Di Alessia Testori
Se è vero che la parte più bella del viaggio è il percorso per arrivare alla meta, allora non esiste un modo migliore per goderselo se non quello di muoversi in bicicletta. Economica, ecologica, efficiente, è il mezzo che risponde alla regola delle tre E, e in Italia l’incentivo al suo utilizzo arriva proprio dal Governo che entro il 4 novembre attiverà il “bonus mobilità” per l’acquisto di biciclette elettriche e monopattini. Grazie a questo provvedimento è stato registrato un boom delle vendite che si ripercuoterà inevitabilmente sullo stile di vita degli italiani: uno studio realizzato di Idealo, un portale internazionale che si occupa di indagini di mercato e comparazione dei prezzi, attesta che i dati italiani mostrano una crescita di interesse verso le biciclette elettriche addirittura del 912,9%. Ugualmente sensazionale è il dato sui monopattini elettrici, che mostrano come in Italia l’interesse sia cresciuto del 457,2%. Che sia da corsa, da città o da passeggio bici e monopattino sono il must have del 2020 post lockdown. Ma quali benefici si hanno introducendo tra le proprie abitudini quotidiane la bicicletta come mezzo per spostarsi? Lo spiega il Dottore in Chiropratica Wayne Steiner, Vice Presidente dell’Associazione Italiana Chiropratici (AIC) e Presidente Comitato di Etica.
«La bicicletta non fa bene alla colonna vertebrale– spiega il Dottor Steiner-. Fa molto bene ad altre cose , tra le quali il sistema cardio-vascolare, gli arti inferiori, compresa la muscolatura, le anche e le ginocchia. Per chi ha bisogno di fare attività aerobica è necessario che non sovraccarichi la colonna vertebrale e le articolazioni che possono creare l’insorgenza di processi degenerativi artrosici o crondoplastici (cartilagine) alle vertebre, la pedalata rappresenta una valida alternativa. In condizione di sovrappeso, la bicicletta permette di bruciare calorie senza stressare le articolazioni come farebbe la corsa, esponendole a traumi dovuti proprio al peso in eccesso. Sul piano psicofisico, la bicicletta rappresenta un modo piacevole di fare attività fisica in un ambiente salubre.
Qual è la postura corretta per stare in bicicletta senza creare danni all’apparato muscolo- scheletrico?
«Per non arrecare danni durante la pedalata, la postura gioca un ruolo fondamentale. Troppo carico in avanti sul manubrio può provocare danni alla schiena, collo, e spalle. La posizione delle bici da corsa fa bene solo se corri. L’aerodinamicità richiede certe compromesse non compatibili con la colonna vertebrale: ipolordosi lombare e iperlordosi cervicale. Entrambe deleterie a lungo andare».
Quali danni potrebbe comportare un utilizzo scorretto dovuto a posizioni scorrette?
«Assumere una postura scorretta sulla bici può nuocere ai dischi intervertebrale, causando o peggiorando eventuali protrusioni, ernie, o provocarne la degenerazione degli stessi. Tempi prolungati con il collo in tensione potrebbero invece provocare emicrania, cefalea o peggio ancora, cervico-brachialgia (dolore, formicolio e insensibilità alle braccia)»
Se dovessimo scegliere un solo esercizio, per chi non ha mai tempo per nulla, da eseguire per migliorare la postura in bici, quale sarebbe?
«Bisognerebbe prima scegliere la bici in base all’utilizzo che se ne vuole fare. Per chi non è proprio allenato, la bici da corsa è da considerare off-limits. Meglio preferire una city bike oppure una mountain bike. Entrambe possono essere utilizzate da chiunque senza particolare preparazione atletica».
È consigliabile fare dello stretching una volta finito di “pedalare”?
«Per chi ha tempi limitati, è consigliabile, magari dopo una fase iniziale di 5-10 minuti di pedalata per riscaldare i muscoli, fare una breve routine di stretching per le gambe, schiena e collo. Lo stretching andrebbe fatto anche alle fine della pedalata per aiutare a smaltire l’acido lattico accumulato nei muscoli durante l’allenamento in bici».
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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.
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