Vaccini: andrà tutto bene. Governo permettendo…

Vaccini: andrà tutto bene. Governo permettendo…

Editoriale del direttore responsabile Emilia Urso Anfuso

Una delle frasi tormentone che ci ricorderanno l’anno 2020 è: “Andrà tutto bene”. Uno slogan, e come tale, privo di contenuti. L’auspicio è apprezzabile, sia chiaro, ma il verbo “auspicare”, particolarmente amato da chi veste i panni del politico italiano, dovrebbe essere vietato per legge.

Se auspichi significa che affidi le sorti della popolazione al grande spirito Manitù, non alle capacità di chi governa il paese. Augurarsi che le cose vadano bene corrisponde infatti a non avere la più pallida idea di cosa è giusto fare per farle andar bene.

Lo so, molti lettori sono già pronti a esclamare: “Vai tu a governare il paese, e in questa situazione di emergenza sanitaria”! se potessi, lo farei. Non dico di avere la risposta a ogni questione, ma una visione più chiara di ciò che è bene e cosa no, ritengo davvero di averla. Così come ritengo di aver chiari in mente una serie di criteri incontestabili: il bene della popolazione non si ottiene secretando documenti che, per legge, devono essere resi pubblici, e non si ottiene nemmeno regalando appalti importantissimi, come quelli per l’acquisto di milioni di mascherine sanitarie, a imprese che nulla hanno a che fare con la produzione o commercializzazione di tali importantissimi dispositivi.

Le notizie di cronaca sono a disposizione di chiunque abbia il desiderio di rammentare in quali mani ci troviamo nel periodo storico più critico che l’umanità moderna ricordi.

Di auspicio in auspicio, siamo giunti a una situazione che definire paradossale è poca cosa. Di recente, grazie a un lavoro di indagine realizzato dai giornalisti della ZetaLuiss, abbiamo scoperto un’altra chicca che, anche stavolta, ci regala il Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, colui che non risponde alle domande, lecite, dei colleghi giornalisti, colui che minaccia querele a chi si permette di osar chiedere conto e ragione delle azioni messe in atto per la salvaguardia della salute pubblica.

Arcuri più che il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, si è fatto conoscere come esperto nella secretazione di informazioni prioritarie per tutta la popolazione, e ha istituito una sorta di segreto di Stato su elementi che, normalmente, vanno pubblicati.

Ecco un esempio recente: dal minuto 23:35 di questo video della conferenza stampa del Commissario straordinario Domenico Arcuri, dello scorso 17 Dicembre 2020, ascoltate le domande del collega Carlo Marsili di Non è L’arena (La7) e le non risposte di Arcuri su temi importanti per tutta la popolazione:

Ecco invece cosa è avvenuto grazie a una richiesta lecita. Il collega Silvio Puccio di ZetaLuiss, la testata giornalistica online della scuola di giornalismo della Luiss Guido Carli di Roma, invia un FOIA – un’istanza di accesso civico generalizzato – a Domenico Arcuri, chiedendo di poter “ottenere l’elenco completo dei centri vaccinali designati per la somministrazione vaccino contro il Covid”. Ne ha facoltà, come ogni singolo cittadino italiano.

Ecco il testo inviato da Silvio Puccio:
(Immagine tratta da: https://zetaluiss.it/2021/01/02/i-centri-per-il-vaccino-covid-ancora-in-divenire/)

La risposta di Domenico Arcuri:
(Immagine tratta da: https://zetaluiss.it/2021/01/02/i-centri-per-il-vaccino-covid-ancora-in-divenire/)

I centri vaccinali sono “In divenire”. E con questa risposta si chiarisce definitivamente un fatto: auspicare, voce del verbo “Chissà, forse un giorno e non so come e nemmeno perché“…

Mi appello, per l’ennesima volta, alla popolazione italiana: abbiamo una serie di diritti civili che attendono solo di essere attivati, come quello che renderebbe trasparenti le azioni di governo. Conoscere i propri diritti è un diritto, ma anche un dovere.  Serve solo una cosa: la volontà di studiare a dovere elementi utili per tutti. La conoscenza fa la differenza, sempre.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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