Di Laura Farnesi
Quando si è iniziato a parlare della storia d’amore tra Meghan e Harry ho pensato davvero a una bella fiaba che avrebbe portato una “reale” ventata di innovazione all’interno della monarchia inglese. Sì, lo ammetto, mi piacevano, tifavo per loro.
Lei, una donna americana indipendente, bella, libera, consapevole, moderna, salutista, sportiva, lavoratrice, non cresciuta in una bolla fittizia e staccata dalla realtà del quotidiano reale, già sposata, divorziata, figlia di divorziati, non istruita a fare l’inchino a comando, afroamericana e tanto altro.
Wow, che mix! Finalmente “l’anti-troppo-perfettina-Kate”.
Lui, il figlio di Diana più irrequieto, frutto di un percorso di vita privilegiato, certo, ma non di privo di sofferenze, quelle che neanche i soldi riescono a lenire. Sempre comparato all’impeccabile fratello William, Principe ma lontano dal trono (vabbè persino il padre, ancora, lo è…), bello e irrequieto (soprattutto in amore), bisognoso di attenzioni, di affetto e rassicurazioni, ma spaventato dall’essere inglobato in un abbraccio famigliare scomodo.
Harry, dunque, che mette la testa a posto innamorandosi di quella bella attrice che incontra, certo, in un contesto dorato (non per caso, alla fermata della metro con l’ansia di arrivare tardi a lavoro) ma che non fa di sicuro parte della lista di belle ereditiere, formate ad arte in qualche college esclusivo, stilata da Buckingham Palace.
Ari-wow! L’unione mi stuzzica e inizio a seguire la vicenda, come una puntata di Beautiful, per vedere se “Her Majesty” darà mai l’ok a un sentimento tanto lontano dal protocollo.
A sorpresa, Elisabetta II dice di sì! L’ammiro! L’amore per il nipote scapestrato (tanto, Harry, non lo vede neanche in cartolina il trono) la porta ad andare oltre la convenzione. Penso sempre a come quella donna di 94 anni (quasi 95!) riesca, continuamente e sapientemente, a coniugare la tradizione rimanendo rigida ma lasciando la porticina aperta alla modernità per non rimanere ingessata, irrimediabilmente anacronistica…
Buona cara “vecchia” Betty, mi sono affezionata a te, ormai e voglio credere che tu sia immortale! E così, come in ogni bella fiaba che si rispetti, sembra che l’amore trionfi. I novelli “Fab Four” (William, Harry, Kate e Meghan, all together) iniziano a presenziare insieme, uniti e raggianti, pronti a scendere in campo, compattissimi, per promuovere iniziative rivolte al sociale.
I fratelli reali sembrano indissolubili ormai.
Le cognate grandi amiche, con Kate pronta a consigliare e guidare amorevolmente la nuova arrivata! la Markle, timidamente, impara a inchinarsi e a sorridere al pubblico in maniera più “conveniente”, elimina i jeans dal guardaroba (anche quell’orrido cappotto bianco che la insacca, quello scelto per annunciare il fidanzamento. Ma è creato da un’amica, glielo faccio passare perché scelto, penso, per “affetto”) e sfoggia capi tagliati su misura di ancor più prestigiosa fattura, chiude il suo seguitissimo blog, si presenta all’altare da sola accettando il braccio di Carlo solo per un tratto (ricordate, vero, che a parte la madre, la donna ha chiuso i ponti con tutto il resto della sua famiglia?
Con qualche ragione visti i soggetti) va in giro con la Regina (mostrandosi un po’ impacciata nel ricordare le regole che dettano persino la posizione da assumere nel mettere il piede per scendere dalla macchina), inizia a farsi conoscere dal popolo e dal resto del mondo.
Le inglesi, addirittura, corrono dal chirurgo per avere il suo stesso naso. Segno che la yanchee è decisamente accettata, tanto da diventare un nuovo modello, più cosmopolita e aderente a una società – anche quella inglese – pronta, piano piano, al cambiamento. La trasformazione della Casa Reale ha inizio (o è Meghan che muta?) e tutto sembra far pensare all’happy ending.
Harry felice, la sua famiglia felice, la Regina felice, Carlo e Camilla felici, William e Kate felici, addirittura un happy royal baby in arrivo, che fa pensare che anche Meghan sia felice, ma…
Eh, beh, ogni bella storia che si rispetti ha degli ostacoli da superare, no? Altrimenti… che barba, che noia! Iniziano a girare voci, a palazzo e fuori, dai sempre presenti ma assolutamente anonimi ben informati. Pare che la neo duchessa abbia un caratteraccio, tanto da schiavizzare, letteralmente, lo staff.
Si alza all’alba per fare yoga e pretende che si faccia esattamente quel che ordina, subito. In tanti, quindi, le dicono: «Bello il posto di lavoro, buono lo stipendio, prestigioso l’incarico e sicuramente mi farà curriculum ma… anche no! Ciao!».
La Markle, poi, sarebbe rea di aver addirittura fatto piangere Kate alla vigilia del suo matrimonio, lacrime che si aggiungerebbero allo sconforto di essere stata ormai messa in un angolo, oscurata dalla sua “luce”, quella dell’hurricane Meghan. La bella americana sembrerebbe aver raggiunto l’apice della serenità con Harry – assolutamente, la coppia funziona alla grande – ma inizia a sentirsi stretta a Palazzo, non sopporta più la stampa inglese, rinuncia all’appartamento vicino ai cognati per preferire il costosissimo cottage in campagna (lontanissima da tutti quindi), vuole tornare in America, vedere le amiche, regalare al figlio una “sessualità fluida” (niente colori stereotipati e, soprattutto, vernici che non siano ultra bio per la cameretta) e fare anche il baby shower, vietato a Corte (la voglia di festeggiare il figlio come meglio crede è assolutamente comprensibile, per carità).
Penso… e ora?
Meghan si piegherà o lotterà per portare la vita dei “comuni mortali” (più o meno, ricordo sempre che lei non è certo una lavoratrice a partita iva) tra i Windsor? Chissà, vediamo… io tifo per la seconda ipotesi. “Go Markle, go!”. Alla fine, invece, i Sussex preferiscono mollare piuttosto che attendere e volere il cambiamento (sempre che sia possibile, sia chiaro, io la faccio facile).
In concomitanza con la Brexit, quindi, il mondo assiste a un terremoto ancor più sconvolgente: la Meghxit! La Regina apre la porta, che vadano pure. Iniziano le contrattazioni: “Questo lo puoi fare, questo no. Quello te lo concedo, quell’altro no…”. Eh, mi dispiace Harry, cosa vuoi, la botte piena e la moglie ubriaca?
A qualcosa bisogna pur dire “bye bye”!
E ora che la ex Royal Couple è lontana mille miglia dall’ombra della Corona (con meno concessioni rispetto a quanto avventatamente previsto ma, come si suol dire… mai fare i conti senza la Regina) l’intervista shock (a voi la decisione se pronunciarla alla Barbara D’Urso o alla Matteo Renzi) beeeeecaaause, nessuno può mettere la coppia in un angolo. No! Scelgono, per confessarsi e “sputtanare” in modo soft “la famigghia”, una cara amica di lei, la potentissima e seguitissima Oprah Winfrey, non a caso anche vicina di casa.
Insomma… sembra un po’ “ti piace vincere facile” ma comprendo, con una persona conosciuta ci si può lasciar andare più facilmente, anche nel mostrare i panni sporchi. Ora, sperando di essere breve e di non dimenticare nulla visto che di cose ce ne sarebbero da dire…
L’accusa più “grave” è quella di razzismo. A Corte, infatti, si sarebbero detti preoccupati per la pelle del futuro bebè. Meghan, sii rivoluzionaria fino in fondo, come direbbero a Oxford, “esci i nomi”, non fare la vaga, se devi tirare la pietra non nascondere la mano, dai! Lo hai detto, vai fino in fondo. Che poi, ho letto un commento fighissimo: solo lei, Harry e la stampa scandalistica sottolineano questo colore della pelle. Meghan, per noi comuni mortali, sembra solo avere una sana abbronzatura californiana perenne, magari ad avercela, mi piace da morire!
Al momento, dunque, non si sa chi abbia espresso tali dubbi di fronte a una mamma in dolce attesa e neanche in che modo lo abbia fatto. Una battuta venuta malissimo di qualche prozio centenario ubriaco o una vera e propria discriminazione? Anche perché se fosse vero e l’opzione fosse proprio la seconda, cavoli, è ora di estirpare certa erbaccia, alla faccia del protocollo reale. Meghan dice che non si era resa conto di quanto sarebbe stato difficile vivere all’interno del Palazzo.
Amor mio… non lo sapevi perché eri troppo occupata sul set di “Suits” e non sei stata ingaggiata nel cast di “The Crown”? E sì che bastava parlare un po’ con Harry durante il fidanzamento per farti raccontare come vanno le cose da quelle parti e come aveva vissuto il matrimonio la sua mamma. Non era necessario, dunque, googlare per avere più info sul futuro marito – pare non l’abbia fatto, errorone – bastava anche un po’ di immaginazione.
Ammiravi il sorriso sempre radioso di Kate incorniciato dalle pietre preziose della collezione reale e quello ti bastava?
Pensavi bastasse mettere due perle e fare cenno con la manina nel mentre il cocchio avanza per le vie di Londra? Vabbé… Magari è stato un errore dettato dall’inesperienza. Quanti anni avevi Meghan? Tra l’altro non mi sembri una che “casca dal pero” ma… sorvoliamo sulla googlata mancata! Ora che sei fuori da casa Windsor temi per la tua incolumità perché la Regina non ha ceduto qualche Guardia Reale a tuo uso e consumo, fuori dai confini del Commonwealth e dietro pagamento dei contribuenti inglesi?
Tra te e Harry avete un patrimonio tale (per carità, non voglio fare i conti in tasca a nessuno, però…) che penso possiate ingaggiare i Corazzieri del Quirinale.
Mattarella, per risanare i conti pubblici, secondo me, ve li cede. Draghi non si opporrà! Sul fatto che abbia pensato al suicidio non faccio battute, quello è un fatto brutto, che merita tutta la serietà possibile perché, davvero, può sfiorare tutti, trasversalmente. Spero di tutto cuore che, ora, il problema sia rientrato e che i pensieri siano rivolti a cose più felici, come Archie e l’arrivo della secondogenita Diana.
Ecco, Diana… la cosa che veramente mi stride – e anche un po’ mi infastidisce – della loro intervista e del loro porsi, è che mi sembra cerchino approvazione, o vogliano autocommiserarsi, usando proprio il ricordo della “Principessa triste” per far leva su un sentimento collettivo legato proprio alla storia della Spencer.
Non fatelo ragazzi, ricordare Diana in altro modo, la sua vita – ringraziando il cielo – non è la vostra. Lei non c’è più, voi siete vivi, belli, sani, con la possibilità di fare tante altre scelte, forti proprio del passato. Non citatela più a sproposito, evitate anche la scelta di “oggetti, gesti o capi simbolici” che possano evocarla a livello inconscio. No. Harry, proteggi la memoria di tua mamma, non mischiarla con lotte e richieste che devono essere solo tue e di tua moglie. Insomma, non so se si è capito, la confessione dei Sussex non mi ha convinta.
Per niente. Sicuramente a sproposito – perché non so e non saprò mai cosa voglia dire vivere come loro – e dunque in maniera molto “popular” dico che la maggior parte di noi, soprattutto in questo periodo di smarrimento sociale ed economico totale, vorrebbe avere i loro problemi e persino la possibilità di gridarli a livello mondiale, profumatamente pagati. Sì, lo so, sono proprio “terra terra”.
Mi è invece piaciuta la risposta di “Betty” che, laconicamente, si è detta profondamente dispiaciuta e rammaricata, rassicurando i due. Di una cosa, infatti, posso stare certi: l’affetto della Famiglia Reale non mancherà mai. Come un like messo su “FB” per chiudere – diplomaticamente e in fretta – un lungo “botta e risposta” a suon di post con una persona che neanche riesce a comprendere il concetto del discorso e risponde “ad minchiam”.
Come reagiranno ora i Sussex? Alla prossima puntata!
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