Uomo forte al comando? Basterebbero persone attente in ogni ambito…

Uomo forte al comando? Basterebbero persone attente in ogni ambito…

Di Anna Lisa Minutillo

Non mancano polemiche, dichiarazioni opinabili ritirate, giudizi frettolosi e pericolosi in questo paese allo sbando in cui continua a mancare il lavoro, la cura per i più deboli, il rispetto per l’ambiente. Tutto questo in nome dell’interesse personale, quello che fa emergere, che assicura introiti dalle proporzioni inenarrabili.

Un paese in bilico, sospeso su ponti e cavalcavia che si sgretolano a cui nessuno pensa fino a quando non si verificano incidenti, dove innocenti perdono la vita. Grandi investimenti per realizzare opere faraoiniche che dovrebbero proteggerci dalla forza della natura, quella che temiamo solo quando si riprende ciò che le abbiamo tolto come nel caso del Mose, dove, la città viene invasa dal mare, dove non si è forse compreso, che il mare dà, ma riprende anche.

Oppure in quelli messi in ginocchio da bombe d’acqua, da cui ci facciamo spesso cogliere impreparati. Increduli quando assistiamo a disboscamenti continui, non riflessivi quando in nome dell’edilizia selvaggia non consideriamo le conseguenze che tutto questo avrà sul territorio e sulle nostre vite. Attenti alla forma ma non ai contenuti. Pignoli e giudicanti verso tutti.

Intimoriti da ciò che vediamo come “diverso” da noi. Catturati da reti in cui siamo tutto sommato contenti di esserci fatti irretire.

Superiori a tutti, quando sentenziamo ma diventiamo piccole cose quando si tratta di darsi da fare. Siamo diventati esseri lagnanti ma non siamo più in grado di metterci in gioco. Coinvolti esteriormente ma distaccati nell’interiorità. Logori e logoranti, osservatori inscatolati in trappole ben confezionate. Spettatori di indegni spettacoli che paghiamo profumatamente, inconsapevoli? Forse no. Una visione forse troppo fredda e pungente di ciò che ci circonda, sì perché non ci stiamo proprio a capire che siamo un po’ tutti diventati così. Plasmati da burattinai che continuano a muovere i fili della nostra essenza, quasi come se non avessimo più la forza per tagliarli quei fili…

Oggi gli italiani reclamano il bisogno di un “uomo forte al comando” senza dare indicazione di chi potrebbe essere questo soggetto in grado di prendersi l’onere di un paese che è gradualmente scivolato in questo profondo fondo. Un “uomo forte”, già, proprio questo si reclama senza voltarsi indietro a guardare cosa hanno fatto “quei forti” che hanno reso una terra bellissima una sorta di discarica abusiva agli occhi del resto del mondo.

Tutti impegnati a difendere la loro comoda poltrona, tutti alla ricerca di affermazione personale, tutti bravi a dimenticare quei cittadini di cui hanno avuto ed hanno bisogno per affermarsi. Buoni propositi dimenticati in modo direttamente proporzionale durante l’ascesa ai vertici del nulla. “Uomini forti” che la forza l’hanno usata per sgambettare dietro al peggiore offerente pur di piazzarsi nelle hit della classifica dello sfacelo. “Uomini forti” che diventano despoti arroganti per ultimi a cui impongono tasse e regole complicate da rispettare.

“Uomini forti” che non riescono a sopportare la fine di una relazione e si trasformano in assassini sterminatori delle loro donne quando non addirittura dei loro stessi figli. “Uomini forti” che oltre a fare lavaggi ai cervelli sopiti e disorientati non riescono a fare.

Eppure sono reclamati. C’è qualcosa di molto forte che non funziona, c’è qualcosa che è andata persa da un po’, nascosta dentro a frustrazioni magari, nascosta dietro aspetti che si trasformano a seconda della richiesta del “capo supremo”. C’è qualcosa che non va quando si diventa giganti che calpestano ovunque, senza guardare ai danni ma anzi rallegrandosi per questa condotta.

La forza si misura con questa azioni? È molto opinabile, troppo davvero per i nostri gusti. Non sarebbe forse da rivedere il concetto di forza? Forza sarebbe non cedere ai ricatti, non inseguire oltre misura solo l’affermazione personale. Forza sarebbe non correre incontro ad un futuro che diventa allettante solo per alcuni. Forza sarebbe tendere la mano aiutando e mantenendo gli impegni presi. Forza sarebbe non infarcire i pensieri dei cittadini con predicozzi che poi non si trasformano in triste realtà. Forza sarebbe dire no a chi non si preoccupa di migliorare le condizioni di vita dei cittadini fornendo assistenza sanitaria adeguata, garantendo i servizi utili, fornendo scuole in grado di ricevere alunni senza esporli a rischi.

Forza sarebbe adeguarsi a precauzioni che, come abbiamo potuto constatare, sono in grado di non farci ammalare infettando di conseguenza gli altri.
Forza sarebbe migliorare la qualità della vita garantendo di poterla poi vivere davvero questa vita e non dovendo cercare di sopravvivere. Forza sarebbe impedire che aziende chiudano a beneficio di speculazioni travestite da crisi. Forza sarebbe occuparsi degli anziani, degli immigrati, delle famiglie allargate, dei gay, delle lesbiche, dei trans, non facendosi scudo delle “diversità” che entrano solo nei loro occhi.

Occhi che vedono ma non guardano invece che tutti siamo esseri umani. Invece ci piacerebbe capire, quella forza, attribuita tra l’altro, sempre alla figura maschile, dove pensano di trovarla, in quale uomo e per quanto tempo? Siamo noi ad avere forza da tempo ormai. Dobbiamo avere la forza di risollevarci dopo essere stati ingiustamente licenziati. Dobbiamo avere la forza di risparmiare per poterci permettere le cure mediche di cui abbiamo bisogno.

Dobbiamo avere la forza di reagire quando le città troppo trascurate diventano trappole mortali adoperandoci per ripulirle, per spalare fango, per rimuovere acqua, quando gli eventi remano contro. Dobbiamo avere forza per non ascoltare le chiacchiere e scegliere invece le parole giuste, quelle che hanno un senso, quelle che vengono accompagnate dai fatti.

Ecco che di uomini forti né abbiamo milioni, ecco che gli uomini e le donne forti alla fine siamo proprio noi. Dobbiamo credere maggiormente in noi, nelle nostre potenzialità. Dobbiamo capire che la forza si deve trasformare attenzione, in cura, in disponibilità, quella che possiamo donare a chi ha bisogno, e che riceveremo se smetteremo di essere egoisti, individualisti e deviati da spot preconfezionati che non ci fanno più pensare, più riflettere. Il gioco è questo: non pensare, non essere curioso, non domandarsi nulla. La tattica è trasformarci in pedine illuse ed abbandonate. Allora, sulla scacchiera della vita, osserviamo e diamo scacco matto al “re”!

***Abbiamo stipulato un accordo con le autrici del blog cheventochetira.altervista.org per la libera ridiffusione di alcuni loro articoli. Il pezzo originale di Anna Lisa Minutillo si trova al seguente link: https://cheventochetira.altervista.org/uomo-forte-basterebbero-persone-attente/?fbclid=IwAR0qpY1ZXJYmlEevo767XYIW3wD3ZTGa7rSlL9w2Bi_RVaHve86gCqA60cY

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