Di Maria Luisa Chioda
In occasione della Giornata della Memoria, la presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, risponde a Elisabetta Fiorito di Radio 24 sull’importanza del ricordo e sui pericolo attuali dell’antisemitismo. “Abbiamo assistito nel tempo a una recrudescenza a un rifiorire di fenomeni antisemiti – spiega ad Elisabetta Fiorito – abbiamo assistito durante la pandemia le teorie complottistiche si sono moltiplicate sui social e sono diventate uno strumento di diffusione e di odio che i giovani in particolar modo vedono riaffiorare e non comprendono le motivazioni originali e non hanno sufficiente cultura per contrastarle. Da qui, l’esigenza di parlare di memoria, di ascoltare le testimonianze per capire quanto è successo 80 anni fa”. – continua a Radio 24 – “L’antisemitismo è un fiume carsico che riaffiora in momenti di difficoltà come questo. I suprematismi sono fenomeni che attenzioniamo da tempo e siamo consapevoli che sono l’ultima frontiera dell’antisemitismo- dice ancora Dureghello a Radio 24 – A questi si aggiungono quelli più tradizionali, il pregiudizio antigiudaico, l’estremismo islamico, l’antisionismo che è sempre più una forma violenta antisemita, negare l’esistenza dello Stato d’Israele vuol dire negare il diritto del popolo ebraico alla sua esistenza. Non c’è un giorno che nei titoli dei giornali appaia qualcosa. L’antisemitismo evolve, cresce ma rimane sempre il motivo sotteso a tutti i diversi odi”.
“Le accuse contro Israele sono state evidenti durante la pandemia – spiega Ruth Dureghello a Elisabetta Fiorito Radio24 per il giorno della memoria – le teorie complottiste sulle responsabilità ebraiche e di Israele rispetto alla diffusione del virus e rispetto alla vaccinazione hanno infangato e sporcato i social in maniera violenta. È questa l’ennesima dimostrazione della volontà di non accettare che gli ebrei si muovano al pari degli altri e dall’altra che Israele possa costituire un modello innegabile, di organizzazione, di gestione e di attenzione alla cura dei propri cittadini. Se c’è qualcosa di positivo da cui prendere esempio, non vedo perché se viene da Israele non si debba fare”.
Rispetto ai più recenti rigurgiti antisemiti come l’arresto del suprematista bianco, alla domanda di Elisabetta Fiorito di Radio 24 se in quanto ebrea oggi abbia più paura, Dureghello risponde nettamente “Io non ho paura. La paura è qualcosa che non ci deve appartenere ed è quello che la Shoah ci insegna, non sarà la paura a permetterci di continuare a crescere i nostri figli, ma il coraggio di contrastare i negazionismi, i revisionisti, di non essere retorici, di sconfiggere la retorica – spiega a Radio 24. Intorno alla Shoah, di retorica se ne sta facendo fin troppa, la Shoah stessa e i suoi esempi vengono utilizzati, strumentalizzati, banalizzati per scopi diversi a quelli per cui la memoria è utile alla società. Riportiamo al centro le testimoninanze dei sopravvissuti, i luoghi della memoria, le immagini della Juden Ramp”. Cosa pensa del paragone tra Anna Frank e Greta Thunberg? Domanda Elisabetta Fiorito. “La serietà e la gravità di quello che è accaduto non merita tutto questo”.
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