Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso
Stride parecchio la risonanza mediatica che sta ottenendo il caso del vaccino anti Sars Cov2 di Astra-Zeneca. Spiego meglio: da un anno a questa parte, non si fa altro che parlare di vaccini. Le case farmaceutiche, a livello mondiale, fanno a gara per sfornarli. Qualcuno è arrivato a proporre il TSO per obbligare le popolazioni intere a sottoporsi al vaccino. I complottisti sono giunti a vedere trame sempre più oscure dietro a tutto ciò che si sta verificando.
Arrivano le prime dosi. Le derrate per l’Italia sono limitate. Fatti i conti della serva, per vaccinare l’intera popolazione sarebbe stato necessario iniziare il piano vaccinale nazionale trattando oltre 400.000 persone al giorno. Neanche a parlarne.
Si pietiscono sieri manco fossero l’acqua miracolosa della madonna di Lourdes. La Astra-Zeneca distribuisce le dosi alle regioni. Iniziano le inoculazioni e nel frattempo, le altre aziende, tra cui la Pfizer e la Moderna, si inseriscono nel sistema vaccinale. Qualcuno vorrebbe fare lo Sputnik, fidandosi maggiormente dei russi. Altri manco a parlarne: la convinzione di certe persone è che attraverso il vaccino possano inserire nell’organismo pure qualche microchip, un metal detector, qualche spia tedesca e pure il 5G. E pure la Sora Lella del piano di sotto.
Nel belpaese, però, diversi medici rifiutano di farsi inoculare l’Astra-Zeneca, al punto che molte dosi restano “invendute” e così, sono inoculate ai fortunati vincitori della lotteria vaccinale. Molti dei quali si beccano, nella migliore delle ipotesi, un febbrone da cavallo. Ah, fortunati! Che sarà mai il febbrone, o la sindrome di Bell…vuoi mettere la gran fortuna di essersi vaccinati contro il mostro maledetto? (…) La coerenza è andata a farsi fottere, insieme all’ultimo barlume di capacità di riflettere. Ma tant’è…
Dalle postazioni di governo, non si fa che sostenere l’assoluta necessità di vaccinarsi al più presto, a ogni costo. Costi quel che costi. Arrivano le solite immagini in tv: il tal sindaco si fa vaccinare in diretta televisiva. Ah, sciagurato! Tu si che sei un privilegiato! Si scopre che in Sicilia il Sindaco, e il vice sindaco di Polizzi Generosa (clicca sul link rosso per vedere il video del caso del sindaco di Polizzi) saltano la fila pur di aggiudicarsi l’immunità. Giletti gli ha fatto pelo e contropelo. Loro, impassibili, reclamano non si sa quale diritto acquisito.
Intanto, dalla vita dei comuni mortali, salta fuori il morto.
Anzi due. No, sono tre. Macché…cinque. In pochi giorni. Tutti vaccinati di fresco con l’Astra-Zeneca. Alla prima morte, quella del povero militare di Siracusa, viene ritirato l’intero lotto di sieri. Al secondo decesso si procede di conseguenza. Intanto in Europa si rumoreggia, certe nazioni dicono NO ad Astra-Zeneca.
Italia, Lussemburgo, Francia, Germania e Spagna, sospendono – in via precauzionale – i vaccini Astra-Zeneca. Insomma, un gran bordello.
Certo, se si fosse onorata la terza fase sperimentale nello sviluppo dei vaccini, oggi forse potremmo tutti dormire sonni più tranquilli. Come dite? Chi se ne frega della terza fase? Prendetevela con la Scienza, con i ricercatori, con l’Istituto Superiore della Sanità. Io che ci azzecco? Riporto solo, da anni, ciò che sono le evidenze scientifiche, che rammentano a tutti ciò che tutti potete leggere, se solo voleste.
Ecco qua cosa recita la pagina dell’Istituto Superiore della Sanità sui tempi di ricerca e sviluppo dei vaccini: come viene sviluppato e commercializzato un vaccino (clicca sul link rosso per accedere alla sezione del sito dell’Istituto Superiore della Sanità)
Vi metto pure lo screenshot dell’inizio della pagina, perché lo so: molti di voi nemmeno li aprono i link che inserisco nei miei articoli, o nelle mie inchieste. D’altronde, che v’importa di leggere i documenti ufficiali di quanto faccio emergere di volta in volta?…
Torno al tema centrale: è alquanto bizzarro che si dia tanta risonanza alle morti, ai casi di trombosi post vaccino Astra-Zeneca. Ma come, prima dovevamo vaccinarci tutti a occhi chiusi. Fidarci a prescindere. Di conseguenza, accettando al buio tutto ciò che dichiarano, da un anno, virologi, scienziati, esperti di qualsiasi cosa e soprattutto, i politici.
Ora no, se è Astra-Zeneca, allora a morte! In tutti i sensi, anche se le evidenze, al momento, non ci sono.
Dirò cosa penso, e potrei averci preso, perché si sa: a pensar male si fa peccato, ma spesso s’indovina…
Non sarà che tutto questo casino su Astra-Zeneca sia una strategia per abbattere, per sempre a questo punto, l’immagine aziendale? Ai posteri l’ardua sentenza…
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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