Da Agipro
«La priorità dopo la chiusura di sale giochi, scommesse e bingo è tutelare i lavoratori, e poi spingere per una ripresa rapida delle attività». Il segretario nazionale della Fisascat Cisl, Mirco Ceotto, fa il punto dopo gli ultimi provvedimenti del Governo, che tra le misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica ha previsto lo stop di sale, corner scommesse e apparecchi in esercizi generalisti fino al 3 dicembre. «La chiusura era prevedibile, visto che il settore è stato uno dei primi a fermarsi anche a marzo – spiega Ceotto ad Agipronews – Il nostro primo pensiero è fare in modo che i lavoratori ricevano l’assegno del Fondo di integrazione salariale, che copre settori come il commercio, i servizi e il turismo».
La stima sulle persone impiegate nel comparto non è comunque facile: «Sappiamo che solo nei tre casinò sono in ballo 1500 persone, nelle 200 sale bingo più di 10mila. C’è poi una vasta rete di agenzie di scommesse, di sale giochi, slot e vlt – per le quali non si va al di sotto delle 30-40mila persone – e le oltre 2mila negli ippodromi, che pure vivono una situazione difficile. Riguardo ai corner e ai giochi in attività generaliste le stime sono ancora più complesse, vista la quantità di collaboratori; in totale almeno 80-100mila persone ruotano intorno a questo sistema, più quelle dell’indotto». Oltre al Fis, Ceotto punta a continuare anche il lavoro portato avanti dalla riapertura degli scorsi mesi:
«Stavamo lavorando alacremente per la ripresa delle attività, a come ottimizzare il lavoro delle imprese del settore pur a presenze e orari ridotti. Anche questa volta, forse, potremmo ripartire dopo altri comparti e su questo abbiamo già scritto al Governo per una riapertura anticipata. Soprattutto per sale e casinò – continua – le premesse ci sono, visti i protocolli di sicurezza sottoscritti e gli investimenti già effettuati per la prima riapertura».
Il segretario sottolinea che le imprese del settore, soprattutto quelle più grandi, «sono attrezzate per ripartire in sicurezza». L’auspicio «è di riaprire in tempi rapidi, appena la situazione epidemiologica lo permetterà». Nel frattempo, conclude, «riprenderemo in mano il lavoro già fatto negli ultimi mesi per aggiornarlo e migliorarlo ulteriormente»
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