Di Valerio L’Abbate
“Siamo al lavoro per un pacchetto di misure volte a rendere più incisivi gli strumenti di contrasto all’incremento delle popolazioni di ungulati selvatici”. A dichiarare gli intenti del Ministero delle Politiche Agricole sulla problematica dell’incremento della popolazione di fauna selvatica e dei relativi danni arrecati ad agricoltori e cittadini è il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate rispondendo oggi, giovedì 10 settembre, a due interrogazioni parlamentari in Senato sull’argomento.
“È importante evidenziare, però, che le competenze in materia sono regionali e, infatti, alcune regioni stanno regolamentando il prelievo di selezione degli ungulati appartenenti alla specie cacciabili anche al di fuori dei periodi e degli orari di cui alla legge 157/92 attraverso la predisposizione di adeguati piani di abbattimento selettivi, distinti per sesso e classi di età – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole L’Abbate – I piani, secondo quanto previsto dalla legge 248/2005, sono vagliati dall’ISPRA, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e tenendo conto dell’esigua consistenza del personale delle Amministrazioni regionali e provinciali, prevede anche il coinvolgimento di altre figure specializzate che vengono autorizzate ad effettuare attività di controllo numerico delle specie faunistiche, attraverso coadiutori formati mediante appositi corsi validati sempre dall’ISPRA. Pertanto – prosegue Giuseppe L’Abbate – invito le Regioni che vivono maggiormente questa problematica a redigere questi piani così da contenere il fenomeno. Al contempo, con la proposta di legge 982 Semplificazioni agricole, in discussione alla Camera, abbiamo raggiunto un accordo normativo per introdurre misure volte ad agevolare ulteriori interventi di contenimento, tra cui l’ampliamento dell’arco temporale nel quale è autorizzata la selezione”.
Per quanto concerne il risarcimento dei danni alle imprese agricole causati dalla fauna selvatica, per le aree protette è stato approvato il regime di aiuti previsto dal Ministero delle Politiche agricole dalla Commissione europea il 21 novembre 2019 mentre per le aree non protette si attende l’emanazione di un provvedimento a firma congiunta Agricoltura-Ambiente, attualmente all’esame del Ministero dell’Ambiente. Si valuta, infine, la possibilità di individuare un fondo nazionale che vada a coadiuvare i fondi regionali per far fronte ai danni causati dalla fauna selvatica, compatibilmente con le esigenze di finanza pubblica.?
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