Padre Maurizio Patriciello e l’attacco ricevuto dalla comunità LGBT: non comprendono che in tal modo si auto ghettizzano

Padre Maurizio Patriciello e l’attacco ricevuto dalla comunità LGBT: non comprendono che in tal modo si auto ghettizzano

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

Sul violento attacco contro Maurizio Patriciello – che conosco e apprezzo per il suo costante impegno a sostegno dei meno fortunati – che ha scritto un pensiero sull’assurda questione dell’aver cancellato la Mamma e il Papà dai documenti dei figli, scegliendo un più sterile “Genitore 1 e genitore 2” per non “offendere” i generi ecco cosa penso:

1) – lesbiche e gay dovrebbero riflettere invece di ATTACCARE VIOLENTEMENTE E A PRESCINDERE: NON è modificando in termini neutri che OTTENETE MAGGIORI DIRITTI

2) – anche tra lesbiche e gay esiste una distinzione tra parte “maschile e femminile” (Ruoli): di conseguenza, o siete parecchio CONFUSI oppure avete odio viscerale a prescindere

3) – la scrivente non bada e non guarda al genere sessuale, bensì alle persone, eppure ritiene del tutto inutili certe “Battaglie di civiltà” che non servono affatto a generare inclusione sociale e maggiori diritti per l’umanità, a prescindere dal GENERE.

Per quanto mi riguarda, l’umanità va oltre il genere sessuale.

Ma credo che proprio a chi fa questi attacchi, resti difficile comprendere cosa significhi la grandezza di ciò che sto affermando e che affermo da sempre

Vedete, mie care e cari, voi vi concentrate sulle stupidaggini, facendo guerre bestiali su criteri risibili, e tralasciate un criterio fondamentale che voi stessi sostenete: con questi comportamenti vi auto discriminate, perché siete voi a generare le differenze di genere. Vivetevi normalmente, come persone, e non avrete necessità di cancellare termini quali Madre e Padre. Non è un fatto di religione, e nemmeno di politica.

SMETTETELA DI AUTO GHETTIZZARVI: E’ CIO’ CHE VUOLE IL SISTEMA POLITICO A OGNI LATITUDINE, e ci siete cascati in pieno.

Vivete la vita, e fatelo come meglio credete e sentite. Ma non auto ghettizzatevi.

Siete i primi e le prime a fare le pulci dove non serve. Sono altre le conquiste civili per cui dovreste combattere tutti. NESSUNO ESCLUSO.

Di seguito ecco l’articolo, pubblicato su Famiglia Cristiana lo scorso 15 Gennaio, di Padre Maurizio Patriciello:

«Sono nato da un padre e una madre. Mio padre si chiamava Raffaele,  mia madre Stefania. Mio padre era maschio, mia madre femmina. Sono loro eternamente grato per il dono immenso della vita. Genitore 1 e genitore 2 mi ricordano le prime addizioni alla scuola elementare. Un obbrobrio. Smettiamola. Facciamo le persone serie. E badiamo ai veri problemi del Paese». Avevo scritto questo post – che riporto – sulla mia pagina Facebook dopo aver letto su Avvenire la bella intervista di Luciano Moia allo psicologo Camillo Regalia dal significativo titolo Madri e padri irrinunciabili, differenze anche nominali indispensabili per la costruzione dell’ identità dei figli. In quello precedente ironizzavo sul fatto che gli architetti di sesso femminile hanno – giustamente! –  preteso e ottenuto di essere chiamate architette mentre adesso alle mamme (mamma: da sempre genere femminile) viene chiesto di retrocedere a un patetico e retrogrado “genitore” dal sarcastico e becero sapore maschilista. Concludevo con un simpatico appello: «Donne di tutto il mondo, unitevi. Un simpatico abbraccio a tutti e a tutte». Mai una parola di offesa. Non è il mio stile. Chiunque può guardare la mia produzione pubblicistica (libri, articoli, post) e sa che non ho mai offeso nessuno, perché anche chi si critica merita rispetto.

Eppure tanto è bastato per suscitare l’ ira funesta di Antonello Sannino, segretario dell’ Arcigay di Napoli che ha parlato di «inaccettabile ingerenza» e ha proseguito: «Colui che si professa dalla parte dei deboli, ancora una volta è pronto a vomitare odio gratuito sui social. Non è la prima volta che questo personaggio cerca visibilità politicae pur di ottenerla scarica tutto l’ odio e la rabbia sociale, ancora più pericolosa in questo delicato momento storico, contro le persone LGBT e contro le nostre famiglie». Poi il grido di guerra: «Siamo pronti a una manifestazione a Caivano. Gli speculatori sociali e i seminatori di odio come Maurizio Patriciello sono uno dei veri problemi del Paese». Ma il nostro eroe, sollecitato dal cronista del quotidiano, ha rincarato la dose. Sentite questa: «Padre Patriciello è un piccolo Trump del vesuviano che chiama a raccolta  i suoi contro le famiglie Lgbt». Sono addolorato per questo fratello che ha bisogno di ricorrere alla menzogna per affermare qualcosa che è solo nella sua mente. Infine minaccia di segnalare l’ intervento, indovinate a chi? Al vescovo? No, al Papa. Lascio a chi mi legge il compito di giudicare e di stabilire chi è l’ odiatore. Ha minacciato persino di venire a fare una manifestazione a Caivano. Dovrò avvertire la Questura? Sono rimasto allibito. L’ intolleranza dei tolleranti è così spropositata verso chi esprime una sua opinione che mi preoccupa e mi fa pensare a un pensiero integralista che nasconde una visione totalitaria. Naturalmente non smetterò di esprimere le mie opinioni. E di volere bene a tutti. Sono un cristiano, un prete, un cittadino Italiano. Questo  germe di odio mi preoccupa: davvero un prete non può esprimere nemmeno un’ opinione? Non è questa la strada da percorrrere. Una cosa sono le idee, altra cosa è la calunnia, altra cosa ancora sono le persone verso cui tutti abbiamo il dovere di inchinarci. A Sannino e ai membri dell’ associazione che rappresenta il mio abbraccio e la mia benedizione. 

Link all’articolo: Famiglia Cristiana

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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