Nuova stretta del governo sulle attività di intrattenimento: discoteche chiuse e mascherine obbligatorie

discoteche chiuse

Di Andrea Pascale

La conferenza Stato regioni decreta la chiusura delle attività di intrattenimento. Prendiamo atto del provvedimento, basato su un aumento dei contagi. Non ci sentiamo responsabili. Le nostre attività hanno lavorato al pari di altri settori della società: la gente vive a contatto e spesso si assembra in ogni dove da due mesi a questa parte. In spiaggia, al bar, per strada, ovunque. Nonostante ciò tutte le attività restano aperte!” Così Maurizio Pasca, Presidente Silb Fipe – Associazione Italiana Imprese di Intrattenimento da ballo e di spettacolo – commenta la decisione di chiudere i locali da ballo.

“Ma la discoteca è come sempre un grandioso capro espiatorio. – continua Pasca – Capro espiatorio di piaghe sociali come l’alcol, la droga, la violenza, che secondo le statistiche trovano sfogo al di fuori di essa e non dentro. E ora, capro espiatorio di un virus che ci risulta di carica virale bassissima. Secondo il titolare del reparto di microbiologia di Treviso, addirittura difficile da trovare. Abbiamo sanificato, tracciato, imposto regole come tutti. E ora pare che l’avanzamento del virus sia imputabile a noi, ai giovani e alle vacanze! Ma una cosa faremo: osserveremo nei prossimi mesi se a discoteche chiuse il “contagio” si fermerà! Lo osserveremo attentamente. e agiremo di conseguenza. Per ora, chiediamo al Governo aiuti fattivi per le nostre aziende, che sono chiuse da fine febbraio e hanno dipendenti, affitti, tasse da pagare come tutte le altre realtà imprenditoriali”.

A fine emergenza, chiariremo a media e opinione pubblica la sostanza di un pregiudizio vergognoso. -conclude Pasca – Qualunque categoria sociale ha le pecore nere. Ciò non significa che la categoria sia nera. Se un insegnante vessa i ragazzi non significa che tutto il corpo docente sia da infamare. Se uno su tremila non rispetta le regole non significa che gli altri 2.999 siano rei di comportamenti irresponsabili. La discoteca è un luogo come altri. Gestita da imprenditori che fanno rispettare le regole. I comportamenti non sono imputabili al luogo, bensì agli esseri umani che li compiono. Dentro una discoteca così come altrove”.

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Gli Scomunicati è una testata giornalistica fondata nel 2006 dalla giornalista Emilia Urso Anfuso, totalmente autofinanziata. Non riceve proventi pubblici.

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