudita. Accuse davanti alle quali non si può restare inermi né indifferenti, incalzano molti politici che da tempo chiedono che la Sanità venga tolta alla regioni e torni di stretta competenza allo Stato
***Abbiamo stipulato un accordo con le autrici del sito www.scrignodipandora.it per la ridiffusione di alcuni loro articoli. Il pezzo di Chiara Farigu a questo link
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