Di Sergio Ragaini – l’autore si assume ogni responsabilità su quanto ha dichiarato
Un percorso nel periodo vissuto, che purtroppo continua. Un periodo dove si è assistito ad un’induzione di paura, istillata giorno dopo giorno. E a provvedimenti ben oltre i limiti dell’assurdo, e che hanno violato quasi ogni diritto umano. In questo articolo, una visione critica di alcun i elementi di questo tempo, in particolare attraverso le azioni intraprese per cercare di portare democrazia e diritto dove questi sono negati. Per comprendere come tutto quanto costruito sia una gigantesca “cortina di fumo”, seppur con un fondo di realtà. Comunque del tutto illegittima quanto evanescente. Dove basta un po’ di vento della consapevolezza per spazzarla via.
È proprio vero: la conoscenza è l’arma più potente che abbiamo a disposizione. In fondo, anche nella Spiritualità Buddhista (ma non solo) il peggior difetto mentale è l’ignoranza: tutti gli altri difetti mentali derivano da questa.
La conoscenza permette, come sempre accade, di non cadere vittima di tranelli e incongruenze, spesso imposti da fuori, e fatti accettare come effettivi ed ineluttabili.
In questo periodo, ormai lungo quasi un anno, di incongruenze ne abbiamo viste tante. Sin dall’ormai lontano 24 febbraio 2020, quando tutto cominciò con la sospensione di ogni evento in Lombardia, e con la chiusura di tutti gli spazi aggregativi.
Pareva un momento passeggero, ma era l’inizio di un qualcosa che oggi, ad oltre 300 giorni di distanza, ancora ci tiene incatenati. E che ha avuto nel lungo lockdown, durato dall’11 marzo al 3 maggio 2020, il suo apice, con quello che ho in alcune occasioni definito come il “Decreto del Terrore” e anche il “Decreto degli Abusi”. E di abusi, in questi mesi, se ne sono visti tanti davvero. Abusi arrivati addirittura a vedere sanzionare persone perché sedute su una panchina a 300 metri da casa.
Tutto quello che abbiamo vissuto ci ha permesso però di capire molte cose. Tutte cose che derivano da una considerazione fondamentale: questi Decreti, diventati ora Decreti Legge, e nei mesi precedenti DPCM (Decreti del Presidente del Consigli dei Ministri) non hanno alcuna legittimità, in quanto violano diversi articoli della Costituzione Italiana. Me n’ero occupato già in uno dei miei primissimi articoli per questo giornale, e che potete trovare a questo indirizzo.
Sempre più, in questi mesi, abbiamo avuto la conferma di ciò. Alla fine del Primo Lockdown, quello sopra citato, avevo giurato a me stesso che non avrei più accettato limitazioni alla libertà personale di questo tipo. E così ho fatto. Senza nascondermi, come faccio di solito. Già alla fine di ottobre, quando era entrato in vigore il cosiddetto “Coprifuoco”, parola che rievoca atmosfere belliche (e le parole, nella psiche, hanno molta importanza!), avevo apertamente dichiarato, ai microfoni di “Reopen Milano”, in un discorso poi ripreso anche dal Canale Youtbe “MePiù”, che non l’avrei rispettato. Infatti, questo non ha alcuna legittimità, in quanto, come anche l’Avvocato Marco Mori ricordava, nessun governo può imporre i domiciliari ad una persona. E non l’ho rispettato.
Allo stesso modo, non ho rispettato la “zona rossa” della Lombardia, entrata in vigore il 6 novembre 2020, e durata sino al 3 dicembre 2020, poi ripresa il 24-26 dicembre 2020 e il 5-6 gennaio 2021. E non mi sono nascosto: occorre avere il coraggio delle proprie azioni, soprattutto quando si lavora per la verità.
Ho fatto tutto questo perché credo nelle regole, ma in quelle giuste. Le regole sono necessarie nella vita delle persone: non a caso, gli Stati del mondo dove c’è più democrazia sono anche quelli dove vi sono regole precise e rispettate: dove le regole mancano, e dove non sono rispettate, si passa da una dittatura ad un’altra: e su questo gli esempi non mancano.
Tuttavia, le regole devono essere funzionali, così come, nel nostro corpo, le regole devono servire a fare stare bene, e non ha fare stare male.
Quelle imposte in questo periodo sono state e sono anti umane, perché violano quelle che sono le caratteristiche dell’uomo stesso, come la socialità, il diritto all’aria aperta, il relazionarsi, il rispettare le tradizioni e così via.
Fortunatamente, la loro illegittimità si dimostra subito: abbiamo una Carta Costituzionale che ci supporta e ci dice che tutte le Leggi devono a questa uniformarsi. E nessuno dei Decreti di Conte, chiamiamoli DPCM o Decreti Legge che dir si voglia, si uniformano a questa. Nel citato articolo ho descritto questo in dettaglio.
Tuttavia, qualcosa mina ancora più in profondità questo “castello del nulla”, basato su un virus che, seppur ha indubbi rischi, non giustifica di sicuro la detenzione forzata, il confinamento nella Regione o peggio nel Comune di residenza e simili. Vale a dire che questa “ridda di superpoteri” che Conte e il Governo si sono presi, poteri che, in cascata, vanno poi a interessare tutti, sino al Sindaco del più piccolo Comune Italiano, il quale potrebbe chiudere un parco o una strada “semplicemente per motivi precauzionali” (dove vivo, purtroppo, questo è accaduto!) (parlo di questa “discesa in cascata dei poteri” in questo mio articolo del passato) sono del tutto illegittimi. A questo era arrivato la “storica” sentenza del Giudice di Pace Emilio Manganiello di Frosinone, che, con la sentenza 516/2020 del 15 luglio 2020, depositata il 29 luglio 2020, ha annullato una sanzione emessa durante il Lockdown per “illegittimità dello Stato di Emergenza”.
Ne avevo parlato in un articolo, che potete trovare a questo indirizzo. Non mi dilungo quindi sul tema: un semplice click sul link riportato poco fa vi permetterà di acquisire tutte le informazioni della fattispecie. Ricordo solo che, come avevo fatto notare allora, la Costituzione Italiana non contempla lo Stato di Emergenza: per poterlo dichiarare occorre fare riferimento al Codice della Protezione Civile, che la ammette solo per calamità ambientali, e non per emergenze sanitarie. Insomma: le emergenze sanitarie vanno gestite con i poteri ordinari dello Stato, senza assumersi poteri ulteriori. Di conseguenza, per questo fatto, tutti i Decreti emessi dal Governo Conte sono del tutto illegittimi, perché fondati su uno Stato di Emergenza che di fatto non esiste.
Tutto questo è stato ribadito ulteriormente da un’ulteriore sentenza, stavolta di livello superiore: quella della Sesta Sezione del Tribunale Civile di Roma. Questo, con la sentenza 45986/2020, del 16 dicembre 2020, ha dichiarato, in una controversia tra parti, relativa ad uno sfratto, lo Stato di Emergenza illegittimo. Al termine dell’articolo indicherò il link alla sentenza.
Si tratta di una sentenza tra parti, quindi di ambito civile. Tuttavia, è di livello superiore, come indicato anche dall’Avvocato Marco Mori, rispetto a quella del giudice Manganiello. E, comunque, è la seconda sentenza in merito, che dichiara non valido lo Stato di Emergenza, dichiarando di conseguenza nullo tutto l’impalcato su di esso costruito.
Ancora in precedenza, in ottobre, c’era stato, da parte della Corte Europea dei Diritti Umani, un monito al Governo Conte, al quale è stato ricordato che i Diritti Umani non erano stati sospesi, e veniva invitato a rispettarli.
Il messaggio era molto chiaro, ed ha portato l’Avvocato Luca di Carlo, con un team di avvocati, a presentare una denuncia alla Corte Penale Europea nei confronti del Governo Conte, per “democidio”. Questo avveniva il giorno 16 ottobre 2020. Alla sua denuncia si sono poi aggiunti altri giuristi.
Quello che qui colpisce maggiormente è il fatto che il Governo Conte abbia a tutti gli effetti ignorato quanto stava accadendo, nonostante i fatti sopra esposti fossero oggettivi.
Ricordiamo, a questo punto, che nei confronti di Conte è in corso un procedimento penale. Questo deriva principalmente dalle denunce querele date dalla Class Action dell’Avvocato Edoardo Polacco, alla quale avevo aderito anche io alla fine di aprile 2020. Grazie a queste, e contro richiesta di archiviazione, il p.m. Claudia Miori di Trento aveva aperto un fascicolo di inchiesta. L’udienza preliminare, per Conte, era fissata per il 17 novembre 2020 a Trento. In caso di autorizzazione a procedere, pare che sarebbe stata richiesta una pena non indifferente per Conte, il quale aveva violato, con il Lockdown, molti diritti umani, citati in precedenza.
Quello che davvero appare incredibile è che, malgrado fosse sotto processo proprio per il Lockdown, Conte ne aveva deciso un altro, dal 6 novembre al 3 dicembre 2020, dividendo l’Italia in tre colori: zone rosse, arancioni e gialle. Nelle zone rosse e in quelle arancioni era stato decretato il divieto di spostamento al di fuori del proprio Comune di Residenza. In quelle rosse, tra cui la Lombardia, sino al 26 novembre, era addirittura vietato uscire di casa senza comprovati motivi. Insomma: un altro lockdown in piena regola. In quelle gialle, comunque, veniva stabilito il coprifuoco dalle 22 alle 5, di fatto imponendo comunque, come detto prima, un “obbligo di dimora” alle persone, cosa che viola decisamente l’articolo 13 della Costituzione, che sancisce la sacralità della libertà individuale. Esercizi commerciali chiusi nelle zone rosse e arancioni (permesso solo l’asporto), se non quelli di prima necessità, e aperti in quelle gialle sino alle 18 (asporto consentito sino alle 22).
Pare incredibile che Conte, già sotto processo per questi motivi, ci riprovasse di nuovo. Questo lascia davvero attoniti: a Trento, infatti, le sue azioni sarebbero state verosimilmente considerate un’aggravante, inducendo così il p.m. Claudia Miori a concedere l’autorizzazione a procedere, con tutte le conseguenze del caso, aggravanti comprese.
Forse, però, Conte sapeva bene che questo rischio non ci sarebbe stato. Infatti, a Trento non c’è mai andato: è riuscito infatti a farsi spostare il tutto a Roma. Dopo l’invio degli atti del p.m. Miori a Roma, non si sa più nulla: pare sparito tutto.
Non è la prima volta che questo accade: anche per quanto riguarda l’obbligo per i ragazzi di indossare la mascherina a scuola, contro il quale sono stai depositati ben 166 ricorsi al TAR, era attesa la sentenza il 20 ottobre 2020. Non se ne sa più nulla, e i ragazzi continuano ad indossare le mascherine a scuola, per ore e ore, nonostante i danni alla salute di ciò siano ben noti.
Il resto è storia recente: infatti, nonostante le “solite” promesse del Governo, del tipo “chiudiamo ora per salvare il Natale”, questo non è stato salvato.
Ora il Governo non emette più DPCM: ormai ha capito che tanti hanno capito. Emette Decreti Legge, per dare al tutto una parvenza di legalità. E quelli relativi al Natale sono stati proprio “Decreti Legge”. Il primo, numero 158/2020, del 2 dicembre 2020, sanciva, dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 compresi, il divieto di spostamento tra regioni, e, nei giorni 25 e 26 dicembre 2020, anche il divieto di spostamento tra Comuni.
Insomma: il Natale era rovinato. Non contento, il Governo, con il secondo decreto, il 172/2020 del 18 dicembre 2020, sanciva che il periodo dal 24 al 26 dicembre, e quello del 5 e 6 gennaio, sarebbero state zone rosse: nessuno spostamento ammesso.
L’ultimo, in ordine di tempo, è il Decreto Legge 1/2021 (che onore! Il primo decreto Legge dell’anno!), valido dal 7 al 15 gennaio 2021 compresi. Qui si sancisce il divieto di spostamento tra regioni, e nel week end del 9-10 gennaio, anche quello tra Comuni.
Insomma: pare proprio che questo Governo abbia la nel mirino la vita stessa delle persone: l’obiettivo pare quello di ridurre le persone alle loro funzioni fisiologiche, togliendo loro il bello della vita. Infatti, la vita “tipo” della persona che segue queste regole è quella di andare a lavorare, tornare a casa, cenare, e basta: anche il bar, dove trovarsi con gli amici, sarà chiuso, e comunque il Coprifuoco alle 22 gli impedirà qualsiasi attività sociale esterna. Non avrà eventi a cui partecipare, luoghi di aggregazione dove recarsi, possibilità anche solo di uscire dopo una certa ora. La sua vita sarà quella prospettata da “1984” di George Orwell: “Niente svago né cultura: solo lavoro”.
Eppure, tutto questo è fondato sul nulla: basta andare al leggere i Decreti Legge sopra citati per capirne subito la loro inconsistenza. Infatti, si nota subito che sono emanati dal Presidente della Repubblica. Ricordiamo che siamo in una Repubblica Parlamentare, e non Presidenziale. Questo vuol dire che è il Parlamento che deve emanare Decreti Legge, e non il Presidente della Repubblica. Il Presidente della Repubblica può emanare solo decreti del Presidente della Repubblica (DPR), che sono atti amministrativi.
Inoltre, queste Decreti legge, in particolare gli ultimi due citati, fanno riferimento a DPCM. Come è possibile che dei Decreti legge facciano riferimento a degli atti amministrativi, che giuridicamente sono a livello inferiore? Sarebbe come costruire, in una casa, il secondo piano senza avere costruito il primo! Cosa ovviamente impossibile!
Quanto espresso basterebbe ad invalidare “in toto” questi Decreti. Tuttavia, l’ignoranza, tenuta alta anche dai media di regime, che danno solo le informazioni che vogliono loro, e come vogliono loro, impera. E la gente pensa che tutto questo sia legittimo. E lo rispetta. E così distrugge la propria vita.
In questa panoramica, tuttavia, si inserisce molto bene l’azione che il citato Avvocato Mori sta promuovendo: una denuncia querela a Conte ed ai membri del Governo.
Undici pagine di querela, molto precise, dove sono elencate tutte le “malefatte” di questo Governo.
Chiunque può depositare questa querela (alla fine dell’articolo, nella sezione “riferimenti”, le istruzioni per depositarla): io l’ho fatto il 29 dicembre, a otto mesi esatti, quasi anche come orario, dal mio “deposito” della querela precedente, già citata. Il Brigadiere della Caserma dei Carabinieri dove l’ho depositata, che mi aveva riconosciuto (non è da tutti querelare il Presidente del Consiglio!), aveva detto scherzosamente: “Ma allora lei insiste!”. Io ho annuito.
Oltre a citare quanto da me espresso, vale a dire le sentenze che invalidano lo Stato di Emergenza, e ribadendo in parte quanto già espresso nella querela dell’Avvocato Polacco, emergono qui due altri articoli del Codice Penale, per i quali si sporge denuncia. Questi sono il 287 e il 605.
Riportiamone anche il testo. Il 287 afferma che:
“Chiunque usurpa un potere politico, ovvero persiste nell’esercitarlo indebitamente, è punito con la reclusione da sei a quindici anni. Alla stessa pena soggiace chiunque indebitamente assume un alto comando militare.”
Mentre il 605 afferma che:
“Chiunque priva taluno della libertà personale è punito con la reclusione da sei mesi a otto anni. La pena è della reclusione da uno a dieci anni, se il fatto è commesso: 1) in danno di un ascendente, di un discendente, o del coniuge; 2) da un pubblico ufficiale, con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni.”.
Credo che il riferimento a quanto sta accadendo sinora sia molto evidente: nel caso dell’Articolo 287, se l’emergenza è illegittima, tutti i poteri speciali e straordinari che Conte e i suoi Ministri si sono attribuiti, e che vanno ben al di là del loro ruolo, sono abusivi. Anche perché sono arrivati a far chiudere negozi, a segregare in casa le persone, a vietare rapporti e relazioni e così via: cose sicuramente aberranti.
Per quanto riguarda il 605, il riferimento è ancora più evidente: la privazione della libertà, come dicevo sacra per Articolo 13 della Costituzione, è avvenuta nel suo modo peggiore. E non solo a causa di un “pubblico ufficiale”, bensì a causa del Presidente del Consiglio dei Ministri. Quindi il tutto è ben più grave!
Credo che tutto questo potrebbe facilmente estendersi a tutte quelle autorità locali che hanno privato le persone della libertà, come quelli delle regioni che hanno introdotto per il Coprifuoco alle 23:00 prima che questo diventasse una cosa generalizzata, e alle 22, o hanno chiuso strade e parchi in maniera del tutto ingiustificata.
L’Avvocato Mori sta prendendo posizioni davvero interessanti. Subito mi aveva colpito quando, dopo l’introduzione del Coprifuoco, aveva scritto sulla sua pagina Facebook: “vi dirò cosa farò io: visto che nessun governo può impormi i domiciliari, uscirò immediatamente”.
Le sue posizioni sono decise, e danno energia. Quello che purtroppo, ultimamente, non capita più con l’Avvocato Polacco, dove, seguendolo, si ricava una sensazione ansiogena, invece che energetica. Mi aveva colpito negativamente quando, parlando di sanzioni Coronavirus, aveva di recente detto: “Quelle legittime vanno pagate”, dimenticando che nessuna sanzione Coronavirus è davvero legittima, perché illegittime sono le norme su cui sono basate.
Le sue posizioni troppo “tiepide”, in questo periodo direi anacronistiche, mi hanno portato a non seguirlo più. Mentre le posizioni dell’Avvocato Mori sono decise al punto giusto, e sempre nei limiti della nonviolenza e del rispetto. In questo momento è un giusto sprone, direi!
Come dicevo, consiglio a tutti di depositare questa querela: non richiede molto tempo, e se siamo in tanti avremo una possibilità di successo in più. E, dopo che l’avrete fatto, vi sentirete di avere fatto qualcosa per affermare la Democrazia.
A questo punto, attendiamo il divenire. Da tutto questo la nostra coscienza è sicuramente cresciuta, compresa quella dei nostri diritti.
Io proseguirò a ignorare questi decreti: il mio impegno è quello di rispettare la Costituzione e le Leggi dello Stato di Diritto. Il resto, per me, non esiste. E non credo debba esistere per nessuno.
In caso di controlli, certificherò, senza nascondermi, lo Stato di Necessità: in fondo, si tratta di uno stato soggettivo. In base al Decreto 445/2000 del Presidente della Repubblica (DPR), All’Articolo 48 si legge: “Le Pubbliche Amministrazioni preparano i moduli che i cittadini hanno facoltà di utilizzare”. Facoltà, non obbligo. E questo credo sia fondamentale.
Ancora, in base alla Legge sulla Privacy numero 196/2003, non si è tenuti a dire dove si va: certificare “Motivi personali urgenti” è sufficiente, e non può non essere accettato.
In caso qualcuno voglia procedere ugualmente a sanzionare, il mio consiglio è quello di non firmare il verbale: se si firma si acconsente, e soprattutto si dà valore a una cosa che di valore non ne ha. Non vi conviene nemmeno ritirare la copia del verbale: meglio ancora, precisate sin dall’inizio che non volete il verbale. Lasciate comunque l’autodichiarazione dello Stato di Necessità. Ve ne fornirò un modello possibile tra i “riferimenti” alla fine di questo articolo. A questo punto, credo che non vi manderanno nemmeno il verbale. Se dovesse, dopo qualche mese, pervenirvi, si vedrà il da farsi: pagare la sanzione, comunque, non rientra nelle prospettive, essendo una sanzione, come dicevo, data “senza un valido motivo”, e del tutto abusiva.
Come si è visto, tutto questo periodo è fatto di una “cortina fumosa” fatta solo per spaventare. Le multe rientrano in questo novero.
Tuttavia, si tratta solo di una cortina di fumo. Basta che il vento della consapevolezza la spazzi via per vedere ancora il sole brillare luminoso sulle nostre vite. Un auspicio per il nuovo anno è che questo accada presto.
Riferimenti:
Credo sia importante leggere i testi relativi ai Decreti Legge citati, direttamente dalla Gazzetta Ufficiale dove sono pubblicati. Gli indirizzi web cui fare riferimento sono i seguenti:
Decreto Legge 158/2020:
Decreto Legge 172/2020:
Decreto Legge 1/2021:
La citata sentenza 45986/2020 del Tribunale Civile di Roma si può scaricare, in formato Pdf, all’indirizzo:
https://i2.res.24o.it/pdf2010/Editrice/ILSOLE24ORE/QUOTIDIANI_VERTICALI/Online/_Oggetti_Embedded/Documenti/2021/01/06/roma1.pdf
Interessante, a tal proposito, il commento dell’Avvocato Linda Corrias. Lo si trova sul Canale “Dentro la Notizia”, all’indirizzo: https://www.youtube.com/watch?v=erR695IeCF8&t=4s
La notizia del monito della Corte Europea per i Diritti Umani al Governo Conte si può trovare, ad esempio, su:
https://www.ogginotizie.info/ogginotizie/la-corte-europea-dei-diritti-delluomo-di-strasburgo-ha-condannato-loperato-di-conte/#:~:text=Ecco%20la%20notizia%20che%20nessun,ai%20gravissimi%20abusi%20perpetrati%20dal
Al suo interno, anche altri link interessanti.
Un video che parla di questo si può trovare all’indirizzo:
https://www.youtube.com/watch?v=mOlGmWl8XAQ
Riguardo alla citata denuncia dell’Avvocato Luca di Carlo alla Corte Penale Europea, se ne trova notizia su diverse testate. Ad esempio si può andare su:
https://www.agenpet.it/2020/10/16/covid-19-lavv-luca-di-carlo-denuncia-per-democidio-il-governo-italiano-alla-corte-penale-internazionale/
Riguardo agli altri giuristi che si sono uniti alla denuncia si può vedere su:
https://www.corrierenazionale.net/2020/10/12/coronavirus-l-avvocato-luca-di-carlo-non-e-piu-solo-alla-sua-denuncia-si-sono-uniti-altri-eminenti-giuristi/
Le mie interviste di cui parlavo sono su alcuni Canali Youtube e Pagine Facebook.
Quella realizzata per il Canale Youtube “ABC Mundial TV” il 29 novembre 2020, è all’indirizzo:
https://youtu.be/ngn6j82–kI
Quella realizzata da “Reopen” davanti al Palazzo della Regione, il 28 ottobre 2020, è all’indirizzo:
https://www.facebook.com/story.php?story_fbid=10218108370486468&id=1403917296
(per i dispositivi mobili: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10218108370486468&id=1403917296 )
La Querela preparata dall’Avvocato Mori, di cui parlavo nell’articolo, si trova all’indirizzo:
http://www.studiolegalemarcomori.it/assembrat-davanti-alle-procure-scaricate-depositate-la-denuncia-penale-governo-ci-tolto-la-liberta/
Per il deposito della stessa, stampatene tre copie e compilatele tutte e tre. Recatevi poi in Procura o, in alternativa, in una qualsiasi stazione di Polizia o Carabinieri. Potrebbe esservi richiesto di firmare tutte le pagine delle querele, cosa che potete fare sul momento.
Una possibile autodichiarazione da consegnare in caso di controllo, da me preparata, la potete scaricare da questi link Dropbox:
https://www.dropbox.com/s/yd2mzzaxgvgvovb/Autodichiarazione-Dicembre-2020-02.docx?dl=0
(formato Docx)
(formato Pdf)
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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